1. La metamorfosi dal pop all’avanguardia
La formazione artistica di Franco Battiato comincia nella sua terra d’origine, la Sicilia, dove fin da giovane sviluppa una profonda sensibilità sia per la musica che per le questioni legate all’esistenza umana. Successivamente, si trasferisce a Milano, entrando in contatto con l’ambiente della musica leggera. Qui inizia a esibirsi in vari locali e pubblica i suoi primi singoli a 45 giri, brani di genere commerciale che lo introducono nel mondo discografico. Nonostante queste prime esperienze gli aprano le porte dell’industria musicale, generano in lui un crescente senso di insoddisfazione e di non appartenenza a quel mondo.La svolta verso la sperimentazione
La vera trasformazione avviene quando Battiato decide di abbandonare definitivamente il percorso nella musica leggera. Questo momento cruciale coincide con l’incontro con Pino Massara e con l’immersione nell’ambiente stimolante dell’agenzia al.sa. In questo nuovo contesto, Battiato ha la possibilità di esplorare territori sonori completamente nuovi e di approfondire concetti innovativi. Viene fortemente influenzato dalla musica sperimentale dell’epoca, dalle filosofie orientali che gli aprono nuove prospettive e dalle opere letterarie e filosofiche di autori come Aldous Huxley. Un passo fondamentale in questa fase di ricerca è l’acquisto del sintetizzatore VCS3, uno strumento che diventa centrale per la sua esplorazione sonora. Battiato vede in questo strumento un mezzo potente per indagare le profondità della psiche umana e per cercare di andare oltre la percezione comune della realtà.Gli album avanguardistici: Fetus e Pollution
Questa intensa fase di sperimentazione e ricerca culmina nella creazione di due album fondamentali per la sua carriera: FETUS e POLLUTION. L’album FETUS prende ispirazione diretta dalle idee di Aldous Huxley e affronta temi complessi come la nascita, la biologia e la condizione esistenziale dell’uomo. Lo fa attraverso un tessuto sonoro prevalentemente elettronico e meditativo, accompagnato da testi che risultano astratti e ricchi di riferimenti culturali non convenzionali, lontani dai canoni pop. La copertina stessa dell’album, che mostra l’immagine di un feto, suscita un notevole scandalo all’epoca ma contribuisce ad attirare l’attenzione sulla sua proposta artistica. POLLUTION prosegue il cammino intrapreso con FETUS, spingendo ulteriormente la sperimentazione sonora. In questo lavoro, Battiato integra i suoni elettronici con elementi musicali più vicini al pop, pur mantenendo un approccio avanguardistico. L’album affronta il tema dell’inquinamento, inteso in senso lato, non solo ambientale ma anche culturale e spirituale. Entrambi gli album si impongono nel panorama musicale per la loro natura profondamente avanguardistica, per la presentazione volutamente provocatoria e per i concerti che si trasformano in vere e proprie performance artistiche, mescolando musica e arte visiva in modo inedito. Questi lavori segnano un distacco netto e definitivo di Battiato dai canoni musicali tradizionali, proiettandolo verso nuove frontiere espressive.Come può un semplice sintetizzatore permettere di indagare le profondità della psiche umana e andare oltre la percezione comune della realtà?
Il capitolo menziona l’acquisto del sintetizzatore VCS3 come un passo fondamentale, descrivendolo come uno strumento potente per indagare le profondità della psiche umana e andare oltre la percezione comune della realtà. Tuttavia, non viene approfondito il come uno strumento musicale, per quanto innovativo, possa di per sé raggiungere tali obiettivi filosofici o psicologici. Per comprendere meglio questa affermazione e il ruolo effettivo dello strumento nella trasformazione artistica di Battiato, sarebbe utile esplorare la storia della musica elettronica e la teoria legata all’uso dei sintetizzatori nei primi anni ’70, analizzando le specifiche capacità del VCS3 e le tecniche compositive che permetteva. Approfondire le analisi critiche dell’opera di Battiato in quel periodo potrebbe inoltre gettare luce sul suo processo creativo e su come idee filosofiche e strumenti tecnologici si siano fusi nella sua musica.2. La Ricerca del Centro e la Nuova Forma Canzone
Un periodo di grande successo porta con sé una crisi profonda, sia a livello personale che artistico. L’immagine pubblica che si è creata e il tipo di concerti non rispecchiano più chi si è veramente, generando una sensazione di falsità e percependo una sorta di violenza nel rapporto con il pubblico. Questa crescente insoddisfazione spinge a una decisione radicale: sciogliere il gruppo e intraprendere una nuova strada. È un momento di costante evoluzione, che richiede la volontà di mettersi continuamente in discussione e di accogliere il cambiamento e il nuovo.La ricerca interiore e spirituale
Questa fase di insoddisfazione e cambiamento si trasforma in una vera e propria crisi esistenziale. Per superarla, si attraversa un’esperienza di abbandono che si rivela fondamentale, collegandosi in modo naturale alla pratica della meditazione. Da qui nasce un intenso interesse per gli studi spirituali, che diventano centrali nel percorso di ricerca interiore intrapreso. In particolare, vengono approfonditi il Sufismo e gli insegnamenti di Gurdjieff, che offrono nuove prospettive e strumenti per esplorare la propria interiorità e trovare un nuovo equilibrio.L’evoluzione musicale
Parallelamente alla ricerca interiore, anche la musica subisce una profonda trasformazione. Dall’approccio iniziale, caratterizzato da una forte sperimentazione basata sull’improvvisazione e sull’uso di suoni elettronici, si passa a una fase completamente diversa. Questa nuova direzione è segnata da uno studio rigoroso della notazione tradizionale e da un ritorno ai suoni acustici. L’influenza arriva dalla musica classica contemporanea e da figure di spicco come Stockhausen. Le sonorità esplorate diventano più minimali e meditative, sebbene questa scelta porti a lavori che, pur ricchi di profondità, risultano meno accessibili e meno commerciali rispetto al passato.Il ritorno alla forma canzone
Dopo la fase più sperimentale e di studio, si decide di tornare alla forma canzone, con l’obiettivo di trovare un linguaggio che sia allo stesso tempo più semplice e comunicativo. Questa nuova fase creativa rappresenta una sintesi riuscita, capace di unire la ricerca spirituale e culturale, che ha caratterizzato gli anni precedenti, con la struttura e l’accessibilità della musica pop. I testi diventano un intreccio unico di citazioni colte, espressioni quotidiane, ironia sottile e misticismo, spesso presentati in modo frammentato e scelti anche per la loro pura musicalità. Concetti profondi, come quello del “centro di gravità permanente”, ispirato agli insegnamenti di Gurdjieff, vengono inseriti in brani che riescono a raggiungere un vasto pubblico. Questa capacità di unire profondità e popolarità porta a un grande successo, dimostrando che è possibile creare musica accessibile senza rinunciare alla complessità e alla ricerca di significato.Come si passa dalla ricerca spirituale profonda, con concetti come il “centro di gravità permanente”, alla forma canzone pop e al successo commerciale? Il capitolo spiega davvero questo salto?
Il capitolo descrive una sintesi tra ricerca interiore e forma canzone, ma il meccanismo attraverso cui concetti spirituali complessi si traducono in un linguaggio musicale accessibile e di successo non è del tutto chiaro. Per comprendere meglio questa transizione e la natura della sintesi, sarebbe utile approfondire gli insegnamenti di Gurdjieff, in particolare il significato del “centro di gravità permanente” nel suo sistema. Approfondire come idee astratte influenzino la creazione artistica e la scrittura di testi può aiutare a colmare questa lacuna.3. Percorsi spirituali e nuove forme d’arte
Dopo il successo commerciale di La Voce del Padrone, l’attività artistica si orienta verso nuove direzioni, segnate da una profonda ricerca spirituale e da una crescente sperimentazione musicale. L’album L’Arca di Noè rappresenta un primo distacco, esplorando temi di catastrofe e fuga interiore attraverso sonorità elettroniche e un approccio più narrativo. In questo periodo, l’influenza della filosofia di Gurdjieff diventa più marcata, guidando la ricerca di sé e la critica alla società contemporanea.Nuovi orizzonti musicali e interiori
La ricerca prosegue con album come Orizzonti Perduti, che introduce ricordi legati alla Sicilia e un uso ancora più evidente dell’elettronica. Successivamente, Mondi Lontanissimi esplora viaggi interiori e spaziali, utilizzati come metafora per la salvezza e la fuga dalla realtà contingente. Questi lavori consolidano un percorso di esplorazione sonora e tematica che si allontana dalle strutture più pop precedenti.L’approccio all’opera lirica
Un passo importante in questa evoluzione è l’avvicinamento all’opera lirica con Genesi. Questo lavoro si presenta come un’opera complessa che mescola musica classica, elettronica e temi esoterici. Rappresenta un vero e proprio viaggio iniziatico, un percorso verso una nuova comprensione che passa attraverso una “morte” metafisica seguita da una rinascita spirituale.Spiritualità e ritorno alle origini
L’album Fisiognomica segna un momento di grande intensità spirituale. Affronta in modo diretto e poetico la ricerca del sacro e il bisogno del divino, accompagnato da melodie intime che fondono influenze arabe e classiche. Questo periodo coincide anche con il ritorno dell’artista a vivere nella sua terra d’origine, la Sicilia, un luogo che continua a ispirare la sua ricerca.Fusione di stili e nuove espressioni artistiche
Con Come un Cammello in una Grondaia, si approfondisce la fusione tra musica pop e classica. L’album include sia reinterpretazioni di Lieder che brani originali che toccano temi spirituali e di critica sociale, come la denuncia della corruzione in Povera patria. La ricerca artistica si allarga ulteriormente, abbracciando anche la pittura e portando alla fondazione della casa editrice L’Ottava, dedicata alla pubblicazione di testi esoterici. Questo dimostra un percorso continuo di esplorazione interiore che si esprime attraverso diverse forme d’arte.Il capitolo esplora temi come l’aldilà e la reincarnazione: ma non sarebbe opportuno specificare che si tratta di concetti legati a specifiche credenze spirituali o religiose, piuttosto che a realtà empiricamente verificabili?
Le riflessioni su reincarnazione, anima e aldilà sono centrali nell’esplorazione artistica descritta nel capitolo. Tuttavia, questi concetti non appartengono al dominio della scienza empirica, ma affondano le radici in specifiche tradizioni filosofiche e religiose. Per comprendere appieno le implicazioni di tali idee e il contesto in cui l’artista le inserisce, è fondamentale approfondire discipline come la storia delle religioni e la filosofia comparata. Autori come Mircea Eliade o figure chiave del pensiero buddista possono offrire prospettive essenziali per navigare questi complessi argomenti.8. L’apprendistato nel mondo alla rovescia
Franco Battiato inizia il suo percorso musicale nell’ambito della musica leggera. In questa fase, le sue idee non sono ancora ben definite. È un periodo di apprendistato, dove assimila gli schemi e le abitudini della scena musicale del tempo, cercando una sua voce. Questo percorso si rivela però ripetitivo, quasi una “gabbietta musicale” che lo limita. Il panorama musicale del 1969, ricco di rock, jazz e sperimentazione, rimane per lui un mondo distante.Le prime canzoni e l’album “perduto”
In questi anni, Battiato lavora a un album che non verrà pubblicato, definito poi “perduto”. Le canzoni di questo periodo segnano la fine del suo legame con la musica leggera. Mostrano una notevole varietà di stili, ma spesso si basano su elementi semplici e temi comuni, come rime facili e ritornelli d’amore. Si trovano brani leggeri e spensierati come “Bella ragazza”, tentativi di creare atmosfere esotiche con l’orchestra come in “Occhi d’or”, piccole scene di vita semplice come “La primavera” e ritratti che ricordano il neorealismo come “Scarpe sporche”. Tra queste, “È l’amore” è considerata la canzone più riuscita di questa fase. Alcuni pezzi, come “Iloponitnatsoc” – ottenuta invertendo il nastro di “Gente” – e gli effetti sonori usati in “Temporale”, iniziano già a mostrare il suo futuro interesse per il gioco e il paradosso nella musica.La svolta artistica
Per superare questa fase iniziale e trovare la sua vera identità artistica, è necessario un cambiamento radicale. Questo momento arriva con l’incontro con Pino Massara e il passaggio alla sua etichetta discografica, la Bla Bla. Abbandonare il mondo della musica leggera significa capire che i luoghi comuni e le routine artistiche sono un peso inutile da lasciare andare. L’obiettivo diventa osare, creare qualcosa di nuovo e mettersi costantemente alla prova, seguendo l’idea di mettere in discussione ogni certezza e non avere paura di esplorare nuove strade.Davvero la prima fase di Battiato fu solo una “gabbietta musicale” ripetitiva, come suggerisce il capitolo, o non si rischia di semplificare eccessivamente un percorso che, pur nell’apprendistato, mostrava già crepe e tentativi di fuga dagli schemi?
Il capitolo dipinge un quadro un po’ netto, contrapponendo la “gabbietta” della musica leggera alla successiva svolta sperimentale. Tuttavia, menziona anche la “notevole varietà di stili” e i primi esperimenti sonori già presenti in quel periodo. Per cogliere appieno la complessità di questa transizione, sarebbe fondamentale analizzare più nel dettaglio le specifiche caratteristiche musicali di quelle prime composizioni, comprendendo quali elementi appartenevano ancora alla “gabbietta” e quali preannunciavano la futura ricerca. Approfondire la storia della musica leggera italiana di quegli anni e confrontarla con le prime produzioni di Battiato (anche quelle “perdute”) aiuterebbe a capire come e quanto si stesse già discostando, rendendo la svolta successiva non un salto nel vuoto, ma forse l’accelerazione di un processo già in atto.Abbiamo riassunto il possibile
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