Contenuti del libro
Informazioni
“Come facilitare l’incontro con i pubblici della biblioteca” di Anna Busa è una guida super interessante per capire come le biblioteche, nell’era digitale, possano davvero connettersi con le persone. Il libro parte dal presupposto che le biblioteche non sono più solo posti dove prendere libri, ma spazi che devono evolversi insieme alla società, ascoltando davvero chi le frequenta e chi no. Si parla un sacco di come le biblioteche, anche se non vendono prodotti, possono usare strategie di marketing umanistico, un po’ come fanno le aziende, ma mettendo al centro le persone. Per fare questo, vengono presentati strumenti fighissimi come il “design thinking” e le “personas”, che sono come dei profili tipo di utenti, creati per capire a fondo i loro bisogni, desideri e anche le loro paure. Immagina di creare delle “persone” che rappresentano uno studente come Simonetta, una lettrice appassionata come Emilia, o un creativo come Edoardo, per capire cosa cercano davvero. Il libro esplora anche come ripensare gli spazi fisici delle biblioteche, trasformandoli in luoghi dinamici e connessi, come i “Makers Lab”, che favoriscono la creazione e la socializzazione. L’obiettivo è chiaro: rendere le biblioteche più rilevanti e sostenibili, creando un vero e proprio “audience development” che coinvolga tutti, dai lettori abituali a chi ancora non le conosce bene. È un viaggio affascinante nel mondo delle biblioteche moderne, spiegato in modo semplice e diretto, perfetto per chiunque voglia capire come far funzionare al meglio questi luoghi preziosi.Riassunto Breve
Le biblioteche, per rimanere rilevanti nella società odierna, devono cambiare il loro approccio, passando da un modello di offerta di servizi “per” gli utenti a uno di collaborazione “con” loro. Questo richiede una profonda comprensione dei bisogni e delle aspettative del pubblico, che va oltre le semplici statistiche demografiche. Strumenti come il “persona-method” e il “design thinking” sono fondamentali per questo cambiamento. Il “persona-method” permette di creare archetipi di utenti, chiamati “personas”, che rappresentano gruppi di persone con caratteristiche, bisogni e desideri comuni. Queste “personas” aiutano a visualizzare chi sono gli utenti, superando i dati puramente quantitativi e offrendo una visione più profonda, quasi umanistica, del pubblico. Il “design thinking”, invece, è un approccio creativo e centrato sull’uomo per risolvere problemi complessi, che si basa sull’empatia, la definizione del problema, l’ideazione, la prototipazione e il test. Applicando il design thinking, le biblioteche possono ripensare i propri spazi e servizi, rendendoli più attrattivi e funzionali. Ad esempio, la creazione di “Makers Lab” o la riorganizzazione degli spazi in aree dedicate all’apprendimento, all’incontro, all’ispirazione e alla creatività, come avviene in alcune biblioteche scandinave e danesi, dimostra come le biblioteche possano diventare veri e propri centri di aggregazione e innovazione. La comunicazione efficace è un altro pilastro di questa trasformazione. È necessario superare la frammentazione dei messaggi su diversi canali (sito web, social media, materiale cartaceo) per creare una strategia di marketing organica e coerente. L’inbound marketing, che mira ad attrarre l’utente attraverso contenuti pertinenti, è particolarmente efficace in questo senso, trasformando potenziali utenti in sostenitori attivi. Per raggiungere questi obiettivi, è cruciale analizzare lo scenario, definire macro-obiettivi chiari e utilizzare strumenti come l’analisi delle parole chiave, il copywriting per il web, la SEO e l’email marketing. La misurazione e l’analisi dei risultati, sia quantitativi che qualitativi, sono essenziali per valutare l’efficacia delle strategie e apportare le necessarie correzioni. In sintesi, le biblioteche devono ascoltare attivamente il proprio pubblico, comprenderne le esigenze attraverso strumenti come le “personas” e il “design thinking”, e adattare i propri servizi e spazi per creare un’esperienza utente positiva e coinvolgente, garantendo così la propria sostenibilità futura.Riassunto Lungo
Capitolo 1: La Biblioteca nell’Era Digitale: Ascolto e Coinvolgimento degli Utenti
Il Mutamento del Rapporto tra Biblioteche e Pubblico
Il legame tra le biblioteche e le persone che le frequentano è in continua trasformazione. Questo cambiamento è fortemente influenzato dalle novità sociali e tecnologiche che caratterizzano il nostro tempo. Nella società odierna, spesso definita “società dei consumi”, le persone tendono a spostarsi più facilmente tra diverse attività e a dare molta importanza a ciò che scelgono di fare o utilizzare. Per questo motivo, le biblioteche devono capire quali sono le ragioni che spingono le persone a scegliere i loro servizi, ma anche perché a volte preferiscono non usarli.Adattare la Gestione per un Dialogo Costruttivo
È fondamentale che le biblioteche cambino il loro modo di pensare alla gestione. Devono rendersi conto che possono essere modellate dalle persone che le frequentano e dai modi in cui queste persone si riuniscono e interagiscono. Questo significa che le biblioteche devono adottare una strategia chiara per comunicare, soprattutto online. L’obiettivo è passare da un modello in cui i servizi sono pensati per le persone, a un modello in cui i servizi vengono creati insieme alle persone. In questo modo, si migliora la capacità di ascoltare e si favorisce un vero dialogo, offrendo una visione più completa di ciò che le biblioteche possono offrire.Strumenti per Comprendere gli Utenti
Per conoscere meglio le persone che utilizzano i servizi e per rendere più efficace la comunicazione con loro, si possono usare metodi come il “persona-method” e il “design thinking”. Le “personas” sono delle rappresentazioni di utenti tipo, che riassumono le caratteristiche più importanti. Aiutano a immaginare come si comportano le persone, quali sono i loro bisogni e cosa desiderano, andando oltre le semplici cifre e statistiche. Questo approccio, che fa parte del marketing pensato per le persone, serve a superare la mancanza di una comprensione approfondita, ascoltando con attenzione e riflettendo sui segnali che arrivano dagli utenti.Il Marketing Umanistico applicato alle Biblioteche
Anche se le biblioteche non vendono prodotti come le aziende, possono comunque applicare i principi del marketing pensato per le persone. Questo avviene attraverso un ascolto attento, offrendo servizi che rispondono ai bisogni, dialogando con gli utenti, fornendo informazioni utili e costruendo rapporti basati sulla fiducia. La competenza del personale, un’accoglienza calorosa e un’identità ben definita e facilmente riconoscibile sono elementi cruciali. La biblioteca stessa può essere vista come un “brand”, un’idea unica che unisce il servizio offerto, il luogo fisico e l’esperienza complessiva, contribuendo a creare un senso di comunità.Se le biblioteche devono essere modellate dalle persone e creare servizi insieme a loro, come si concilia questo approccio partecipativo con la necessità di una gestione efficiente e di standard qualitativi uniformi, soprattutto in assenza di un consenso scientifico consolidato su quali siano le “migliori” modalità di coinvolgimento utente?
Il capitolo suggerisce un passaggio da un modello di servizio per gli utenti a uno con gli utenti, enfatizzando l’ascolto e il dialogo. Tuttavia, non viene affrontato il potenziale conflitto tra la flessibilità richiesta da un approccio partecipativo e la necessità di mantenere coerenza, efficienza operativa e qualità percepita, specialmente in un contesto in cui le preferenze degli utenti possono essere eterogenee e in continua evoluzione. La definizione di “persona” e l’applicazione del “design thinking” sono strumenti utili, ma la loro efficacia nel garantire risultati scalabili e misurabili in un’istituzione pubblica come la biblioteca meriterebbe un’analisi più approfondita. Per approfondire, sarebbe utile esplorare le discipline della sociologia delle organizzazioni e della teoria dei sistemi, nonché autori come Niklas Luhmann per comprendere le dinamiche di autopoiesi nelle organizzazioni e Don Norman per una prospettiva sul design centrato sull’utente.Capitolo 2: Dalla Frammentazione alla Connessione: La Nuova Strategia di Marketing per le Biblioteche
L’Importanza di una Strategia di Marketing Coerente
Per comunicare in modo efficace, le biblioteche hanno bisogno di un piano di marketing ben definito. Questo piano deve superare la divisione attuale tra i diversi canali di comunicazione, come il sito web, i social media e i materiali cartacei, creando invece un approccio unico e armonioso.Analisi e Definizione degli Obiettivi
Il primo passo è analizzare la situazione attuale. Questo significa guardare sia al mondo esterno, considerando il contesto sociale ed economico in cui opera la biblioteca, sia al mondo interno, valutando come viene percepito il suo “marchio” e quali strumenti di comunicazione vengono già utilizzati. Successivamente, si stabiliscono gli obiettivi principali, come trasmettere i valori della biblioteca, aumentare la sua visibilità e la fiducia nei suoi confronti, e identificare nuovi servizi da offrire.Comprendere il Pubblico: Oltre i Dati Demografici
È fondamentale passare da una visione tradizionale del pubblico, basata su dati semplici come età, genere, livello di istruzione e lavoro, o sulle azioni compiute (come il tipo di libri presi in prestito o la partecipazione agli eventi), a un concetto più profondo chiamato “personas”. Le personas includono anche informazioni qualitative, come i valori delle persone, le loro opinioni, i loro interessi, le loro abitudini, ciò che le spinge ad agire, le loro paure e ciò che si aspettano. Questo aiuta a capire meglio le persone e a pensare dal loro punto di vista.Marketing Outbound vs. Inbound: Un Approccio Diverso
Esiste una differenza tra la comunicazione “outbound”, che si rivolge direttamente a un vasto pubblico con messaggi mirati (un po’ come interrompere per farsi notare), e la comunicazione “inbound”. L’inbound marketing, invece, cerca di attirare le persone offrendo contenuti interessanti e utili. L’obiettivo è trasformare uno sconosciuto in un visitatore, poi in un contatto interessato (chiamato “lead”), e infine in un utente che partecipa attivamente. L’obiettivo finale è che questo utente diventi un sostenitore entusiasta, pronto a promuovere la biblioteca.Le Fasi dell’Inbound Marketing e i Suoi Strumenti
L’inbound marketing si sviluppa in quattro fasi principali: attrarre (per trasformare uno sconosciuto in un visitatore), convertire (per trasformare un visitatore in un contatto interessato), chiudere (per trasformare il contatto interessato in un utente) e deliziare (per trasformare l’utente in un fan). Per realizzare queste fasi, si utilizzano diversi strumenti. Tra questi ci sono l’analisi delle parole chiave più cercate su internet, la scrittura di testi efficaci per il web, l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), l’invio di email mirate e una strategia ben pensata per i social media.Misurare e Migliorare: L’Importanza dei Risultati
È essenziale misurare e analizzare ciò che si ottiene. Questo include sia dati numerici, come statistiche e grafici, sia informazioni qualitative, come interviste e sondaggi. Solo così si può capire se le strategie adottate funzionano e apportare le modifiche necessarie. L’obiettivo finale è riuscire a catturare e mantenere l’attenzione delle persone a cui ci si rivolge.Se l’inbound marketing è la panacea per le biblioteche, perché il capitolo non affronta in modo più critico i suoi potenziali limiti o le sfide nell’implementazione pratica, soprattutto in contesti con risorse limitate o personale non formato specificamente in queste metodologie?
Il capitolo presenta l’inbound marketing come una strategia quasi universalmente applicabile ed efficace per le biblioteche, senza però soffermarsi sulle complessità che la sua adozione comporta. La transizione da un approccio di comunicazione tradizionale a uno basato sull’attrazione di contenuti richiede competenze specifiche in aree come la creazione di contenuti digitali di valore, la SEO, la gestione dei social media e l’analisi dei dati, competenze che potrebbero non essere immediatamente disponibili all’interno delle strutture bibliotecarie. Inoltre, la definizione di “personas” e la segmentazione del pubblico, pur essendo strumenti potenti, possono rivelarsi onerose in termini di tempo e risorse per un’analisi approfondita. Per comprendere meglio queste sfide e le possibili soluzioni, sarebbe utile approfondire studi sull’adozione di nuove tecnologie e strategie di marketing nel settore pubblico, nonché esplorare le opere di autori che trattano di gestione del cambiamento e sviluppo organizzativo in contesti non profit. Un riferimento potrebbe essere la lettura di testi che analizzano le dinamiche di adozione dell’innovazione nel settore culturale e pubblico, con un focus sulle strategie di marketing digitale e sulla formazione del personale.Capitolo 3: Il Design Thinking per risolvere problemi complessi
Un Nuovo Approccio per Servizi Apprezzati
Per rendere un servizio, come una biblioteca, più apprezzato e utilizzato, è necessario adottare un approccio differente, che vada oltre le metodologie tradizionali. Il design thinking (DT) è uno strumento che permette di fare proprio questo, integrando capacità analitiche e creative per affrontare problemi complessi.Cos’è il Design Thinking: Un Processo Centrato sull’Uomo
Il design thinking si definisce come un approccio all’innovazione centrato sull’uomo. Esso combina i bisogni delle persone con le possibilità offerte dalla tecnologia e i requisiti per il successo di un’attività. È una metodologia che offre una soluzione basata sulla risoluzione di problemi, particolarmente utile quando questi sono mal definiti o sconosciuti. Questo avviene attraverso la comprensione profonda dei bisogni umani, la riformulazione del problema in chiave antropocentrica, la generazione di numerose idee tramite brainstorming e un approccio pratico di prototipazione e test. In sostanza, è un modo per risolvere problemi attraverso la creatività, esplorando prospettive non convenzionali.I Tre Pilastri delle Soluzioni Efficaci
Le soluzioni generate dal design thinking emergono dall’intersezione di tre fattori chiave: la desiderabilità (quanto è gradita la soluzione), la fattibilità (quanto è realizzabile tecnologicamente) e la sostenibilità economica (quanto è economicamente vantaggiosa). Quando una soluzione soddisfa questi tre criteri, si raggiunge l’obiettivo di creare qualcosa di utile, innovativo e concretamente realizzabile.Le Capacità Fondamentali del Design Thinking
Il design thinking si basa sulla capacità intrinseca di essere empatici, intuitivi, di riconoscere schemi, di costruire idee che abbiano risonanza emotiva e razionale, e di esprimersi attraverso l’azione. Non è necessario essere un designer per utilizzarlo; attinge a capacità che tutti possediamo ma che spesso trascuriamo. Un aspetto fondamentale è la visione dei problemi come opportunità, che spinge a creare soluzioni innovative e discostarsi da ciò che è stato fatto in precedenza.Le Fasi del Processo di Design Thinking
Il processo di design thinking, come originariamente concepito a Stanford, si articola in cinque fasi, che non seguono un ordine rigido ma permettono di tornare indietro per affinare le idee:- Empatia: Comprendere profondamente il problema mettendosi nei panni degli utenti.
- Definizione: Identificare chiaramente il problema da risolvere, spesso con l’aiuto delle personas.
- Ideazione: Generare un’ampia gamma di idee creative.
- Prototipazione: Creare modelli semplici e veloci delle soluzioni.
- Test: Verificare l’efficacia delle soluzioni e apportare modifiche.
È davvero possibile trasformare le biblioteche in “hub di comunità” semplicemente introducendo attrezzature per la stampa 3D e organizzando workshop, o questa visione trascura la complessità delle dinamiche sociali e la necessità di un ripensamento strutturale più profondo delle funzioni bibliotecarie?
Il capitolo presenta un modello di “quattro spazi” e l’esempio del “Makers Lab” come soluzioni efficaci per rendere le biblioteche più dinamiche e connesse. Tuttavia, manca un’analisi approfondita delle sfide concrete nell’implementazione di tali modelli e della potenziale resistenza al cambiamento da parte delle istituzioni e del personale. Inoltre, non viene chiarito se l’adozione di queste nuove funzioni sia sufficiente a creare un reale senso di comunità o se siano necessarie strategie complementari che affrontino aspetti come l’inclusione sociale, la partecipazione civica e la mediazione culturale. Per approfondire questo tema, sarebbe utile esplorare studi sociologici sulla formazione delle comunità, analizzare le opere di autori come Robert Putnam sulla coesione sociale e considerare le esperienze di biblioteche che hanno affrontato con successo processi di trasformazione radicale, valutando criticamente i loro risultati e le metodologie adottate.Capitolo 6: Comprendere il Pubblico per un Futuro Sostenibile
Il Significato di “Audience” e il suo Sviluppo
Il termine “audience” ha origine latina e significa “ascoltare”. Originariamente si riferiva a un gruppo di persone che ascoltavano, ma oggi, specialmente nel marketing e nella cultura, il suo significato è molto più ampio. Lo sviluppo dell'”audience” non si limita a far crescere un numero, ma implica la capacità delle organizzazioni culturali di mettere le persone al centro delle loro attività, coinvolgendole in modo attivo. Questo significa sia fidelizzare il pubblico abituale, sia attirare nuove persone che normalmente non partecipano a queste iniziative.Le “Personas”: Strumenti per Comprendere la Diversità del Pubblico
Le “personas” sono uno strumento essenziale in questo percorso. Permettono di comprendere meglio la varietà dei pubblici, andando oltre la semplice categorizzazione (come studenti o anziani) e riconoscendo che ogni individuo ha bisogni e comportamenti specifici. Le personas rappresentano gruppi di persone con caratteristiche, obiettivi e necessità simili. Definirle aiuta a costruire relazioni più profonde con il pubblico, aumentando il loro coinvolgimento e la loro partecipazione. Questa maggiore comprensione dei bisogni, inoltre, stimola nuove idee e favorisce l’innovazione.Le Biblioteche e la Sostenibilità Sociale attraverso il Coinvolgimento del Pubblico
Le biblioteche svolgono un ruolo cruciale per la sostenibilità sociale, migliorando il benessere delle persone attraverso servizi offerti direttamente sul territorio. Per essere veramente sostenibili, tuttavia, devono dimostrare la propria rilevanza nella produzione e diffusione della conoscenza. L’adozione di metodologie come l’HCD (Human-Centered Design), il design thinking e la creazione di personas, unite a una strategia di marketing efficace, sono strumenti preziosi che aiutano le biblioteche a raggiungere questo obiettivo. In questo modo, le biblioteche possono attrarre le persone, accendere la loro curiosità e offrire esperienze che arricchiscono la loro vita.Se l’obiettivo è la sostenibilità sociale e l’innovazione attraverso la comprensione del pubblico, perché il capitolo si concentra quasi esclusivamente sulle biblioteche, trascurando l’applicazione di questi principi ad altri settori culturali o sociali che potrebbero beneficiare ugualmente, se non di più, da un tale approccio?
Il capitolo presenta un’argomentazione solida sull’importanza di comprendere il pubblico e sull’efficacia di strumenti come le “personas” per le biblioteche. Tuttavia, la focalizzazione esclusiva su questo specifico tipo di istituzione potrebbe limitare la generalizzabilità dei concetti esposti. Per ampliare la prospettiva, sarebbe utile esplorare come questi principi di marketing e design centrato sull’uomo siano stati applicati con successo in contesti diversi, come musei, organizzazioni no-profit, o persino nel settore pubblico in generale. Approfondire studi di caso in questi ambiti, magari consultando testi sul marketing culturale o sul design dei servizi pubblici, potrebbe fornire un quadro più completo e dimostrare la reale versatilità di queste metodologie. Autori come Donald Norman, con i suoi lavori sul design thinking e sull’usabilità, o esperti di marketing sociale, potrebbero offrire spunti preziosi per colmare questa lacuna contestuale.Abbiamo riassunto il possibile
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