Contenuti del libro
Informazioni
“Bologna nessun dolore” di Massimo Fagnoni ti catapulta subito in una storia che non dimentichi. Al centro c’è Oscar, un ragazzo strano, che non sente il dolore fisico e fa una fatica incredibile a capire le emozioni, un po’ per un vecchio incidente. Per lui, i videogiochi sono quasi più reali della vita vera. Ma quando una miniatura super costosa, un “drago rosso”, lo mette nel mirino di gente pericolosa, la violenza diventa reale. Oscar si ritrova a uccidere, prima per difendersi, poi con una specie di giustizia tutta sua, usando anche una katana. Mentre lui scivola sempre più in questa spirale, a Bologna l’investigatore privato Trebbi comincia a indagare su questi omicidi brutali. Si muove tra gang criminali, spaccio e segreti nella periferia di Bologna. Questo non è solo un’indagine criminale, è un vero thriller psicologico che ti porta dentro la testa di Oscar, un protagonista violento e complesso, che cerca un suo modo distorto di proteggere chi gli sta a cuore. “Bologna nessun dolore” esplora l’insensibilità al dolore, il confine tra videogiochi e realtà, e quanto può essere buia la mente umana.Riassunto Breve
Un incidente da bambino rende Oscar insensibile al dolore e con difficoltà a mostrare emozioni, cosa che lo rende diverso. Il padre lo aiuta a capire il mondo, mentre i videogiochi diventano uno strumento per questo. Dopo la morte del padre, la madre fa fatica a gestirlo. Oscar lavora in un centro commerciale, preparando ordini. Difende una collega, Elena, da alcuni ragazzi e prova una sensazione positiva. Compra una miniatura costosa, un “drago rosso”. Subito dopo, due uomini lo aggrediscono in auto per rubargliela. L’auto del padre viene danneggiata e Oscar reagisce con violenza estrema, uccidendo i due aggressori con un bloccasterzo. Nonostante le ferite, non sente dolore. Simula un incidente stradale per nascondere tutto. In ospedale, sospetta che il negoziante che gli ha venduto la miniatura lo abbia tradito e decide di proteggere la madre. Intanto, l’investigatore privato Trebbi viene incaricato dal commissario Guerra di indagare sulla morte dei due giovani, membri di una banda. Trebbi e il suo socio Faid raccolgono informazioni. Si scopre che una vittima è il nipote di Rocco, un addetto alla sicurezza che vuole vendetta. La situazione preoccupa per possibili scontri tra bande. Pochi giorni dopo, Eros Tugnoli, il negoziante, viene trovato morto nel suo magazzino, ucciso con una lama lunga. Rocco chiede aiuto a Trebbi. Le indagini considerano scontri tra bande giovanili e gruppi cinesi per l’arma usata su Eros. Oscar si presenta nel negozio di Eros, ammette di aver ucciso i due ragazzi che Eros aveva mandato a derubarlo, dicendo che è stato un incidente. Quando Eros lo minaccia, Oscar lo uccide con una katana. Oscar non sente il dolore. L’indagine prosegue. Trebbi incontra un boss cinese, Whang Chi, che nega il coinvolgimento della sua comunità. La polizia ferma uno scontro tra bande su segnalazione di Rosario. Il capo di una banda suggerisce che i responsabili siano gruppi nordafricani violenti. Faid si infiltra tra questi gruppi. Oscar torna al lavoro, turbato dagli omicidi e dal desiderio di proteggere Elena. Oscar inizia a vedere le persone al centro commerciale come potenziali obiettivi. Nota sofferenza e solitudine, provando disprezzo. La vista di Elena felice con un collega, Ferruccio, scatena rabbia e il desiderio di eliminarlo, ma decide di colpire altri prima. Oscar sviluppa una nuova capacità, una “malvagità”, emersa dopo l’aggressione per il drago rosso. Uccide i due aggressori per difesa, poi Tugnoli per tradimento. L’omicidio di Tugnoli con la katana gli dà un senso di potere. Si allena con una katana e studia tecniche online, ispirato da videogiochi e film. Compra equipaggiamento per cacciare i giovani che molestano Elena. Trebbi indaga sugli omicidi, incluso quello di Tugnoli. Faid parla con Mohamed, uno spacciatore, che descrive la violenza dei gruppi criminali ma nega la responsabilità del suo gruppo per i primi omicidi. Trebbi cerca informazioni da Rocco e Rosario. Esaminando il negozio di Tugnoli, Trebbi deduce che l’assassino è un cliente, forse un appassionato di giochi di ruolo, deluso da Tugnoli. Milva, preoccupata per Oscar, chiede a Trebbi di parlargli. Trebbi incontra Oscar al centro commerciale. Oscar appare efficiente ma distante, un “guerriero”. Mente sulla sua vita. Trebbi percepisce che nasconde qualcosa. Oscar, sentendosi in pace con il suo progetto, osserva i giovani che vuole colpire, notando la loro arroganza. Li segue, determinato a fermarli. A Bologna, un gruppo di giovani spacciatori opera in certe zone. Oscar, con la sua visione rigida del bene e del male, li osserva e decide di agire. Si prepara allenandosi con la katana. Chiede consiglio a un prete, Don Alceste, ma rifiuta l’idea di perdono. Oscar attacca gli spacciatori. L’azione è caotica. Uccide uno con la katana, ma si ferisce. L’attacco non va come previsto. Oscar fugge e si medica nel garage. La polizia indaga. Un medico legale dice che l’aggressore è inesperto con la spada. Un testimone sopravvissuto descrive l’assalitore come alto, magro, con “occhi luminosi”, quasi un “supereroe”. Kelinde, un criminale nigeriano legato allo spaccio, identifica Oscar seguendo la sua auto. Vede Oscar come una minaccia e decide di eliminarlo discretamente. La situazione mette Oscar, la polizia e il crimine organizzato su una rotta di collisione. Le forze dell’ordine si riuniscono per pianificare un’azione nel quartiere Bolognina, facendo irruzione in locali nigeriani per spingere la comunità a collaborare nella ricerca dell’assassino. Si stabilisce un accordo: se consegnano l’assassino, le pressioni cessano. L’indagine si concentra anche sull’omicidio di Eros Tugnoli. Un sopralluogo nel suo appartamento rivela poco, tranne una nota su una rivista che menziona una miniatura rara e costosa. Un esperto di internet conferma l’esistenza di un mercato per miniature costose. Uno psicologo suggerisce che l’assassino sia un individuo singolo, giovane, con cultura media e passione per giochi o arti marziali. L’uso della spada e l’omicidio nel negozio indicano un atto premeditato e simbolico, forse legato a un attaccamento a oggetti o a un senso distorto dell’onore. Si ipotizza che l’assassino possa avere disturbi psicologici. L’indagine si sposta da una guerra tra bande a un killer con un profilo specifico. Kelinde segue Oscar, osservandone la routine. Tenta di ucciderlo spingendolo sotto un autobus, ma fallisce. Oscar, tormentato, trova conforto nel proteggere i ragazzi dell’oratorio, credendo di aver ucciso “per amore”. Oscar prende giorni di malattia per stress emotivo. Parla con la madre Milva del suo interesse per Elena, mostrando difficoltà con le emozioni. Milva nota la sua stranezza e contatta Trebbi. Trebbi incontra Milva e visita la stanza di Oscar, trovandola ordinata e piena di oggetti fantasy e di arti marziali. Scopre un compartimento segreto e una miniatura di un drago rosso, collegandola a un caso precedente. Trebbi sospetta che Oscar sia coinvolto in crimini violenti. Oscar prende un giorno di ferie per dichiarare il suo amore a Elena al lavoro, usando una frase di un film. Elena reagisce con paura, lo definisce strano, dice di essere fidanzata con Ferruccio e minaccia di farlo licenziare. Oscar si sente umiliato e poi prova rabbia. Trebbi e Rocco trovano Oscar nel magazzino mentre aggredisce Ferruccio. Oscar confessa di aver ucciso due persone per il drago rosso. Trebbi interviene. Oscar, sopraffatto, si arrende e viene arrestato da Rocco. Un mese dopo, Oscar è in una struttura psichiatrica. Trebbi discute il caso con uno psicologo, scettico sulla riabilitazione di Oscar. Trebbi riflette sulle sue scelte di vita. Oscar, nella struttura, medita vendetta contro Trebbi.Riassunto Lungo
1. La Rabbia Silenziosa e le Sue Conseguenze
Un incidente avvenuto durante l’infanzia ha lasciato Oscar con una particolare insensibilità al dolore fisico e una notevole difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni. Queste caratteristiche lo rendono diverso dagli altri fin da piccolo. Suo padre ha sempre avuto un ruolo fondamentale, agendo come un ponte tra lui e il mondo esterno, aiutandolo a navigare le complessità delle interazioni umane. I videogiochi sono diventati per Oscar uno strumento per cercare di capire e interpretare la realtà che lo circonda. La morte del padre rappresenta un momento di svolta difficile, lasciando la madre in una situazione complessa nel gestire la condizione del figlio da sola.L’Aggressione e la Reazione Violenta
Oscar trova un certo comfort e ordine nel suo lavoro in un centro commerciale, dove si occupa della preparazione degli ordini. Qui si sente a suo agio e la routine gli offre stabilità. Un giorno, difendendo una collega da alcuni bulli, prova per la prima volta una sensazione diversa, positiva. Poco dopo, Oscar decide di acquistare una miniatura molto preziosa, un “drago rosso”. Appena uscito, mentre si trova in auto, viene aggredito da due uomini che vogliono rubargli la miniatura. L’aggressione danneggia l’auto che apparteneva a suo padre, un evento che scatena in Oscar una reazione di violenza estrema. Usa un bloccasterzo per colpire i due aggressori ripetutamente, fino a ucciderli. Nonostante le ferite riportate durante lo scontro, Oscar non avverte alcun dolore, a causa della sua condizione. Per nascondere l’accaduto, simula un incidente stradale.Le Conseguenze Immediate e i Sospetti
Dopo l’incidente simulato, Oscar viene ricoverato in ospedale. Qui, inizia a nutrire un forte sospetto che il negoziante da cui ha comprato la miniatura possa averlo tradito, forse avvisando gli aggressori. Questa convinzione lo spinge a prendere una decisione drastica: deve agire per proteggere sua madre, l’unica persona rimasta che gli è cara.L’Inizio dell’Indagine
Nel frattempo, la morte violenta dei due giovani attira l’attenzione delle autorità. Il commissario Guerra incarica l’investigatore privato Trebbi di fare luce sull’accaduto. I due giovani vengono presto identificati come membri di una banda locale, il che aumenta la preoccupazione per le possibili ripercussioni. Trebbi si avvale dell’aiuto del suo socio Faid, che aveva notato i due giovani poco prima dell’omicidio e può fornire informazioni preziose. Le indagini rivelano che una delle vittime è il nipote di un certo Rocco, un addetto alla sicurezza noto per non perdonare i torti subiti. La notizia della sua sete di vendetta si diffonde, alimentando il timore di futuri scontri tra bande rivali. Nonostante la stanchezza e la complessità del caso, Trebbi decide di accettare l’incarico e affrontare l’indagine.Quanto è plausibile che una presunta insensibilità emotiva e fisica si traduca in una violenza omicida scatenata dal danno a un oggetto, e quanto è fondato il successivo e rapido sospetto verso un negoziante?
Il capitolo presenta una sequenza di eventi in cui la condizione psicologica del protagonista sembra portare a reazioni estreme e a sospetti affrettati. Tuttavia, non viene sufficientemente esplorato il nesso causale tra l’insensibilità al dolore/emozioni e l’esplosione di violenza letale in risposta a un danno materiale, per quanto simbolico. La transizione appare brusca e necessiterebbe di un’analisi più profonda delle dinamiche psicologiche sottostanti. Allo stesso modo, il sospetto verso il negoziante, che diventa motore di azioni future, sembra nascere senza una base logica evidente, potenzialmente indicando un pensiero paranoide non adeguatamente contestualizzato. Per colmare queste lacune, sarebbe utile approfondire la psicologia clinica, in particolare i disturbi della personalità e le reazioni psicotiche o dissociative. Autori come O. Sacks o A. Damasio hanno esplorato il legame tra corpo, cervello ed emozioni, mentre studi sulla psicologia criminale potrebbero offrire spunti sulla genesi della violenza e della paranoia.2. Indagine in periferia
Due giovani vengono uccisi a bastonate. Poco dopo, Eros Tugnoli, che possiede un negozio ed è una conoscenza di una delle vittime, viene trovato morto nel suo magazzino, colpito da un’arma affilata e lunga. Di fronte a questi omicidi, Rocco, zio di uno dei ragazzi uccisi, chiede aiuto a Trebbi, un ex poliziotto.L’inizio delle indagini
Trebbi e il commissario Guerra iniziano a indagare sui delitti, che sembrano collegati. Le prime ipotesi investigative prendono in considerazione possibili scontri tra bande giovanili attive nella zona, come quella legata al Bar Far West, a cui appartenevano i ragazzi uccisi, e la banda della Barca. Si valuta anche un possibile coinvolgimento di gruppi criminali cinesi, considerando il tipo di arma usata per uccidere Eros. Trebbi, cercando di capire il ruolo della comunità cinese, incontra un loro boss, Whang Chi, che però nega qualsiasi coinvolgimento nei fatti. La polizia interviene per prevenire uno scontro violento tra la banda del Bar Far West e quella della Barca, un’azione resa possibile dalla segnalazione di Rosario, il leader della banda del Bar Far West che sembra voler evitare la violenza.La verità sugli omicidi principali
Mentre le indagini proseguono, Oscar, un uomo a cui Eros aveva tentato di rubare una preziosa miniatura, si presenta nel negozio di Eros. Qui, Oscar confessa di aver ucciso i due ragazzi che Eros aveva mandato a compiere il furto, descrivendo l’evento come un incidente. Racconta poi di aver ucciso Eros con una katana quando quest’ultimo lo ha minacciato. Oscar rivela di avere una condizione medica particolare che gli impedisce di sentire il dolore fisico.Nuovi sviluppi investigativi
L’indagine non si ferma alla confessione di Oscar, ma esplora altre piste emerse. Durante gli interrogatori, il capo della banda della Barca suggerisce che i responsabili di atti violenti nella zona potrebbero essere gruppi nordafricani che si stanno espandendo nel territorio. Questi gruppi sono noti per la loro brutalità, come dimostrato dall’uccisione di cigni in un parco. Questa informazione spinge Faid, un poliziotto, a infiltrarsi tra i gruppi nordafricani per raccogliere informazioni utili. Nel frattempo, Oscar tenta di tornare alla sua vita normale e al lavoro, ma la sua mente è profondamente turbata dagli omicidi commessi e dal forte desiderio di proteggere una collega a cui tiene.Se la “verità sugli omicidi principali” è stata svelata dalla confessione di Oscar, perché il capitolo insiste nel deviare l’indagine verso presunti gruppi nordafricani e “atti violenti nella zona” non meglio specificati?
Il capitolo crea una notevole perplessità logica. Dopo aver presentato una confessione dettagliata che sembra risolvere il caso dei tre omicidi iniziali, la narrazione si sposta bruscamente su nuove piste investigative basate su suggerimenti non verificati e su episodi di violenza (come l’uccisione di cigni) che sembrano scollegati dai delitti originali. Questa svolta investigativa, successiva a una confessione definita come “la verità”, necessita di maggiore chiarezza per non apparire un mero espediente narrativo. Per approfondire come le indagini reali gestiscono confessioni e piste multiple, o come le3. La Nuova Abilità
Un cambiamento avviene nella percezione di Oscar. Osserva le persone al centro commerciale non più come semplici clienti, ma come potenziali obiettivi. Nota la sofferenza e la solitudine negli anziani e nelle donne che li assistono, provando disprezzo. La vista di Elena felice con un collega, Ferruccio Bernardi, scatena in lui una rabbia inattesa e il desiderio di eliminarlo. Decide di agire prima contro altri.L’origine della malvagità e la preparazione
Oscar sviluppa una nuova capacità, definita “malvagità”. Questa emerge dopo l’aggressione subita per rubargli una miniatura, il “drago rosso”. Uccide i due aggressori per legittima difesa. Successivamente, uccide Eros Tugnoli, il negoziante che lo aveva tradito commissionando la rapina. L’omicidio di Tugnoli, compiuto con una katana, gli conferisce un senso di potere. Si prepara per nuovi scontri, allenandosi con una katana e studiando tecniche di combattimento online, ispirato da film e videogiochi. Acquista equipaggiamento per la caccia ai suoi prossimi obiettivi: i giovani che molestano Elena al centro commerciale.
L’indagine
Nel frattempo, l’investigatore privato Trebbi indaga sugli omicidi, inclusa la morte di Tugnoli. Trebbi incontra Faid, che ha parlato con Mohamed, un giovane coinvolto nello spaccio. Mohamed descrive la violenza e l’organizzazione dei gruppi criminali, inclusi i riti voodoo che coinvolgono l’uccisione di animali. Mohamed nega che il suo gruppo sia responsabile degli omicidi dei due giovani. Trebbi cerca la collaborazione di Rocco Egidi, capo della sicurezza, e Rosario Pasca, ex membro di una banda, per ottenere informazioni. Trebbi, esaminando il negozio di Tugnoli, deduce che l’assassino è un cliente, probabilmente un appassionato di giochi di ruolo, deluso da Tugnoli.
L’incontro con Trebbi
Milva, madre di Oscar, preoccupata per il figlio isolato dopo la morte del padre, chiede a Trebbi di parlargli. Trebbi incontra Oscar al centro commerciale. Oscar appare efficiente ma distante. Trebbi lo vede come un “guerriero”. Oscar mente a Trebbi sulla sua vita e sulle sue attività, e Trebbi percepisce che nasconde qualcosa.
Il piano di Oscar
Oscar, sentendosi in pace con il suo progetto, osserva i giovani che intende colpire. Nota la loro arroganza e impunità. Li segue, determinato a fermarli definitivamente. Il suo piano prosegue, indisturbato dalle indagini o dall’incontro con l’investigatore. La sua trasformazione è completa e irreversibile.
Ma su quali basi scientifiche si fonda un profilo psicologico così dettagliato, capace di scartare ipotesi iniziali e indirizzare l’intera indagine?
Il capitolo, nel descrivere l’analisi psicologica del killer, le attribuisce un peso determinante nel cambio di rotta investigativo. Tuttavia, la rapidità con cui si passa da pochi indizi (l’arma, il luogo di un omicidio, il profilo di una vittima) a conclusioni specifiche su età, livello culturale, passioni e persino possibili disturbi psicologici solleva interrogativi sulla solidità di tale approccio. La profilazione psicologica, pur essendo uno strumento investigativo, è spesso basata su interpretazioni e correlazioni statistiche, non su diagnosi cliniche definitive, e la sua affidabilità come unica bussola per un’indagine complessa è oggetto di dibattito scientifico e forense. Per comprendere meglio i limiti e le potenzialità di queste tecniche, è utile approfondire la disciplina della psicologia forense e la storia della criminologia, studiando autori come Cesare Lombroso, che per primo tentò di creare profili di criminali, o esplorando testi che analizzano le moderne tecniche di profiling e le loro criticità.6. La cattura e il destino di Oscar
Oscar prende giorni di malattia, non per un malessere fisico, ma a causa di forte stress emotivo. Parla con sua madre Milva del suo interesse per una collega, Elena, rivelando le sue difficoltà con il contatto fisico e con l’espressione delle emozioni. Milva nota subito qualcosa di strano nel comportamento del figlio, una inquietudine che la spinge a cercare aiuto. Decide quindi di contattare Trebbi, un ex investigatore di sua conoscenza, per capire cosa stia succedendo a Oscar.L’indagine di Trebbi
Trebbi accetta di incontrare Milva e, per farsi un’idea della situazione, visita la stanza di Oscar. Trova uno spazio estremamente ordinato, quasi maniacale, pieno di oggetti legati a mondi fantasy e alle arti marziali. Questa meticolosità e gli interessi specifici accendono un primo campanello d’allarme. Continuando la sua osservazione, Trebbi scopre un compartimento segreto nascosto in un armadio. Al suo interno, trova una miniatura di un drago rosso, un dettaglio che gli fa subito pensare a un caso precedente su cui aveva indagato. Questo ritrovamento rafforza il suo sospetto che Oscar possa essere coinvolto in crimini violenti legati a quel simbolo.Il rifiuto e la rabbia
Nel frattempo, Oscar decide di agire e prende un giorno di ferie dal lavoro. Il suo obiettivo è dichiarare il suo amore a Elena direttamente in ufficio. Per farlo, usa una frase che ha memorizzato da un film, cercando un modo per esprimere i suoi sentimenti. Tuttavia, la reazione di Elena è inaspettata e negativa: reagisce con paura, definisce Oscar strano e gli rivela di essere già fidanzata con un uomo di nome Ferruccio. Elena arriva persino a minacciare Oscar di farlo licenziare, lasciandolo profondamente umiliato. L’umiliazione iniziale si trasforma rapidamente in rabbia, un sentimento che Oscar non riesce a gestire.La cattura
Mentre Oscar è preda della sua rabbia, Trebbi e Rocco si mettono sulle sue tracce. Rocco è una guardia di sicurezza che ha un legame personale con la vicenda: suo nipote era una delle vittime di Oscar. La loro ricerca li porta a un magazzino. Lì, trovano Oscar mentre sta aggredendo Ferruccio, il fidanzato di Elena. Messo alle strette, Oscar confessa di aver ucciso due persone, spiegando che il motivo era legato proprio al drago rosso. Trebbi interviene per fermare l’aggressione. Oscar, sopraffatto dalla situazione e dalla presenza di Trebbi e Rocco, si arrende. È Rocco, in quanto rappresentante delle forze dell’ordine presenti, ad arrestare Oscar.Il destino di Oscar e le riflessioni di Trebbi
Un mese dopo gli eventi nel magazzino, Oscar si trova ricoverato in una struttura psichiatrica. Trebbi discute il caso con uno psicologo, cercando di comprendere la mente di Oscar. Esprime però un forte scetticismo riguardo alla possibilità che Oscar possa essere riabilitato, considerandolo ancora una persona pericolosa. La vicenda spinge Trebbi a riflettere sulla propria vita e sulle scelte fatte. Valutando le priorità, decide di dare maggiore importanza alla stabilità della sua relazione con Angela. Nel frattempo, Oscar, nonostante si trovi nella struttura, non sembra pentito né cambiato; medita piani di vendetta contro Trebbi.Basta una stanza ordinata e un draghetto per scovare un criminale?
Il capitolo suggerisce che l’investigatore Trebbi possa dedurre la propensione a crimini violenti da indizi come l’ordine maniacale di una stanza, la presenza di oggetti legati al fantasy e alle arti marziali, e persino il ritrovamento di un oggetto simbolico in un nascondiglio. Questa rappresentazione semplifica eccessivamente il processo investigativo e il profiling criminale. La correlazione tra interessi specifici, tratti della personalità (come la meticolosità) e la commissione di reati violenti è un campo complesso e dibattuto, non una semplice equazione. Per approfondire la complessità dell’analisi comportamentale a fini investigativi e comprendere i limiti delle deduzioni basate su stereotipi o pochi indizi materiali, sarebbe utile consultare testi di criminologia e psicologia forense. Autori che trattano di profiling criminale e analisi della scena del crimine, come quelli che studiano i serial killer o la psicologia dei reati violenti, offrono una visione più sfumata e basata su metodologie rigorose, lontana dalle intuizioni fulminee descritte nel capitolo.Abbiamo riassunto il possibile
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