Scienza e tecnologia

Big data come stanno cambiando il nostro mondo

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L’avvento dell’era digitale ha inaugurato un’epoca dominata dai dati, trasformando radicalmente l’economia, la società e la governance. Questo libro esplora in profondità le dinamiche del capitalismo digitale, l’ascesa dei giganti tecnologici e il valore intrinseco dei dati personali, svelando come le piattaforme digitali plasmano i mercati e ridefiniscono la concorrenza. Si analizzano le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale e della profilazione algoritmica, affrontando le sfide legate alla privacy, alla disinformazione e al pluralismo online. Il libro offre una guida essenziale per navigare le complessità dell’infosfera digitale, esaminando le strategie regolatorie e le politiche pubbliche necessarie per promuovere un futuro digitale equo, trasparente e democratico, senza svelare i colpi di scena o la conclusione, mantenendo viva la curiosità del lettore.

1. L’Era dei Dati

La Per-vasività dei Dati nel Mondo di Oggi

Oggi, siamo circondati da una quantità enorme di dati. Questi dati nascono dalle nostre attività online, dai sensori che ci circondano e dai dispositivi digitali che usiamo ogni giorno. Questa grande quantità di informazioni è caratterizzata da volume, velocità, varietà e valore, ed è diventata una risorsa molto importante in tutti i settori economici. I big data, analizzati con degli algoritmi, ci permettono di capire in anticipo quali saranno le tendenze del futuro, di offrire servizi personalizzati e di migliorare i processi in molti settori, come la sanità, la finanza, i trasporti e l’agricoltura.

L’Impatto Trasformativo dell’Analisi dei Dati

L’analisi dei dati sta cambiando profondamente molti settori, come le comunicazioni, la sanità, le banche e la finanza, le assicurazioni, la grande distribuzione, l’energia, i trasporti e l’agricoltura. Grazie all’analisi dei dati, questi settori possono diventare più efficienti e innovativi. Le piattaforme digitali, che basano il loro lavoro sull’ottenimento e l’elaborazione dei dati, sono diventate fondamentali nell’economia mondiale. Queste piattaforme stanno cambiando i mercati e il modo in cui le aziende fanno affari.

Sfide e Questioni Aperte nell’Era dei Dati

Questa trasformazione porta con sé delle domande importanti. Ad esempio, ci si chiede se sia giusto che poche aziende tecnologiche abbiano così tanto potere economico. Inoltre, è fondamentale proteggere la privacy delle persone, garantire la sicurezza dei dati e capire come tutto questo influisce sull’opinione pubblica. Quindi, è urgente capire come gestire e regolare i big data, in modo da trovare un equilibrio tra innovazione, libertà d’impresa e diritti dei cittadini nell’era digitale. Per vivere in questo mondo guidato dai dati, è essenziale capire questi fenomeni e stabilire nuove regole.

Ma se i big data sono una risorsa così preziosa e trasformativa, come mai il capitolo non affronta in modo più deciso le ombre oscure di questa ‘era dei dati’, come la sorveglianza di massa e lo sfruttamento dei dati personali?
Il capitolo sembra presentare una visione eccessivamente ottimistica dell’era dei dati, quasi fosse una panacea per tutti i mali economici e sociali. Tuttavia, si sorvola su aspetti cruciali come la concentrazione del potere nelle mani di poche aziende e i rischi per la democrazia e le libertà individuali. Per comprendere appieno la complessità di questo tema, sarebbe utile approfondire le opere di autori come Evgeny Morozov e Shoshana Zuboff, che analizzano criticamente le implicazioni sociali e politiche delle tecnologie digitali.


2. L’Economia Implicita dei Dati

Il valore dei dati nell’era digitale

Nell’era digitale, i dati sono diventati un bene economico molto prezioso. Questi dati sono fondamentali per attività come la creazione di profili degli utenti per la pubblicità personalizzata e il miglioramento degli algoritmi. Si è creato così un mercato molto attivo, anche se spesso non evidente. Molti servizi online sembrano gratuiti, ma in realtà nascondono uno scambio: gli utenti cedono i propri dati personali per poter accedere a questi servizi. Questo sistema si basa sull’attenzione delle persone, che viene trasformata in dati. Questi dati vengono poi utilizzati per personalizzare le offerte commerciali che vengono proposte agli utenti.

Caratteristiche e ambiguità dei dati

Il valore dei dati aumenta in base a tre fattori principali: la quantità, la varietà e la velocità con cui vengono prodotti e analizzati. Questi elementi sono essenziali per ottenere informazioni utili, non solo per le aziende, ma potenzialmente per il benessere di tutti. A differenza dei beni tradizionali, la proprietà dei dati non è sempre chiara. C’è un dibattito aperto sulla natura del consenso all’uso dei dati: non è chiaro se questo consenso sia solo un permesso temporaneo o una vera e propria cessione dei diritti sui dati.

Il paradosso dei dati personali

Questa incertezza sulla proprietà dei dati crea una situazione strana: i dati personali, pur avendo caratteristiche di bene pubblico, vengono di fatto utilizzati da aziende private che ne ricavano profitti economici. Le tecniche di analisi dei big data aumentano ulteriormente questo valore, permettendo di prevedere i comportamenti degli utenti. In questo modo, diventa meno importante la distinzione tra dati personali e non personali. Tutto ciò solleva importanti interrogativi sulla trasparenza del mercato dei dati e sulla consapevolezza degli utenti riguardo a questo scambio nascosto. La mancanza di operazioni di mercato chiare e aperte crea un problema nel sistema economico, con possibili squilibri e inefficienze. Rendere il mercato dei dati più esplicito, attraverso regole precise, potrebbe aiutare i consumatori a essere più consapevoli e liberi nelle loro scelte. Inoltre, potrebbe favorire una concorrenza più giusta tra le aziende del settore.

Se rendere esplicito il mercato dei dati è auspicabile, è anche realizzabile senza generare nuove inefficienze o limitare l’innovazione?
Il capitolo propone di rendere esplicito il mercato dei dati come soluzione ai problemi attuali. Tuttavia, non approfondisce le sfide pratiche e teoriche di una tale operazione. È davvero possibile regolamentare un mercato così complesso e sfuggente come quello dei dati senza introdurre nuove distorsioni o frenare l’innovazione? Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire le teorie economiche sulla regolamentazione dei mercati, in particolare quelli digitali, e le riflessioni di autori come Evgeny Morozov, critico delle illusioni del tecnoliberismo.


3. L’Era dei Giganti Digitali: Capitalismo senza Confini

Che cos’è il capitalismo digitale

Il capitalismo digitale è diventato il sistema economico più importante del XXI secolo. In questo sistema, poche grandi aziende internazionali hanno un grande potere sui mercati e su ciò che le persone pensano online. Un cambiamento importante è il passaggio a un tipo di capitalismo dove le cose immateriali, come le informazioni e le idee, sono più importanti dei beni materiali. Queste cose immateriali guidano l’innovazione e creano servizi che vengono usati in tutto il mondo.

Innovazione e disuguaglianze nel capitalismo digitale

L’innovazione, in questo nuovo sistema economico, si basa sui dati e su programmi chiamati algoritmi. Questa innovazione non riguarda solo le grandi aziende digitali, ma si diffonde in tutta l’economia, comprese le piccole imprese appena nate e le piattaforme di economia condivisa. Perché i vantaggi dell’innovazione si diffondano, è fondamentale che i diversi sistemi digitali possano funzionare insieme, cioè che siano interoperabili. È importante capire che l’innovazione non nasce solo dalle aziende private, ma anche dagli investimenti che i governi fanno nelle tecnologie di base. Questo tipo di capitalismo, anche se porta novità, aumenta le differenze economiche tra le persone e causa disoccupazione nel breve periodo. Questo accade perché l’automazione, cioè l’uso di macchine al posto delle persone, si sta diffondendo anche ai lavori più specializzati.

Il ruolo delle piattaforme digitali

Un elemento centrale di questo sistema sono le piattaforme digitali, spesso chiamate «over the top». Queste piattaforme hanno bisogno di grandi investimenti in tecnologie, cosa che sembra in contrasto con l’idea che il capitalismo digitale sia immateriale. Queste piattaforme funzionano come intermediari a livello mondiale, basandosi sull’uso dei dati che raccolgono in modo integrato, cioè combinando diverse informazioni. La loro dimensione globale e la capacità di collegare moltissimi utenti cambiano radicalmente i mercati, modificando chi possiede le cose e come viene distribuito il denaro.

I modelli di business dei giganti digitali

Questi giganti digitali, come Google, Amazon e Facebook, usano modelli di business che si basano sulla raccolta di dati. Spesso offrono servizi gratuiti agli utenti e guadagnano con la pubblicità online, attraverso sistemi complessi come il programmatic advertising. In questo sistema, l’attenzione dell’utente, di cui si conoscono i gusti e le preferenze, diventa una merce molto preziosa. Le piattaforme funzionano come «intermediari» che mettono in contatto diversi gruppi di utenti e guadagnano da queste interazioni. Questo modo di fare business non è nato con il digitale, ma internet e le tecnologie digitali amplificano la loro portata a livello mondiale, creando situazioni di mercato dove «chi vince prende tutto». Anche se esiste concorrenza e gli utenti possono usare più piattaforme contemporaneamente, il fatto che poche piattaforme abbiano così tanto potere solleva domande sulla reale concorrenza in questi mercati e sulla trasparenza delle informazioni. Questo contrasta con l’idea liberale della «mano invisibile» del mercato, dove la concorrenza dovrebbe portare benefici per tutti. Quindi, ci si chiede se queste piattaforme stiano diventando esse stesse «il mercato», cambiando le regole della concorrenza e della libertà di scelta nell’era digitale.

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Se il diritto alla privacy digitale è insufficiente, come si può garantire che un diritto di proprietà sui dati non diventi un ulteriore strumento di disuguaglianza e sfruttamento nell’economia digitale, considerando le attuali dinamiche di potere tra utenti e grandi piattaforme?
Il capitolo propone di superare il diritto alla privacy digitale in favore di un diritto di proprietà sui dati. Tuttavia, questa transizione solleva interrogativi importanti sulla sua fattibilità e sulle sue conseguenze. Per rispondere a questa domanda, è utile approfondire le dinamiche dell’economia digitale e le teorie sulla proprietà e la giustizia distributiva. Autori come Shoshana Zuboff, con i suoi studi sul capitalismo di sorveglianza, o filosofi del diritto che si occupano di proprietà intellettuale e beni comuni digitali, possono offrire spunti utili per comprendere meglio le implicazioni di un diritto di proprietà sui dati.


7. Navigare l’Oceano dei Dati: Economia, Società e Governance

Panoramica sul dibattito dei Big Data

Il dibattito sui big data, la profilazione algoritmica e il ruolo dei giganti digitali è in costante evoluzione. Per orientarsi in questo scenario complesso, sono disponibili diverse risorse informative. Da un lato, testi introduttivi, sia classici che recenti, offrono una panoramica completa sul tema dei big data, esplorando la rivoluzione tecnologica in atto e fornendo sintesi utili per comprendere le dinamiche fondamentali. Dall’altro lato, numerose istituzioni hanno prodotto rapporti approfonditi che analizzano il fenomeno da diverse angolature, contribuendo a delineare un quadro più preciso e articolato.

I Dati come Risorsa Economica Chiave

Oggi, i dati si affermano sempre più come una risorsa economica di primaria importanza. In questo contesto, una parte significativa della letteratura scientifica si concentra sul tema della privacy nell’era digitale e sull’economia della privacy. Questi studi esaminano attentamente il valore intrinseco dei dati, cercando di comprendere i meccanismi di previsione analitica che ne regolano l’utilizzo e lo sfruttamento economico. Inoltre, la letteratura confronta diverse prospettive sull’accesso, la proprietà e il commercio dei dati, analizzando anche le implicazioni che questi aspetti possono avere per lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale in vari settori.

Sfide Economiche della Data-Driven Economy

L’emergere della data-driven economy pone una serie di sfide inedite per il sistema economico e sociale. Per affrontare queste sfide, numerosi studi analizzano le profonde trasformazioni che stanno interessando il capitalismo contemporaneo, con particolare attenzione al cosiddetto mercato dell’attenzione e al valore sempre crescente attribuito ai dati. Parallelamente, importanti istituzioni hanno prodotto rapporti che esaminano l’innovazione guidata dai dati e l’economia digitale nel suo complesso, cercando di delineare le opportunità e i rischi connessi a questo nuovo paradigma economico. Inoltre, non mancano analisi critiche che mettono in luce il crescente potere assunto dai giganti digitali e le possibili implicazioni negative di questa concentrazione di potere.

Potere di Mercato delle Piattaforme e Antitrust

Il potere di mercato accumulato dalle piattaforme online e le complesse questioni antitrust che ne derivano sono diventati oggetto di un ampio e vivace dibattito a livello globale. La letteratura scientifica affronta il tema della concorrenza nel contesto digitale, cercando di adattare le politiche antitrust tradizionali alle nuove sfide poste dai big data e dalle dinamiche specifiche dei mercati digitali. Approcci più critici evidenziano le difficoltà create dalla concentrazione di potere nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche e si interrogano sull’efficacia degli strumenti regolatori attualmente disponibili per contrastare eventuali abusi di posizione dominante e garantire un mercato più equo e competitivo.

Impatto dei Social Media e Disinformazione sulla Democrazia

Un tema centrale nel dibattito attuale è rappresentato dall’impatto dei social media e della disinformazione sul funzionamento delle democrazie contemporanee. Numerose analisi empiriche e studi di casi concreti esaminano attentamente la diffusione di notizie false attraverso le piattaforme online e le diverse strategie di manipolazione dell’opinione pubblica che vengono messe in atto. Inoltre, diversi volumi approfondiscono concetti chiave come la postverità e l’odio online, analizzando le profonde trasformazioni che stanno interessando il sistema dell’informazione e indagando le implicazioni che questi fenomeni possono avere per la sfera pubblica, il dibattito democratico e la partecipazione civica.

Questioni Etiche e Governance nell’Era dei Big Data e dell’IA

Le questioni etiche e di governance legate all’utilizzo dei big data e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale stanno assumendo un’importanza sempre maggiore nel dibattito pubblico e scientifico. Riflessioni di natura filosofica aprono un ampio dibattito sulle implicazioni più profonde della rivoluzione digitale per la società nel suo complesso, stimolando una riflessione critica sui valori fondamentali e sul futuro delle nostre comunità. In particolare, si discutono temi cruciali come la tutela della privacy individuale, la definizione di una cittadinanza digitale inclusiva e partecipativa, e la necessità di sviluppare nuove forme di regolamentazione giuridica e politica per affrontare in modo efficace le sfide inedite poste dall’economia dei dati e dalle tecnologie digitali emergenti. Infine, il dibattito sui rimedi pro-concorrenziali si configura come un campo di ricerca e di intervento ancora in fase di sviluppo, aperto a nuove idee e proposte innovative per garantire un ecosistema digitale più equilibrato e democratico.

Se il capitolo descrive così bene le sfide poste dalla data-driven economy, perché sembra mancare di proposte concrete per affrontarle efficacemente, lasciando il lettore con un senso di impotenza di fronte a queste problematiche?
Il capitolo presenta un quadro esaustivo delle problematiche legate ai big data e all’IA, ma si concentra principalmente sulla descrizione dei problemi piuttosto che sull’offerta di soluzioni pratiche e attuabili. Per comprendere meglio come affrontare queste sfide, potrebbe essere utile approfondire discipline come la scienza politica, per capire i meccanismi di governance, e l’economia comportamentale, per analizzare le dinamiche del mercato dell’attenzione. Autori come Mariana Mazzucato, che si concentra sull’innovazione guidata dallo Stato, o Shoshana Zuboff, che analizza il capitalismo di sorveglianza, potrebbero offrire spunti utili per superare questa impasse.


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