Letteratura

Avventure di tre russi e tre inglesi nell’Africa australe

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1. L’Arrivo della Commissione Scientifica

Nel febbraio 1854, l’astronomo William Emery attende sulle rive del fiume Orange l’arrivo di una commissione scientifica internazionale, accompagnato dal fedele Mokoum, un cacciatore boscimano che conosce a fondo la regione. L’attesa snerva Mokoum, ma Emery, uomo di scienza, sa che la puntualità è cruciale per il successo della loro impresa. La “Queen and Tzar”, una barca a vapore, emerge finalmente all’orizzonte, portando con sé il colonnello Everest e gli altri studiosi: gli inglesi sir John Murray e William Emery, insieme ai russi Mathieu Strux, Nicolas Palander e Michel Zorn. Il loro compito è ambizioso: misurare un arco di meridiano nell’Africa australe per definire con maggiore esattezza il metro, unità di misura fondamentale. La “Queen and Tzar” affronta un ostacolo imprevisto, le cascate di Morgheda. Per superarle, la barca viene smontata e trasportata via terra, pezzo per pezzo. Rimessa in acqua, la spedizione riprende il suo viaggio, risalendo prima il fiume Orange e poi il Kuruman, fino a raggiungere Lattaku. Durante la navigazione, emergono i caratteri dei vari studiosi: il colonnello Everest, uomo rigoroso e formale, Strux, di poche parole, Palander, spesso perso nei suoi pensieri, Zorn, pieno di entusiasmo, sir John Murray, uomo pratico, ed Emery, attento osservatore. A Lattaku, il reverendo Thomas Dale e il capo tribù Mulibahan accolgono la commissione. Ultimati i preparativi, la spedizione si inoltra nel deserto africano, pronta a stabilire la base operativa da cui inizieranno le misurazioni. Da queste dipenderà una nuova, più precisa definizione della scienza geodetica e del sistema metrico utilizzato in tutto il mondo.

2. La Spedizione attraverso il Deserto: Tra Scienza e Natura Selvaggia

Nel cuore del deserto africano, una spedizione anglo-russa intraprende un’impresa ambiziosa: misurare un arco di meridiano. Guidata dal boscimano Mokoum, la carovana cerca una pianura adatta per le operazioni di triangolazione. Il colonnello Everest e Mathieu Strux, scienziati di spicco, guidano la spedizione, ma sono divisi da una forte rivalità professionale. I giovani astronomi William Emery e Michel Zorn, amici sinceri, osservano preoccupati, sapendo quanto sia cruciale l’armonia per il successo.Individuata la pianura, inizia la misurazione della base, un lavoro lungo e complesso di quasi quaranta giorni. Nonostante i disaccordi sulla lunghezza ottimale, Everest e Strux trovano un compromesso. La spedizione prosegue, misurando angoli e latitudini, avanzando verso nord.Durante una sosta in un villaggio indigeno, Sir John Murray, appassionato cacciatore, si dedica alla sua passione con Mokoum, catturando antilopi ed elefanti. Nel frattempo, la tensione tra Everest e Strux cresce, con dispute che coinvolgono l’orgoglio nazionale. La rivalità si estende alle squadre, minacciando la coesione. Maltempo e fauna selvatica complicano le operazioni, ma gli scienziati proseguono con determinazione, lavorando anche di notte.Un fiume, il Nosub, blocca il cammino. Mentre la carovana, guidata da Nicolas Palander, cerca un guado, gli scienziati decidono di attraversare il fiume con un canotto di gomma, pronti a sfidare le rapide.

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5. L’Unione Imprevista

La spedizione attraversa la regione di Karru, un territorio inizialmente fertile, ma la cui prosperità si rivela ben presto un’illusione. Un cacciatore Makololo, scoperto mentre si aggira travestito da animale, è il primo segnale di un pericolo incombente. Il boscimano Mokoum avverte il colonnello Everest: i Makololo, una tribù ostile, dominano la zona. Improvvisamente, una violenta grandinata si abbatte sul gruppo, uccidendo due indigeni e ferendo William Emery. La paura e il malcontento iniziano a serpeggiare tra i boscimani. Come se non bastasse, un’invasione di cavallette devasta Karru, spogliando la terra di ogni vegetazione e trasformando il paesaggio in un deserto. La carovana, ormai nel deserto, è costretta a proseguire tra mille difficoltà, patendo la sete e la fame. La scoperta di un lago salato non fa che aumentare la disperazione, anche se la meta, il lago Ngami, è ormai vicina. Giunti al monte Scorzef, i membri della spedizione subiscono un attacco da parte dei Makololo. La situazione precipita, ma un colpo di scena cambia le carte in tavola: un altro gruppo di europei, assediato sulla stessa montagna, si rivela essere una spedizione russa, anch’essa impegnata in misurazioni geografiche. Inglesi e russi, dimenticando le rivalità nazionali, uniscono le forze per fronteggiare i Makololo. Insieme, trovano rifugio in un antico fortino sul monte Scorzef, ma le provviste iniziano a scarseggiare. L’assedio e la fame mettono a dura prova la resistenza del gruppo, ma la missione scientifica non può essere interrotta. Viene presa una decisione cruciale: le misurazioni devono continuare. William Emery e Michel Zorn si offrono volontari per raggiungere il monte Volquiria, a cento miglia di distanza. Il loro compito è installare un segnale luminoso, indispensabile per completare le operazioni trigonometriche. Il resto del gruppo rimane a presidiare il forte sul monte Scorzef.

6. Tra Assedi e Babbuini: La Scienza Trionfa

Il monte Scorzef, scelto per la sua posizione, si rivela un luogo ideale per costruire un fortino, anche se le risorse naturali sono scarse. La guarnigione si ritrova presto sotto l’assedio dei Makololo, che attaccano senza sosta. La mitragliatrice permette di difendersi, ma il numero degli assedianti è fonte di preoccupazione. Gli astronomi, nel frattempo, continuano a osservare il cielo, un lavoro fondamentale per misurare il meridiano.Il cibo inizia a scarseggiare, e la guarnigione è costretta a nutrirsi di formiche. Un oritteropo, trovato per caso in un formicaio, offre un pasto inaspettato e provvidenziale, ridando forza al gruppo. Nonostante l’attesa, il segnale luminoso dal picco di Volquiria, unica speranza di comunicazione, tarda ad arrivare.Durante un attacco notturno dei Makololo, proprio quando il fortino sembra sul punto di cedere, il segnale luminoso appare finalmente. Gli astronomi, incuranti del pericolo, completano le misurazioni. Subito dopo, la guarnigione abbandona il fortino, incendiandolo come segnale di risposta, e si dirige verso l’imbarcazione.Raggiunta la riva nord del lago Ngami, la spedizione ritrova il gruppo del foreloper. Insieme, misurano altri triangoli verso est, cercando un nuovo punto per continuare il lavoro. Un imprevisto li coglie impreparati: un branco di babbuini ruba i preziosi registri di Nicolas Palander. Grazie alla determinazione di Palander e all’aiuto del boscimano, i registri vengono recuperati dopo un inseguimento e uno scontro con le scimmie.La spedizione arriva in una pianura perfetta per misurare la base, vicino alle cascate dello Zambesi. Dopo settimane di lavoro, la misurazione diretta viene confrontata con i calcoli precedenti. I due valori coincidono perfettamente, a dimostrazione dell’accuratezza del lavoro svolto. Alle cascate Vittoria, la commissione scientifica inizia a scendere lungo lo Zambesi, verso la costa. La missione è compiuta. Alla foce del fiume, la notizia che la guerra tra Inghilterra e Russia continua, costringe i membri della commissione a separarsi, nonostante l’amicizia nata durante il viaggio.

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