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RISPOSTA: “Autostrade per l’inferno. Le canzoni che hanno fatto la storia degli ACDC” di Francesca Fabi è un viaggio intenso nel cuore pulsante del rock’n’roll, esplorando le radici scozzesi e l’emigrazione australiana che hanno plasmato l’identità dei fratelli Young e di Bon Scott. Questo libro ci porta nei locali fumosi di Melbourne e nelle strade della Gran Bretagna, seguendo la band dalle prime esibizioni con Dave Evans fino all’era di Brian Johnson. Attraverso capitoli che analizzano brani iconici come “It’s A Long Way To The Top”, “Highway To Hell” e “Back In Black”, Fabi svela le controversie, gli eccessi e la pura energia che hanno definito gli AC/DC. Scopriremo come la loro musica, spesso fraintesa e attaccata dai fondamentalisti cristiani, sia diventata un inno alla ribellione e alla libertà , un suono crudo e diretto che ha scosso il mondo, dimostrando che la costanza nel rock’n’roll è una forza inarrestabile.Riassunto Breve
La band AC/DC si caratterizza per un suono rock’n’roll diretto e potente e un’immagine che rimane costante nel tempo. Questo stile si basa su riff di chitarra semplici, percussioni essenziali e cori basilari, una scelta deliberata che li distingue. Le loro radici scozzesi e l’emigrazione in Australia influenzano la loro storia, contribuendo a una forte determinazione e ostinazione. La band nasce ufficialmente in Australia nel 1974, con i fratelli Young e Dave Evans alla voce, ma l’arrivo di Bon Scott porta a un suono più duro e a testi che mescolano ironia, critica e riferimenti alla vita vissuta. Angus Young si impone subito per l’energia sul palco e l’uniforme da scolaretto, che diventa un simbolo della loro immutabilità .La band affronta spesso controversie a causa dei testi espliciti su sesso, alcol e ribellione, e per l’immagine percepita come provocatoria. Accuse di satanismo o incitamento al crimine sorgono, in parte per malintesi sul nome o per l’interpretazione letterale dei testi, come nel caso di “Night Prowler” o “Highway To Hell”. La band, tuttavia, mantiene una posizione ironica o spiega che i riferimenti sono metafore della vita dissoluta o della fatica dei tour. Nonostante le pressioni delle case discografiche per un suono più commerciale, rifiutano di addolcire il loro stile, valorizzando l’autenticità musicale e le performance dal vivo. Il successo non è misurato solo dalle classifiche, ma dalla qualità dei dischi e dal rispetto guadagnato sul palco.La vita di Bon Scott, segnata dall’eccessivo consumo di alcol, influenza molti testi, come “The Jack”, che usa il gergo del poker per parlare di malattie veneree, o “Touch Too Much”, che mostra un lato più introspettivo. Dopo la sua morte, la band decide di continuare con Brian Johnson, che onora lo spirito di Scott in brani come “Hells Bells” e “Back In Black”. Quest’ultimo album, con il suo riff iconico, diventa un simbolo della resilienza della band e uno dei dischi più venduti. Canzoni come “Let There Be Rock” celebrano la nascita del genere, mentre altre come “Dog Eat Dog” criticano apertamente il music business.Anche con Johnson, i testi mantengono un approccio diretto, spesso con allusioni sessuali esplicite, come in “You Shook Me All Night Long” o “Thunderstruck”, che diventa un inno da stadio. La band si adatta alla necessità dei video musicali, pur mantenendo un atteggiamento distaccato e autoironico. La loro musica supera barriere culturali, diffondendosi anche dove la cultura occidentale è limitata. Malcolm Young ha un ruolo cruciale nel definire il suono e le idee musicali. Brani come “For Those About To Rock (We Salute You)”, con l’uso scenico dei cannoni, incarnano la potenza e l’impatto dei loro concerti. La forza trainante del loro successo duraturo risiede nella coerenza del suono e nell’energia dal vivo, mantenendo un’identità autentica e fedele al rock’n’roll delle origini, ignorando le mode passeggere.Riassunto Lungo
1. Radici, Debutti e Ribellione
La band AC/DC si presenta con un rock’n’roll diretto e un’immagine ben definita fin dai suoi esordi. La canzone “It’s A Long Way To The Top” rappresenta perfettamente questo stile energico e include l’uso delle cornamuse. Questo elemento non è casuale, ma è un chiaro omaggio alle radici scozzesi sia del cantante Bon Scott che dei fratelli Young, membri fondatori del gruppo. La storia delle loro famiglie, emigrate dalla Scozia all’Australia, è un aspetto fondamentale che ha plasmato l’identità della band. La determinazione e l’ostinazione, spesso considerate qualità tipiche scozzesi, sono viste come elementi che hanno contribuito in modo significativo al loro successo e alla loro capacità di non mollare di fronte alle difficoltà .Le Radici Scozzesi e l’Emigrazione
Le origini scozzesi hanno un peso notevole nella storia degli AC/DC. La decisione delle famiglie di Bon Scott e dei fratelli Young di lasciare la Scozia per l’Australia non fu solo un cambiamento geografico, ma un’esperienza che portò con sé una forte eredità culturale. Le cornamuse in “It’s A Long Way To The Top” sono un simbolo potente di questo legame con la terra d’origine. Questa eredità si riflette anche in un’attitudine alla vita e alla musica caratterizzata da una grande forza di volontà . La determinazione e l’ostinazione sono state qualità essenziali che hanno permesso alla band di superare gli ostacoli e di affermarsi nel mondo della musica.Gli Inizi Ufficiali in Australia
La storia ufficiale degli AC/DC inizia in Australia nel 1974. In quell’anno, la band pubblica il suo primo singolo, “Can I Sit Next To You, Girl”, che vede alla voce Dave Evans. La formazione iniziale include già i fratelli Young, pilastri del gruppo. Fin dai primi concerti, Angus Young cattura l’attenzione del pubblico grazie alla sua energia incontenibile sul palco e alla sua iconica uniforme da scolaretto. I primi passi vengono mossi nei locali australiani, spesso di fronte a un pubblico esigente e difficile da conquistare. Il suono caratteristico di questa fase iniziale viene definito in gran parte grazie alla produzione di George Young e Harry Vanda, figure chiave nel plasmare l’identità sonora della band.La Svolta con Bon Scott
Un momento cruciale per gli AC/DC è l’arrivo di Bon Scott come nuovo cantante. Questo cambiamento porta a una trasformazione significativa nel suono del gruppo, che diventa più duro e si allontana dalle sonorità glam rock presenti all’inizio. La sostituzione di Dave Evans avviene in modo deciso, segnando l’inizio di una nuova era. Con Bon Scott, anche i testi subiscono un’evoluzione: canzoni come “Sin City” mostrano un’ironia tagliente e una critica esplicita verso l’industria musicale. Questo approccio diretto e senza compromessi crea tensioni con la casa discografica, che vorrebbe spingere la band verso brani più commerciali. Nonostante le pressioni, il gruppo rimane fermo nella volontà di mantenere la propria identità musicale autentica.Autenticità e Successo
Per gli AC/DC, l’autenticità musicale e la potenza delle performance dal vivo sono valori fondamentali. Il successo non viene misurato unicamente dalle posizioni in classifica, ma soprattutto dalla qualità dei dischi pubblicati e dal rispetto che riescono a guadagnare sul palco, concerto dopo concerto. La loro forza risiede nella capacità di rimanere fedeli a sé stessi e al proprio suono. In questo percorso, la città di Melbourne ha avuto un ruolo essenziale nei primi anni della loro carriera, offrendo un terreno fertile per la crescita e l’affermazione della band prima di raggiungere la fama mondiale.È davvero l’ostinazione scozzese la chiave del successo degli AC/DC, o è una semplificazione eccessiva?
Il capitolo pone un’enfasi notevole sul legame tra le radici scozzesi e il successo della band, attribuendo qualità come determinazione e ostinazione direttamente all’eredità culturale. Tuttavia, questa prospettiva rischia di semplificare eccessivamente un fenomeno complesso come l’ascesa di un gruppo musicale di fama mondiale. Per comprendere appieno i fattori che hanno portato gli AC/DC al successo, sarebbe utile approfondire la storia della musica rock australiana degli anni ’70, le dinamiche dell’industria musicale dell’epoca e le biografie che offrono una visione più sfaccettata del percorso della band, considerando non solo le origini etniche ma anche il talento individuale, le scelte artistiche, il contesto sociale ed economico e il ruolo di figure chiave come i produttori. Approfondire autori che trattano di sociologia della cultura o storia dell’industria musicale potrebbe fornire strumenti critici per analizzare queste interconnessioni.2. Rock, Ribellione e Reazioni Estreme
Dopo l’uscita del singolo “It’s A Long Way To The Top” in Gran Bretagna, la band AC/DC intraprende un tour che mette in mostra la loro grande energia dal vivo. Durante le esibizioni, Angus Young si esibisce con grande intensità , saltando sulle spalle del cantante, una performance che impressiona molto il pubblico britannico. Questa accoglienza positiva porta all’uscita del singolo “Jailbreak” in Europa nel luglio 1976. Il brano era già presente nella versione australiana dell’album “Dirty Deeds Done Dirt Cheap”. “Jailbreak” viene descritto come un pezzo crudo ed essenziale e riceve apprezzamenti. All’inizio della carriera della band, il loro nome generava confusione, essendo slang per bisessualità , il che portò a esibizioni in locali gay. Il video di “Jailbreak” riflette temi di prigione e lavori forzati; fu girato in Australia con i membri vestiti da detenuti o secondini. Il lato B del singolo, “Fling Thing”, è un brano strumentale ispirato a una ballata scozzese. Il testo di “Jailbreak” nasce da un’esperienza personale di Bon Scott legata all’alcol.L’influenza di Bon Scott sulle liriche
La vita di Bon Scott, in particolare il suo rapporto con l’alcol, ha avuto una chiara influenza sui testi delle canzoni. Anche dopo la sua morte, Brian Johnson, che subentrò come cantante, scrisse “Have A Drink On Me” per l’album “Back In Black” basandosi sulle storie che circolavano su Bon e sulle tipiche scene dei pub inglesi. La canzone riesce a catturare bene l’essenza di serate passate a bere e, a volte, sfociate in liti. Nonostante questo, i membri della band hanno sempre affermato che Bon gestiva bene l’alcol e non era una persona rissosa. A proposito dell’album “Back In Black”, sono circolate speculazioni sull’esistenza di demo registrati con la voce di Bon, ma queste voci sono state smentite con decisione dalla band.“Night Prowler” e le polemiche
Il brano “Night Prowler”, che conclude l’album “Highway To Hell”, si distingue per un ritmo più lento e un’atmosfera bluesy. Le liriche di questa canzone, inizialmente percepite come oscure, sono state successivamente confermate dalla band come riferite al sesso, descrivendo un adolescente che si introduce di notte nella stanza della fidanzata. Tuttavia, la canzone ha suscitato forti polemiche quando è stata collegata al serial killer Richard Ramirez, che utilizzava simboli associati alla band. Questo collegamento ha portato ad accuse di satanismo e istigazione al crimine rivolte agli AC/DC negli Stati Uniti. La band ha sempre respinto queste accuse, affermando che il loro messaggio è semplicemente di ribellione alle convenzioni sociali, non di adorazione del diavolo o incitamento alla violenza. Nonostante le smentite della band, la controversia ha avuto conseguenze concrete, portando persino alla cancellazione di un loro concerto. Nonostante queste difficoltà e le accuse, la band ha mantenuto una linea musicale coerente, rimanendo fedele al suo stile rock’n’roll senza mai deviare.Il capitolo descrive l’influenza dell’alcol sulla vita e sui testi di Bon Scott, arrivando a citare una canzone che “cattura bene l’essenza di serate passate a bere e, a volte, sfociate in liti”. Subito dopo, però, riporta che i membri della band “hanno sempre affermato che Bon gestiva bene l’alcol e non era una persona rissosa”. Non c’è forse una palese contraddizione in questa narrazione?
Questa apparente incongruenza lascia il lettore nel dubbio sulla reale natura del rapporto di Bon Scott con l’alcol e su come questo si riflettesse nel suo comportamento e nella sua arte. Per comprendere meglio la complessità del legame tra la vita di un artista, le sue fragilità e la sua espressione creativa, e per analizzare come le narrazioni biografiche possano presentare sfaccettature diverse o contraddittorie, sarebbe utile approfondire gli studi sulla biografia musicale, l’analisi critica dei testi delle canzoni nel contesto della vita dell’autore, e le dinamiche della costruzione dell’immagine pubblica degli artisti. Approfondire autori che si occupano di storia della musica rock con un approccio critico o biografi specializzati in figure complesse del mondo dello spettacolo potrebbe fornire strumenti utili.3. Controversie, Eccessi e Rock Crudo
L’album “Dirty Deeds Done Dirt Cheap” e la sua canzone principale hanno generato reazioni contrastanti al momento della loro uscita tra il 1976 e il 1977. Mentre in Australia l’album ha avuto successo, nel Regno Unito l’accoglienza è stata più fredda. Al ritorno in Australia, la band si è trovata a confrontarsi con il nascente movimento punk e con le critiche di alcuni fan per essersi trasferiti in Inghilterra. Una foto promozionale con una frase ritenuta controversa di Mark Evans ha creato problemi con l’opinione pubblica e i genitori. Una coppia in Illinois ha addirittura citato in giudizio la band e la Atlantic Records per 250mila dollari perché il numero di telefono citato nella canzone corrispondeva al loro, causando loro molestie. Bon Scott usava quel numero per invitare contatti, suggerendo soluzioni a problemi, anche illecite, con riferimenti ad altre canzoni come “High Voltage” e “TNT”. Il numero 36-24-36 richiamava anche le misure corporee femminili considerate ideali. La Atlantic ha promosso il singolo come pericoloso, sconsigliandone la trasmissione radiofonica. L’etichetta non ha apprezzato l’album, ritenendolo inadatto alle radio americane, e ne ha bloccato la pubblicazione negli USA fino al 1981. Nonostante le pressioni, la band ha rifiutato di addolcire il proprio suono e ha risposto con l’album ancora più irriverente “Let There Be Rock”.Bon Scott: Vita Eccessiva e Liriche Introspezione
La canzone “Touch Too Much” mostra un lato meno sfrontato e più introspettivo di Bon Scott. Il testo parla di una donna, ma l’approccio lirico è meno giocoso del solito. Si ipotizza che la donna possa rappresentare diverse figure femminili nella sua vita o essere una metafora per l’alcol. Scott era noto per uno stile di vita eccessivo, caratterizzato da un elevato consumo di alcol, relazioni con donne e un’attitudine sfrontata. Tuttavia, amici lo descrivevano anche come una persona sensibile. Il bere ha influenzato la sua creatività , ma ha anche contribuito al suo declino. La sua morte è strettamente collegata all’eccessivo consumo di alcol.Le Sfide di “Flick of the Switch”
L’album “Flick of the Switch” del 1983, autoprodotto dalla band, presenta un suono più scarno e diretto. In quel periodo, la band si è trovata ad affrontare un mercato musicale con l’ascesa di nuovi gruppi di successo. Malcolm Young ha esercitato un maggiore controllo sulla produzione, influenzando il suono e le liriche, che da alcuni sono state considerate meno efficaci rispetto al passato. Durante questo periodo, Phil Rudd è stato allontanato dalla band. La Atlantic ha considerato il singolo “Guns For Hire” di scarso potenziale commerciale e non lo ha promosso adeguatamente. Nonostante alcune critiche alla qualità generale dell’album, la band ha mantenuto una forte presenza dal vivo. Angus e Malcolm hanno ammesso in seguito che le canzoni di questo album non erano le migliori per le esibizioni dal vivo. La band si è concentrata sulla creazione di interi album piuttosto che sulla produzione di singoli di successo.La genesi di “The Jack” è davvero così univoca come descritto?
Il capitolo lega in modo diretto e apparentemente definitivo l’origine della canzone a un evento specifico e a un’unica interpretazione metaforica. Tuttavia, la storia del rock è spesso costellata di aneddoti la cui veridicità è dibattuta o che presentano sfaccettature diverse. Per comprendere meglio la complessità dietro la creazione di un brano iconico, potrebbe essere utile consultare biografie della band scritte da autori diversi o analisi critiche della loro discografia, che spesso esplorano le molteplici letture possibili dei testi e le leggende legate alla loro produzione.9. La Costanza del Rock
Gli AC/DC si distinguono per mantenere una formula musicale e un’immagine che restano fedeli a sé stesse nel tempo. Questa scelta non è una mancanza di idee, ma una forza riconosciuta dalla band stessa, anche di fronte alle critiche che definiscono la loro musica “sempre uguale”. L’immagine iconica sul palco, come l’uniforme da scolaretto di Angus Young, è un simbolo visivo di questa immutabilità e coerenza che caratterizza la loro intera carriera. Questo approccio non evolutivo si è dimostrato efficace, attirando un pubblico vasto e trasversale per generazioni.La Formula Musicale
La struttura delle canzoni degli AC/DC è volutamente semplice e diretta. Si basa su riff di chitarra potenti, percussioni essenziali e cori facili da ricordare. Questa semplicità non sacrifica l’intensità , ma anzi la concentra, permettendo alla band di rimanere ancorata al puro rock’n’roll delle origini, senza farsi influenzare dalle mode passeggere. Il cuore pulsante di questo suono è spesso il ritmo incalzante di Malcolm Young, considerato da Angus Young l’elemento fondamentale che definisce l’identità unica del gruppo.Esempi Emblematici
Un esempio perfetto di questa coerenza stilistica è il brano “For Those About To Rock (We Salute You)”, pubblicato nel 1982. Questa canzone, ispirata al celebre saluto dei gladiatori romani, è diventata un inno potente e il momento culminante che chiude molti dei loro concerti. La sua struttura evoca una marcia trionfale, costruita su chitarre che si intrecciano con forza e una batteria esplosiva che scandisce il ritmo in modo perentorio.L’Icona dei Cannoni
Un elemento che rende “For Those About To Rock” ancora più iconica è l’uso dei cannoni, presenti sia sulla copertina dell’album che, in modo spettacolare, durante le esibizioni dal vivo. L’idea di utilizzare i cannoni nacque dall’osservazione di una cerimonia reale, dove il fragore dei colpi colpì l’immaginazione della band. Integrare questi veri cannoni negli spettacoli dal vivo rappresentò inizialmente una sfida logistica e legale notevole. Tuttavia, grazie all’ingegno e alla competenza di tecnici specializzati, i cannoni sono diventati un elemento distintivo e sicuro dello show, perfettamente integrato nell’energia della performance.Successo e Coerenza
Il successo commerciale degli AC/DC, con album che raggiungono regolarmente la vetta delle classifiche in tutto il mondo, è la prova tangibile che la loro scelta di non cambiare funziona. La band ha sempre rifiutato la complessità fine a sé stessa, concentrandosi invece sull’energia pura, sul divertimento e sull’impatto diretto del rock. La loro carriera è un esempio di fedeltà incrollabile alla propria identità musicale, senza mai scendere a compromessi per seguire le tendenze del momento.Ma la coerenza stilistica è davvero l’unica chiave del successo, o nasconde una potenziale mancanza di evoluzione artistica?
Il capitolo lega in modo molto stretto la coerenza stilistica degli AC/DC al loro successo commerciale, presentandola quasi come l’unica o principale spiegazione. Questa visione, pur valida dal punto di vista della band, rischia di semplificare eccessivamente le dinamiche complesse dell’industria musicale e della ricezione culturale. Per comprendere appieno il fenomeno, sarebbe utile esplorare discipline come la sociologia della musica o gli studi culturali, che analizzano come fattori esterni alla pura formula musicale (come il marketing, il contesto storico-sociale, l’identità del pubblico) contribuiscano al successo di un artista e come la percezione di “coerenza” o “stagnazione” possa variare.Abbiamo riassunto il possibile
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