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Contenuti del libro
Informazioni
“Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni” di Jared Diamond è un libro che ti fa pensare un sacco sul perché il mondo è andato come è andato. Diamond non crede che le differenze tra le società umane dipendano da chi è più intelligente, ma da fattori ambientali. Immagina di viaggiare per i continenti: dall’Africa dove tutto è iniziato, all’Eurasia con la sua fortuna di piante e animali domesticabili e il suo asse est-ovest che ha aiutato a diffondere l’agricoltura e la tecnologia, fino alle Americhe, all’Australia e all’Africa subsahariana, dove la geografia e la mancanza di certe specie hanno reso tutto più difficile. Il libro spiega come la domesticazione di piante e animali nella Fertile Mezzaluna e in Cina abbia portato a surplus di cibo, permesso la nascita di specialisti, lo sviluppo della scrittura e della metallurgia (l’acciaio!), e soprattutto, abbia creato le malattie epidemiche che hanno decimato le popolazioni indigene durante le conquiste europee. È affascinante vedere come la diffusione dell’agricoltura, le malattie e la tecnologia, influenzate dalla geografia, siano le vere cause della disuguaglianza storica tra i popoli. Diamond usa esempi da tutto il mondo, analizzando il principio Anna Karenina per la domesticazione animale e confrontando lo sviluppo di società complesse, per rispondere alla grande domanda: perché gli europei hanno conquistato gli altri e non viceversa? Un viaggio incredibile nella storia umana vista da una prospettiva totalmente nuova.Riassunto Breve
Le società umane si sono sviluppate in modi molto diversi nei vari continenti, e queste differenze non dipendono dalle persone stesse, ma da fattori ambientali e geografici. L’evoluzione umana è iniziata in Africa e si è diffusa nel mondo. Un grande passo avanti è stato lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. Queste pratiche hanno permesso di produrre più cibo, sostenere popolazioni più numerose e diventare sedentari. La vita sedentaria ha portato all’accumulo di beni, alla nascita di specialisti (come artigiani o soldati) e allo sviluppo di società più complesse, dalle bande ai chiefdoms fino agli stati con burocrazie e religioni organizzate. La diffusione dell’agricoltura e delle tecnologie è stata molto più veloce in Eurasia rispetto ad altri continenti come le Americhe o l’Africa. Questo perché l’Eurasia ha un asse est-ovest, che significa che aree alla stessa latitudine hanno climi simili, facilitando lo spostamento di piante e animali domesticati. Le Americhe e l’Africa hanno invece un asse nord-sud, con grandi barriere climatiche (deserti, foreste pluviali) che hanno rallentato questa diffusione. Un altro fattore cruciale sono state le malattie. Molte malattie epidemiche umane (come morbillo o vaiolo) sono nate dagli animali domestici. Le popolazioni che vivevano a stretto contatto con molti animali domestici hanno sviluppato nel tempo una certa immunità. Quando gli Europei, che avevano molti animali domestici, sono arrivati nelle Americhe, dove c’erano pochi animali domesticati, hanno portato malattie contro cui le popolazioni indigene non avevano difese. Questo ha causato un crollo demografico enorme tra gli indigeni, facilitando la conquista. La disponibilità di animali e piante adatti alla domesticazione variava molto tra i continenti. L’Eurasia era particolarmente ricca di specie selvatiche che potevano essere addomesticate. La domesticazione animale è difficile; solo poche specie di grandi mammiferi sono state addomesticate con successo perché devono avere certe caratteristiche (come dieta, crescita, carattere, struttura sociale). Questo è spiegato dal “principio di Anna Karenina”. La mancanza di animali domesticabili nelle Americhe ha limitato non solo lo sviluppo di malattie epidemiche, ma anche l’uso di animali per lavoro, trasporto e guerra. Anche la scrittura e la tecnologia si sono sviluppate e diffuse in modo diverso. La scrittura è nata in modo indipendente solo in pochi posti e poi si è diffusa. La tecnologia si evolve in modo cumulativo, con ogni invenzione che ne facilita altre. L’accettazione e la diffusione delle tecnologie dipendono da vari fattori sociali e geografici. L’isolamento geografico può persino portare a perdere tecnologie utili. Le differenze storiche tra le società umane, inclusa la disuguaglianza di potere e sviluppo osservata nei secoli passati, derivano principalmente dalle differenze ambientali e geografiche che hanno influenzato la disponibilità di piante e animali domesticabili, la velocità di diffusione dell’agricoltura, delle tecnologie, della scrittura e delle malattie. Questi fattori hanno dato un vantaggio iniziale ad alcune società, permettendo loro di sviluppare popolazioni più grandi, organizzazioni politiche più complesse e tecnologie più avanzate.Riassunto Lungo
1. L’Influenza della Geografia e dei Germi sulla Storia Umana
Circa sette milioni di anni fa, in Africa, ha avuto inizio l’evoluzione umana. Da questo punto di partenza, l’Homo erectus ha iniziato a migrare, diffondendosi prima in Asia e successivamente in Europa. Un significativo passo avanti si è verificato circa 50.000 anni fa, con la creazione di strumenti più avanzati e le prime forme di espressione artistica, segnando così l’alba della cultura umana moderna. Questo progresso ha reso possibile la colonizzazione di territori come l’Australia e la Nuova Guinea e, in un secondo momento, delle Americhe, avvenuta tra 14.000 e 35.000 anni fa, come testimoniato dai siti di Clovis, che rappresentano la prima evidenza di presenza umana in queste terre.L’Asse Est-Ovest dell’Eurasia
La diffusione dell’agricoltura ha segnato una svolta decisiva nello sviluppo delle società umane. In Eurasia, l’orientamento est-ovest del continente ha facilitato la rapida diffusione di colture agricole e di animali addomesticati. Al contrario, nelle Americhe e in Africa, l’asse nord-sud ha presentato notevoli barriere climatiche, rallentando significativamente lo sviluppo agricolo e tecnologico. Questa differenza di orientamento geografico ha determinato ritmi di sviluppo differenti tra i continenti.L’Evoluzione dei Microbi
Le malattie infettive, molte delle quali originate dagli animali addomesticati, hanno avuto un impatto determinante sulla storia umana. I microbi si sono evoluti per massimizzare la loro diffusione, spesso sviluppando sintomi che ne facilitano la trasmissione. Malattie epidemiche come il morbillo e il vaiolo necessitano di grandi popolazioni per potersi sostenere e diffondere. Queste malattie si sono sviluppate e propagate con l’aumento della densità abitativa, un fenomeno strettamente legato alla nascita dell’agricoltura e alla formazione delle prime città.Lo Scambio di Germi tra Europa e Americhe
L’incontro tra gli Europei e le popolazioni indigene delle Americhe ha provocato uno scambio di germi con conseguenze devastanti. Le malattie portate dagli Europei, contro le quali gli indigeni non avevano sviluppato difese immunitarie, hanno causato un drammatico calo demografico, stimato intorno al 95%, nelle Americhe. Questo squilibrio è stato in gran parte determinato dalla scarsità di animali addomesticati nelle Americhe, fatto che ha impedito lo sviluppo di malattie epidemiche locali paragonabili a quelle europee. La combinazione di fattori geografici e biologici, in particolare la diffusione di malattie, ha influenzato profondamente il corso della storia umana, determinando lo sviluppo e il destino delle diverse società.Se è vero che l’asse est-ovest dell’Eurasia ha facilitato la diffusione di agricoltura e animali domestici, come mai allora la Cina, con la sua vasta estensione lungo questo asse, non ha conquistato il mondo, ma lo ha fatto invece l’Europa, che si trova in una posizione geograficamente più frammentata e meno estesa?
Il capitolo attribuisce un’eccessiva importanza all’asse geografico come fattore determinante nello sviluppo delle civiltà, trascurando altri elementi cruciali come le dinamiche sociali, politiche, economiche e tecnologiche. Per comprendere meglio le ragioni del predominio europeo in epoca moderna, sarebbe opportuno approfondire discipline come la storia comparata, la sociologia storica e l’economia politica. In particolare, autori come Jared Diamond, Ian Morris e Kenneth Pomeranz offrono analisi interessanti sulle interazioni tra geografia, risorse, istituzioni e innovazione tecnologica, che possono aiutare a formulare una visione più completa e meno deterministica delle cause del successo o del declino delle diverse civiltà.2. Scrittura, Tecnologia e Società: Un’Analisi Comparativa
La scrittura è un segno distintivo di civiltà e ha dato potere alle società moderne, permettendo di trasmettere conoscenze in modo accurato e dettagliato. Non ha avuto un’origine e una diffusione uniformi. Le strategie di scrittura si basano su unità di suono, sillaba o parola. L’alfabeto, idealmente, associa un segno a ogni suono. La sua invenzione è stata un processo complesso: i Sumeri e le popolazioni del Messico sono gli unici due casi certi di invenzione indipendente. Altri sistemi di scrittura sembrano derivare da questi, attraverso copie o ispirazioni. La scrittura si diffonde tramite copia diretta o diffusione dell’idea, con adattamenti alle lingue locali.Tecnologia: Invenzione e Diffusione
La tecnologia è spesso vista come risposta a necessità, ma nasce dalla curiosità e dalla sperimentazione. Molte invenzioni trovano applicazione solo dopo essere state create, e spesso per scopi diversi da quelli originali. L’evoluzione tecnologica è cumulativa: ogni progresso si basa su scoperte precedenti. L’accettazione di nuove tecnologie dipende da vantaggi economici, valore sociale, compatibilità con interessi esistenti e facilità di osservazione dei benefici.Fattori che Influenzano l’Innovazione
La ricettività alle innovazioni varia tra società, influenzata da fattori come aspettativa di vita, economia, ideologia e religione. Le innovazioni si diffondono tramite adozione o sostituzione, e la geografia gioca un ruolo cruciale. L’isolamento può portare all’abbandono di tecnologie potenti, come nel caso del Giappone con le armi da fuoco. La tecnologia si auto-catalizza: ogni nuova invenzione apre la strada a ulteriori progressi. L’adozione di uno stile di vita sedentario, legato alla produzione di cibo, ha permesso l’accumulo di beni e lo sviluppo di società specializzate.Evoluzione delle Società Umane
Le società umane si sono evolute da piccole bande a tribù, poi a chiefdom e infine a stati. I chiefdom, con la loro struttura gerarchica, hanno introdotto la redistribuzione economica e la figura del capo. Gli stati, con le loro complesse burocrazie e religioni, hanno portato a un’organizzazione politica e territoriale.Fattori di Crescita e Amalgamazione
La formazione di società complesse è legata alla crescita demografica e alla produzione di cibo, che portano a una maggiore specializzazione economica e alla necessità di istituzioni centralizzate per risolvere i conflitti. Le società si amalgamano tramite minaccia esterna o conquista, e la densità di popolazione determina il destino dei vinti. La competizione tra società porta a forme più complesse, con la guerra che gioca un ruolo chiave nell’amalgamazione. Produzione di cibo, competizione e diffusione tra società hanno portato alla nascita di stati e imperi, con la geografia che ha influenzato lo sviluppo di questi processi.Se la scrittura è un “segno distintivo di civiltà” e ha dato potere alle società moderne, come mai il capitolo sostiene che le uniche due invenzioni indipendenti di sistemi di scrittura sono avvenute in Mesopotamia e in Messico, tralasciando civiltà altrettanto, se non più, potenti come quella Egizia o Cinese?
Il capitolo, pur riconoscendo il ruolo cruciale della scrittura, sembra sminuire l’importanza di alcune civiltà, attribuendo l’invenzione indipendente della scrittura solo ai Sumeri e alle popolazioni del Messico. Questa affermazione, oltre a essere controversa e non universalmente accettata, tralascia il contributo di altre civiltà, come quella Egizia e Cinese, che hanno sviluppato sistemi di scrittura complessi e influenti. Per approfondire l’argomento, sarebbe utile consultare esperti di storia antica e di linguistica, con particolare attenzione agli studi sull’origine e l’evoluzione dei sistemi di scrittura in diverse aree geografiche, come per esempio l’autore J. Diamond. Un’analisi più approfondita potrebbe rivelare una maggiore complessità e interconnessione tra i vari sistemi di scrittura antichi, mettendo in discussione l’idea di una netta separazione tra “invenzione” e “diffusione”. Inoltre, sarebbe opportuno indagare il concetto stesso di “invenzione indipendente”, considerando la possibilità di influenze reciproche e scambi culturali anche tra civiltà geograficamente distanti.3. L’Influenza dell’Ambiente e della Diffusione Culturale
L’impatto dell’ambiente sullo sviluppo delle società
Le società dell’Asia orientale e del Pacifico sono un chiaro esempio di come l’ambiente e la diffusione culturale plasmino la storia umana. Le differenze nelle risorse naturali e nella posizione geografica portano a sviluppi diversi, con società che si adattano in modi unici alle loro condizioni ambientali. L’Australia, il continente più arido e isolato, presenta società indigene con caratteristiche uniche. Gli aborigeni australiani, cacciatori-raccoglitori nomadi, non hanno sviluppato agricoltura, metallurgia o scrittura, a differenza dei loro vicini della Nuova Guinea, che praticavano l’agricoltura e vivevano in villaggi stabili. Questa differenza non è dovuta a inferiorità degli aborigeni, ma alle condizioni ambientali uniche dell’Australia, che hanno reso difficile lo sviluppo dell’agricoltura.Nuova Guinea: un caso di sviluppo agricolo e resistenza culturale
La Nuova Guinea, con un ambiente più favorevole, ha visto lo sviluppo di pratiche agricole e società più complesse. Tuttavia, anche la Nuova Guinea ha incontrato limiti nel suo sviluppo, a causa di una popolazione frammentata e isolata e dalla mancanza di animali domestici adatti al traino. L’espansione austronesiana, originata da Taiwan, ha portato alla colonizzazione di gran parte del Pacifico e dell’Indonesia. Gli austronesiani, abili navigatori, hanno diffuso la loro lingua e cultura, ma hanno incontrato resistenza in Nuova Guinea, dove le società indigene erano già ben sviluppate. La Nuova Guinea, a differenza dell’Indonesia, non è stata sopraffatta dall’espansione austronesiana, grazie alla sua agricoltura preesistente e alle popolazioni più dense.L’unificazione culturale e linguistica della Cina
La storia della Cina mostra come una regione inizialmente diversificata si sia unificata culturalmente e linguisticamente. La Cina, uno dei primi centri di domesticazione di piante e animali, ha visto l’espansione della cultura e della lingua cinese dal nord al sud, soppiantando le lingue e le culture preesistenti. Questa espansione ha influenzato anche le regioni circostanti, come la Corea e il Giappone. Le diverse storie di Australia, Nuova Guinea e Cina dimostrano come le interazioni tra ambiente, diffusione culturale e innovazioni tecnologiche abbiano portato a esiti storici differenti.Se la domesticazione delle piante è avvenuta attraverso una selezione “spesso inconsapevole” di caratteristiche utili, come possiamo affermare con certezza che i primi agricoltori “ignoravano i principi della genetica”? Non è forse possibile che, pur non conoscendo la genetica moderna, avessero sviluppato una comprensione empirica dei meccanismi di ereditarietà e selezione, trasmettendola oralmente o attraverso pratiche rituali?
Il capitolo, pur descrivendo in modo efficace il processo di domesticazione delle piante, sembra sminuire il ruolo della conoscenza e dell’intenzionalità dei primi agricoltori. Affermare che la selezione è avvenuta in modo “spesso inconsapevole” e che gli agricoltori “ignoravano i principi della genetica” potrebbe essere una semplificazione eccessiva. Per approfondire questo aspetto, sarebbe utile esplorare le discipline dell’etnobotanica e dell’archeologia cognitiva, che studiano le conoscenze tradizionali delle popolazioni indigene e la loro capacità di comprendere e manipolare il mondo naturale. Si potrebbe anche considerare il lavoro di autori come Robin Wall Kimmerer, che esplora la relazione tra le culture indigene e le piante, o di autori come James C. Scott, che analizza le forme di resistenza e adattamento delle società agricole tradizionali.7. La Domesticazione Animale e il Principio di Anna Karenina
La domesticazione animale è un processo complesso che ha permesso agli umani di utilizzare gli animali per vari scopi, tra cui la produzione di carne, latte, fertilizzanti, il trasporto, il cuoio e l’impiego in guerra. Tuttavia, non tutte le specie sono adatte a questo processo. Il principio di Anna Karenina, che afferma che un’unione, per avere successo, deve funzionare in molti aspetti diversi e che il fallimento in uno solo di questi aspetti può portare al fallimento totale, si applica anche alla domesticazione animale. Un animale, per essere domesticabile, deve possedere molte caratteristiche specifiche.Le specie domesticate
Prima del XX secolo, solo 14 specie di grandi mammiferi sono state addomesticate con successo. Di queste, solo cinque sono diventate importanti a livello globale: mucca, pecora, capra, maiale e cavallo. L’Eurasia si distingue per aver avuto il maggior numero di specie selvatiche adatte alla domesticazione, grazie alla sua grande estensione, alla diversità ecologica e al minor numero di specie perse a causa dell’estinzione. Non è solo una questione di numeri, ma anche di percentuale di specie addomesticate, che è più alta in Eurasia e molto bassa in Africa. Questo suggerisce che le specie stesse, e non le culture, rappresentano il fattore limitante.Caratteristiche degli animali domesticabili
La domesticazione implica la selezione e la modifica di animali selvatici per renderli più utili agli umani, con cambiamenti fisici e comportamentali rispetto ai loro antenati selvatici. Alcune specie, come il bestiame e i maiali, sono state addomesticate in modo indipendente in diverse parti del mondo, evidenziando una predisposizione naturale alla domesticazione. I tentativi moderni di domesticare altre specie, come l’eland e il bisonte, hanno avuto un successo limitato, dimostrando che le difficoltà non sono dovute a una mancanza di conoscenza, ma alle caratteristiche intrinseche degli animali.Ostacoli alla domesticazione
Le ragioni per cui molte specie non sono state addomesticate sono molteplici e includono una dieta difficile da gestire, una crescita lenta, problemi di riproduzione in cattività, un carattere aggressivo, la tendenza a fuggire e una struttura sociale inadatta. La maggior parte delle specie domestiche vive in branchi con una gerarchia sociale e si adatta bene all’imprinting con gli umani. Al contrario, le specie solitarie e territoriali non sono adatte alla domesticazione. La domesticazione di successo richiede una combinazione di fattori, e la mancanza di uno solo di questi può impedire la domesticazione. L’Eurasia ha avuto più successo nella domesticazione grazie a una combinazione di fattori geografici, storici e biologici.Se l’Eurasia ha avuto un tale vantaggio nella domesticazione animale grazie a fattori geografici e biologici, perché non vediamo una maggiore uniformità nelle storie di domesticazione tra le diverse culture all’interno di questa vasta regione?
Il capitolo attribuisce il successo della domesticazione in Eurasia a una combinazione di fattori geografici, storici e biologici, ma non tiene conto della variabilità culturale e delle differenze storiche specifiche tra le varie civiltà eurasiatiche. Per comprendere appieno questa complessità, sarebbe utile approfondire gli studi di antropologia culturale e di archeologia, in particolare focalizzandosi sulle interazioni tra uomo e ambiente in contesti diversi. Potrebbe essere interessante esaminare il lavoro di storici come Fernand Braudel per una prospettiva sulla lunga durata e sull’impatto dell’ambiente sulla civiltà, o di antropologi come Claude Lévi-Strauss per un’analisi delle strutture sociali e del loro rapporto con l’ambiente. Inoltre, un’analisi più dettagliata delle rotte commerciali e delle interazioni culturali in Eurasia potrebbe fornire ulteriori spunti su come e perché certe specie sono state domesticate in alcune aree e non in altre.Abbiamo riassunto il possibile
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