1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Ancora un momento. Testi personali, politici, sociologici, filosofici e letterari” di Edgar Morin è un libro che ti prende subito perché parte da cose super personali, tipo lo stupore per la vita, il perché si vive così a lungo e il significato strano del letto. Ma non si ferma lì, ti porta subito nel cuore del pensiero complesso, spiegando perché è difficile pensare bene e come l’intellettuale deve combattere l’errore e la frammentazione dei saperi. Morin esplora la storia, tipo l’influenza nascosta dei marrani sull’umanesimo europeo o i dettagli inaspettati della Seconda Guerra Mondiale. Poi guarda il presente, analizzando la fragilità della democrazia, i problemi della società basata sul profitto, l’ecologia e l’urbanizzazione. Parla anche di temi specifici come la medicina tradizionale o la forza della rivolta delle donne in Iran. È un viaggio che collega tutto, dalla coscienza individuale alla coscienza planetaria, mostrando le sfide globali e la lotta contro ogni forma di barbarie. Non dà risposte facili, ma ti spinge a pensare in modo diverso per cercare di civilizzare la Terra. È un mix potente di sociologia, filosofia, politica e riflessioni personali che ti fa vedere il mondo con occhi diversi.Riassunto Breve
La vita e l’universo si presentano con una complessità che genera stupore, un’interconnessione tra elementi fisici e viventi sulla Terra e nel cosmo. Si prova gioia nel contatto con la natura e gli esseri viventi, sentendo una profonda comunione, ma anche tristezza per la consapevolezza della fine. La capacità di vivere a lungo deriva dalla resilienza, superando difficoltà fin dalla nascita e malattie, e dal mantenere una curiosità attiva, la passione per il proprio lavoro e una ricerca della qualità poetica della vita, ribellandosi alle crudeltà . Il supporto di altre persone è fondamentale per la sopravvivenza. Il letto rappresenta un luogo di pace e rigenerazione, simile al ventre materno, dove il sonno permette un ritorno allo stato fetale necessario per l’organismo. La difficoltà ad alzarsi può essere legata al desiderio di rimanere in questo stato protetto.Il compito di chi pensa è affrontare la complessità dei problemi e il rischio costante di sbagliare, specialmente per via delle ideologie. Serve una vigilanza continua per capire da dove vengono gli errori. Bisogna riconoscere i miti che influenzano il pensiero e farli dialogare con la ragione, studiando anche le informazioni che si contraddicono e rispettando la complessità delle persone e delle società , senza cercare soluzioni troppo semplici. L’attività principale è fare domande, non criticare a caso. Bisogna cercare un punto di vista distaccato, esaminando se stessi e resistendo alle reazioni esagerate della folla. L’indignazione è giusta, ma non basta per pensare. Si cercano idee che portino a capire meglio le cose. È importante un modo di discutere che aiuti a capire quello che dicono gli altri, senza distorcere le loro idee o giudicare le loro intenzioni.La cultura si impoverisce perché le diverse conoscenze, sia scientifiche che umanistiche, sono separate, e i mezzi di informazione non offrono una visione d’insieme. Bisogna resistere a questa separazione e unire i contributi scientifici per capire il mondo, la vita e la società . Resistere alle diverse forme di violenza e disumanizzazione, dall’odio alla burocrazia eccessiva, dalla trasformazione di tutto in merce ai sistemi totalitari, è un dovere. Le capacità intellettuali servono anche nell’azione politica. La coscienza è qualcosa che emerge, non si spiega solo con la biologia, ed è presente in ogni essere vivente che si organizza e distingue sé dagli altri. La coscienza umana di sé nasce dal pensare su se stessi, unendo la parte soggettiva e quella oggettiva di noi. Spesso questa coscienza è nascosta e si manifesta solo in certi momenti. Le materie che studiano l’uomo sono essenziali per mostrare quanto siamo complessi e per aiutarci a riflettere. Ci danno una conoscenza del mondo umano anche attraverso l’arte e la letteratura, che uniscono sentimenti e pensieri. Non dare importanza a queste materie è una forma di ignoranza. Serve una consapevolezza a livello mondiale che siamo tutti legati da un destino comune e dipendiamo dalla Terra.Figure importanti del pensiero europeo, come Montaigne, Spinoza e Cervantes, potrebbero avere origini nascoste, legate a famiglie ebree convertite. Questo passato potrebbe aver contribuito a un pensiero libero, che mette in discussione le certezze e riconosce la piena umanità di tutti. Anche eventi storici importanti, come la Seconda Guerra Mondiale, sono influenzati da fattori che non si notano subito, come le idee razziali di Hitler che lo portano a sottovalutare i nemici, o decisioni inaspettate che cambiano il corso degli eventi. La storia è complessa e non segue un percorso prestabilito.La democrazia si basa sulla separazione dei poteri e sulla tolleranza verso idee diverse, riconoscendo che anche chi la pensa diversamente può avere una parte di verità . Ha difficoltà a gestire chi vuole distruggerla. È fondamentale rispettare le minoranze e garantire che possano esprimersi. La democrazia non ha verità assolute, ma permette il confronto. È fragile e impiega tempo a consolidarsi. Richiede informazioni diverse e istruzione per prendere decisioni consapevoli. La società di oggi è dominata dalla ricerca del profitto e dal calcolo economico, che non tengono conto dei bisogni umani e dei valori come libertà , uguaglianza e fratellanza. Questo porta a problemi sociali, prodotti di bassa qualità e meno solidarietà . Esistono però forme di resistenza, come la solidarietà locale, che mostrano la possibilità di un modo di vivere diverso. Una maggiore attenzione all’ambiente richiede energie pulite, un’economia che si occupi di pulire e un’agricoltura sana, riducendo quella industriale. Il lavoro dovrebbe dare più responsabilità ai lavoratori. Il consumo dovrebbe puntare sulla qualità vera dei prodotti e sui legami diretti tra chi produce e chi compra.Le idee socialiste del passato, nate dal desiderio di una società migliore, non hanno funzionato del tutto, in parte perché si basavano su idee non del tutto corrette sulla scienza, sulla storia e sulla natura umana, che è complessa e non solo razionale. Credere in un progresso automatico o in una missione storica è un’illusione. Oggi, le basi del socialismo si sono perse, lasciando spazio a un modo di agire senza una visione chiara. Le sfide di oggi sono enormi: lo sviluppo tecnologico ed economico non basta, la tecnologia avanza troppo velocemente, la burocrazia e la mercificazione crescono a dismisura, le città hanno problemi, ci sono grandi disuguaglianze nel mondo, le democrazie sono in difficoltà e c’è il rischio che le culture diventino tutte uguali o si dividano in piccoli gruppi in conflitto. Vecchie e nuove forme di disumanizzazione si uniscono.L’obiettivo principale diventa rendere la Terra più civile, trasformare la specie umana in una vera umanità , unita nella solidarietà e nella collaborazione, rispettando le differenze. Serve capire che abbiamo un destino comune sul pianeta. Non c’è la certezza di migliorare, ma una possibilità incerta che dipende dalla volontà e dal coraggio delle persone. La speranza sta nelle capacità umane che non sono ancora state usate e nel credere in quello che sembra difficile. Serve una nuova visione del mondo, una conoscenza che unisca i diversi saperi e un modo di agire basato su principi etici per resistere alle forze che portano alla disumanizzazione.Anche in campi come la medicina si vedono problemi simili di separazione e attenzione al profitto. La medicina occidentale ha dominato, considerando le altre pratiche come non valide, ma esistono molte medicine tradizionali ricche di conoscenze. La medicina occidentale ha fatto grandi progressi ma ha limiti, concentrandosi troppo sulle malattie esterne e trascurando le cause interne, come il sistema immunitario, e il ruolo della mente. La troppa specializzazione divide la visione del paziente. Ha preferito le sostanze chimiche, a volte ignorando i benefici delle piante intere. L’uomo fa parte di un sistema più grande, ecologico e cosmico, che spesso viene dimenticato.Problemi simili si vedono nel cibo e nelle città . L’agricoltura industriale danneggia l’ambiente e produce cibo di bassa qualità . Questo è legato a uno sviluppo economico che cerca il profitto senza considerare i bisogni delle persone e dell’ambiente. La crescita delle città svuota le campagne e crea grandi aree urbane con inquinamento, separazione tra le persone e perdita di legami. La speculazione edilizia distrugge la solidarietà nelle città . Bisogna rimettere le persone al centro delle città , promuovendo la solidarietà e un’architettura che risponda ai bisogni umani ed ecologici. Serve un doppio rinnovamento: della vita in campagna e in città . Questo richiede politiche che uniscano città e campagna, contrastino l’agricoltura industriale e la speculazione, e promuovano un’agricoltura più naturale e un ritorno alla terra. Le crisi di oggi, nella medicina come nell’ambiente urbano e rurale, richiedono un modo di pensare che sia complesso e guardi al tutto. Serve cambiare il modo di pensare e di insegnare per collegare le conoscenze separate e affrontare i problemi nella loro interezza. Una politica che miri a rendere la società più civile deve basarsi sulla solidarietà e sulla responsabilità , superando l’egoismo e la ricerca cieca del profitto. La strada per il futuro è una collaborazione a livello mondiale che unisca diverse conoscenze e culture per un destino umano condiviso.La lotta delle donne in Iran contro il velo è un esempio di movimento spontaneo contro un potere crudele basato su una visione chiusa della religione e sul dominio maschile. Questa lotta cerca la libertà per tutti. È un fenomeno globale: le donne che si ribellano contro l’oppressione e lo sfruttamento. Questa rivoluzione femminile è vista come la forza che oggi porta avanti l’idea di libertà per tutti. Questa lotta è legata al conflitto tra la forza della vita e dell’unione, spesso associata al femminile, e la forza dell’odio e della crudeltà . In uno scenario immaginario, la divinizzazione di Stalin mostra come il potere e le ideologie possano creare realtà distorte e bizzarre, usando anche la religione per giustificare il dominio.Riassunto Lungo
1. La Meraviglia del Mondo e la Pace del Letto
Si prova uno stupore profondo di fronte alla vita, non solo per il semplice fatto di esistere, ma per essere parte di una complessa eco-organizzazione sulla Terra. Qui, elementi fisici e esseri viventi interagiscono continuamente. Questo stupore si estende all’Universo stesso, un sistema vasto fatto di ordine, disordine e organizzazione. Si contempla la natura, gli astri come il Sole, che si forma attraverso un fuoco capace di distruggere sulla Terra. Accanto a questo senso di meraviglia, nasce una gioia serena nell’osservare la vita vegetale e animale, riconoscendo legami che vanno oltre il genere umano. Esiste una vera comunione con il mondo, una fusione quasi mistica. Tuttavia, questa pienezza è inseparabile dalla tristezza che deriva dalla consapevolezza della perdita imminente, sia della propria vita che dell’Universo così come viene percepito.I Segreti di una Lunga Vita
Raggiungere un’età avanzata, fino a centouno anni, è il risultato di due fattori principali. Il primo è una notevole resilienza, dimostrata fin dalle prime fasi di vita, resistendo a difficoltà come tentativi di aborto e una nascita complicata. Questa capacità di superare le avversità si è manifestata anche nel superare la perdita della madre e varie malattie nel corso della vita. Il secondo fattore cruciale è il mantenimento di una curiosità insaziabile per il mondo. A questo si aggiunge una profonda passione per il proprio lavoro e la costante ricerca della qualità poetica della vita, alimentata anche da una forte reazione contro le crudeltà . Un elemento fondamentale per arrivare a questa età è stato il sostegno vitale ricevuto da altre persone, in particolare dalla compagna, che ha offerto supporto e aiuto determinante nei momenti più difficili.Il Letto come Rifugio e Rigenerazione
Il letto assume un significato profondo, quasi come un sostituto del ventre materno. Il sonno, in questo senso, è visto come un ritorno simbolico allo stato fetale, un processo di rigenerazione indispensabile per l’organismo. L’utero è il luogo dove la vita viene generata, mentre il letto diventa il luogo dove avviene la rigenerazione attraverso il riposo. La difficoltà provata fin dall’infanzia nell’alzarsi dal letto potrebbe essere legata a un possibile disturbo del riposo durante la fase fetale e al desiderio inconscio di prolungare quello stato di pace e protezione.Su quali basi scientifiche o psicologiche consolidate si fonda l’interpretazione del letto come utero surrogato e la correlazione tra difficoltà ad alzarsi e presunti disturbi del riposo fetale?
Il capitolo avanza un’ipotesi affascinante ma scientificamente debole. L’idea che la difficoltà ad alzarsi dal letto sia legata a un disturbo del riposo fetale è una speculazione che necessita di ben altro che un’intuizione simbolica. Per capire quanto ci sia di fondato in simili affermazioni, è indispensabile studiare la psicologia dello sviluppo per comprendere l’influenza (comprovata) delle prime fasi di vita, la medicina del sonno per conoscere le cause reali dei problemi legati al risveglio, e magari esaminare le radici della teoria psicoanalitica se l’autore attinge da lì, valutandone però la validità scientifica attuale. Approfondire autori come Bowlby per lo sviluppo o i principali ricercatori nel campo della sonnologia può fornire il contesto necessario per distinguere l’ipotesi suggestiva dal dato di fatto.2. La Missione del Pensiero Complesso
Affrontare la complessità dei problemi e il rischio costante di sbagliare, specialmente a causa delle ideologie, è fondamentale. Per questo, serve una attenzione continua per capire da dove vengono gli errori. Combattere l’errore significa riconoscere i miti che influenzano il nostro modo di pensare, senza volerli eliminare, e far dialogare la ragione con il mito. Questo richiede anche di studiare con cura le informazioni che sembrano contraddirsi tra loro e di rispettare quanto sono complessi i fenomeni umani e sociali, evitando di proporre idee troppo semplici.L’attività principale non è criticare a caso, ma capire a fondo i problemi. Chi pensa in modo complesso deve andare oltre il ruolo di chi giudica. Deve cercare di guardare le cose con distacco, esaminando anche sé stesso, e resistere alle reazioni emotive e collettive esagerate. L’indignazione è giusta, ma non basta al posto di pensare. L’obiettivo è promuovere idee che portino a conoscere e capire meglio.L’importanza del confronto onesto
È essenziale avere un modo di discutere che aiuti a capire bene le idee degli altri. Questo contrasta la tendenza a distorcere le argomentazioni altrui o a sminuire le intenzioni di chi parla. Un confronto basato sulla comprensione reciproca rende il pensiero più ricco e preciso.Resistere alla frammentazione e alla barbarie
La cultura si impoverisce perché le diverse conoscenze, sia scientifiche che umanistiche, e i mezzi di informazione sono separati e non offrono una visione d’insieme. Chi si dedica al pensiero deve opporsi a questa divisione e unire i contributi delle scienze per riflettere sul mondo, sulla vita e sulla società . Resistere alle varie forme di barbarie, come l’odio, il controllo eccessivo della tecnica, la tendenza a trasformare tutto in merce o i sistemi totalitari, è un impegno costante. Le capacità intellettuali devono essere usate anche nell’attività politica.La natura della coscienza
La coscienza è qualcosa che nasce da processi complessi, non si spiega solo con dati biologici. È presente in ogni essere vivente attraverso la sua capacità di organizzarsi da solo e di distinguere sé stesso da ciò che non è sé. La coscienza che l’uomo ha di sé nasce dal pensare in modo riflessivo, che unisce la parte più intima e soggettiva (l’Io) con quella più esterna e oggettiva (il Me). Questa coscienza spesso non è pienamente attiva, ma emerge in momenti particolari.Il ruolo cruciale delle scienze umane
Le scienze che studiano l’uomo sono vitali perché ci mostrano quanto siamo complessi e ci offrono la capacità di riflettere su noi stessi. Attraverso l’arte e la letteratura, ci danno una conoscenza del mondo umano che unisce il sentire personale e le emozioni. Ignorare le scienze umane è una forma di ignoranza grave. C’è bisogno di sviluppare una coscienza che riguardi tutto il pianeta, riconoscendo che l’umanità condivide un unico destino e dipende dalla Terra.Se la coscienza è presente in ogni essere vivente capace di auto-organizzarsi, non si rischia di svuotare il concetto, o di renderlo scientificamente non verificabile?
Il capitolo propone una definizione di coscienza molto ampia, legandola a processi biologici di base come l’auto-organizzazione e la distinzione sé/non-sé, estendendola a ogni essere vivente. Questa visione è oggetto di ampio dibattito nel campo scientifico e filosofico. Esistono numerose teorie sulla natura della coscienza, che spaziano da spiegazioni puramente neurali a modelli emergenti o panpsichisti. Presentare questa specifica definizione senza contestualizzarla all’interno delle diverse prospettive esistenti o specificare le basi teoriche (biologiche o filosofiche) da cui deriva, può creare l’impressione che si tratti di una visione universalmente accettata, il che non corrisponde alla realtà del dibattito. Per approfondire la complessità e le controversie legate alla coscienza, è utile esplorare discipline come la neuroscienza, la filosofia della mente e la biologia teorica. Autori come Antonio Damasio hanno indagato le basi biologiche della coscienza, mentre Daniel Dennett ha offerto importanti critiche filosofiche alle varie teorie sulla coscienza. Il dibattito è vasto e richiede l’esplorazione di molteplici approcci.3. Radici Nascoste e Svolte Impreviste
Figure centrali dell’umanesimo europeo presentano origini complesse, spesso legate a discendenze ebraiche convertite, note come marrani. Queste radici nascoste hanno influenzato profondamente il loro pensiero, portandoli a superare dogmi e a esplorare nuove visioni del mondo e dell’umanità . Michel de Montaigne, con probabili radici marrane da entrambi i genitori, sviluppa un pensiero scettico che va oltre le certezze religiose del suo tempo. La sua riflessione lo porta a riconoscere la piena umanità degli indigeni americani, criticando aspramente la barbarie coloniale e mettendo in discussione le definizioni convenzionali di civiltà e barbarie.Baruch Spinoza, discendente da marrani portoghesi ed espulso dalla comunità ebraica, propone una visione radicalmente nuova di Dio identificandolo con la Natura stessa. Considera la Bibbia un testo umano, non divino, gettando le basi per una visione laica dei rapporti tra politica e religione. La sua difesa appassionata della libertà di pensiero come condizione necessaria per uno Stato stabile e giusto lo rende una figura chiave per l’illuminismo e il pensiero moderno. La sua filosofia invita a un’indagine razionale libera da pregiudizi dogmatici.Miguel de Cervantes, anch’egli con possibili origini marrane, descrive un mondo dominato dalla prosaicità e dall’illusione degli ideali cavallereschi. Attraverso le avventure di Don Chisciotte, esplora la complessità della condizione umana, suggerendo che ogni individuo, con le sue contraddizioni e follie, racchiude l’intera esperienza umana. La sua opera è un affresco della realtà che dissolve le certezze e invita a guardare oltre le apparenze, riflettendo una profonda comprensione delle ambiguità dell’esistenza.L’ipotesi che John Florio, di presunta ascMa come si conciliano saperi medici così diversi, spesso privi di validazione scientifica, con la necessità di garantire sicurezza ed efficacia ai pazienti?
Il capitolo giustamente sottolinea il valore potenziale delle medicine tradizionali, ma la loro integrazione con la medicina occidentale solleva questioni complesse riguardo ai metodi di validazione, alla sicurezza e all’efficacia delle pratiche. Approfondire la storia della medicina, l’antropologia medica e gli studi sulla validazione delle terapie non convenzionali può aiutare a comprendere meglio le sfide e le opportunità di un dialogo tra sistemi di cura differenti.6. La lotta per la libertà e le maschere del potere
La rivolta delle donne e la lotta per la libertÃ
La rivolta che vede protagoniste le donne in Iran nasce spontaneamente come protesta contro l’obbligo del velo, un simbolo potente di un potere crudele che si basa su una visione chiusa della religione e sul dominio maschile. Questa lotta non si limita a chiedere diritti solo per le donne, ma mira a ottenere la libertà per tutti gli abitanti dell’Iran, incluse le minoranze spesso dimenticate. Questo movimento si inserisce in un contesto più ampio, rappresentando un fenomeno globale: la ribellione delle donne contro l’oppressione e lo sfruttamento che ha radici profonde. La storia di questa lotta inizia nel XIX secolo con la battaglia per il diritto di voto e prosegue attraverso le rivendicazioni per l’uguaglianza sociale ed economica, arrivando fino alla denuncia dello sfruttamento sessuale in tutte le sue forme.La rivoluzione femminile come forza di liberazione universale
Oggi, la rivoluzione guidata dalle donne viene vista come la forza principale capace di portare la libertà per tutta la società . Questa prospettiva supera la vecchia idea che fosse il proletariato maschile il solo portatore di un cambiamento radicale e della liberazione universale. La lotta per la libertà , incarnata dal movimento femminile, è profondamente legata a un conflitto fondamentale tra due forze primordiali che agiscono nel mondo e nella vita umana. Da un lato c’è Eros, la forza vitale che spinge alla creazione, all’amore e alla comunione tra gli esseri umani, spesso associata all’energia femminile. Dall’altro lato c’è Thanatos, la forza distruttiva che genera odio, violenza e crudeltà .Uno scenario alternativo: la divinizzazione di Stalin
Il capitolo presenta anche uno scenario ipotetico e sorprendente: immagina che Stalin non sia morto nel 1953, ma che nel 1961 un decreto ufficiale del governo sovietico lo abbia riconosciuto come Dio. Questa incredibile divinizzazione viene giustificata attraverso le teorie del marxismo-leninismo, presentandola come la conseguenza logica dei meriti eccezionali e sovrumani attribuiti al leader. Per celebrare questa nuova divinità terrena, vengono istituite cerimonie quotidiane, chiamate Staliniadi, dedicate a onorare il compagno-Dio con riti e celebrazioni pubbliche. La stampa ufficiale sovietica si impegna a spiegare e legittimare questo riconoscimento della sua natura divina agli occhi della popolazione e del mondo intero.Le reazioni alla divinizzazione di Stalin
La notizia di questa divinizzazione ipotetica provoca reazioni diverse e complesse nel resto del mondo, in particolare sulla stampa borghese occidentale. Alcuni commentatori cercano di trovare una spiegazione, riconoscendo una possibile base in forme di misticismo politico o nell’eccezionale statura che il leader aveva assunto nel regime. Altri, invece, liquidano l’evento come una palese impostura, una farsa o una semplice manovra politica volta a rafforzare ulteriormente il potere del regime sovietico e la figura di Stalin. Anche tra gli intellettuali comunisti sorgono dibattiti accesi sulla correttezza di definire Stalin “come Dio” o direttamente “Dio”, riflettendo le tensioni ideologiche interne. Altri critici all’interno del movimento comunista vedono l’evento come una nuova forma di inganno bolscevico o una mera operazione burocratica priva di vero significato spirituale o ideologico profondo. Alcuni testi e studi dell’epoca, in questa finzione narrativa, si dedicano a esplorare questa divinizzazione in chiave teologica o storica, confrontandola con altri esempi di leader o figure che nel corso della storia sono state considerate o venerate come dèi viventi.Qual è il nesso logico che lega la lotta per la libertà guidata dalle donne e le forze primordiali di Eros e Thanatos all’ipotesi della divinizzazione di Stalin?
Il capitolo presenta due argomenti apparentemente slegati. Non è chiaro come la discussione sulla rivoluzione femminile e le forze vitali/distruttive si connetta allo scenario ipotetico della divinizzazione di Stalin. Per comprendere meglio come questi temi possano essere intrecciati (forse attraverso un’analisi delle “maschere del potere”, come suggerisce il titolo, o della perversione dell’ideologia e della figura del leader), sarebbe utile approfondire la filosofia politica, la storia dei regimi totalitari e l’analisi del potere. Autori come Hannah Arendt, George Orwell o Michel Foucault hanno esplorato temi rilevanti per comprendere la natura del potere, l’ideologia e la manipolazione della realtà nei contesti autoritari.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]

