“Alexandre Dumas” di Alexandre Dumas ti porta nell’Olanda del 1672, un’epoca di grandi sconvolgimenti politici dove la lotta tra la repubblica dei fratelli De Witt e l’ascesa di Guglielmo d’Orange infiamma il paese. In questo clima teso, incontriamo Cornelius van Baerle, un uomo tranquillo e ricco, la cui unica vera passione è la meticolosa coltivazione di tulipani, ignaro dei pericoli che lo circondano. La sua dedizione floreale attira però l’invidia ossessiva del vicino Isaac Boxtel, un rivale nel mondo dei tulipani. Quando Cornelius viene ingiustamente accusato e imprigionato a causa dei suoi legami con Cornelio de Witt e della macchinazione di Boxtel, la sua vita cambia radicalmente. Rinchiuso nella fortezza di Loewestein, trova un inaspettato raggio di speranza e amore in Rosa, la figlia del carceriere. Insieme, Cornelius e Rosa si dedicano al sogno proibito di far fiorire il rarissimo tulipano nero, un obiettivo che diventa simbolo della loro speranza e della loro lotta contro l’ingiustizia e la perfidia di Boxtel. Attraverso intrighi, prigionia e una rivalità accanita, la storia si snoda fino alla città di Haarlem, centro della floricoltura olandese, dove il destino del tulipano nero e quello dei due giovani innamorati si decideranno. È una storia avvincente di perseveranza, amore e della ricerca di un fiore leggendario, ambientata in un periodo cruciale della storia olandese.
Riassunto Breve
In Olanda nel 1672 c’è grande agitazione politica. Il popolo non vuole più la repubblica dei fratelli De Witt, Giovanni e Cornelio, e desidera che Guglielmo d’Orange diventi statolder. I De Witt sono visti come un ostacolo. Cornelio de Witt viene arrestato con false accuse di aver voluto uccidere Guglielmo d’Orange. Nonostante le torture, non confessa e viene condannato all’esilio. La gente, spinta dagli orangisti, non è contenta. Giovanni de Witt va all’Aia per aiutare il fratello a scappare. Mentre una folla arrabbiata si raduna fuori dalla prigione, Rosa, la figlia del carceriere, li aiuta a fuggire da una porta secondaria con una carrozza. Ma Guglielmo d’Orange ha fatto chiudere le porte della città per fermare i suoi nemici. I fratelli De Witt non riescono a scappare e la folla li prende. Vengono uccisi in modo crudele e i loro corpi appesi. Guglielmo d’Orange guarda da lontano, soddisfatto. Intanto, a Dordrecht, vive Cornelius van Baerle, figlioccio di Cornelio de Witt. È un uomo ricco e tranquillo che ama coltivare tulipani, non sa cosa è successo né cosa gli accadrà. Cornelio de Witt visita il figlioccio a Dordrecht. Van Baerle è concentrato sui suoi tulipani e non capisce l’odio politico contro il padrino. Ha un vicino, Isaac Boxtel, che lo invidia molto, soprattutto per i suoi progressi con i tulipani rari, come quelli color bistro e caffè bruciato. La Società di Orticoltura di Haarlem offre un premio per un tulipano nero. L’invidia di Boxtel aumenta quando Cornelio de Witt dà a Van Baerle un pacchetto chiuso. Boxtel pensa siano documenti politici e denuncia Van Baerle in modo anonimo, accusandolo di essere complice di de Witt. Van Baerle viene arrestato e messo nella stessa prigione di Cornelio de Witt, accusato di ribellione. Boxtel entra in casa di Van Baerle per rubare i bulbi del tulipano nero, ma non li trova. In prigione, Van Baerle conosce Rosa, la figlia del carceriere, e si legano. Viene condannato a morte. Poco prima dell’esecuzione, dà a Rosa i preziosi bulbi del tulipano nero, la nomina sua erede e le chiede di chiamare il fiore “Rosa Baerlensis”. Mentre il boia alza la scure, Van Baerle viene graziato all’ultimo momento dal principe d’Orange, la pena diventa ergastolo. La sua vita è salva, ma la libertà e il sogno del tulipano nero sembrano persi in prigione. Cornelius van Baerle, graziato, viene portato nella fortezza di Loewestein. Nonostante la delusione, si consola pensando di poter coltivare i tulipani ed essere vicino a Rosa. Isaac Boxtel, ossessionato dai bulbi, va all’Aia e poi a Loewestein. Con il nome falso di Jacob Gisels, fa amicizia con Grifo, il carceriere di Cornelius, per scoprire dove sono i bulbi. Sospetta che Cornelius li abbia dati a Rosa. Usando piccioni viaggiatori, Cornelius comunica con la sua nutrice, che manda un messaggio a Rosa. Rosa, per amore di Cornelius, va a Loewestein e convince il principe a trasferire suo padre, Grifo, come carceriere lì, così può raggiungere l’amato. Rosa e Cornelius si incontrano di nascosto attraverso lo spioncino della cella. Rosa, volendo aiutarlo con il tulipano nero, gli riporta i bulbi. Iniziano a collaborare: Cornelius le insegna a coltivare i tulipani, e Rosa si impegna a far fiorire il fiore. Rosa impara anche a leggere e scrivere da Cornelius. Per sicurezza, dividono i bulbi: uno lo pianta Cornelius nella cella, uno Rosa nel giardino della fortezza e il terzo lo tengono di riserva. Ma Grifo, sospettoso e ostile, scopre e distrugge il bulbo di Cornelius. Fortunatamente, Rosa aveva già piantato un altro bulbo nella sua stanza, al sicuro. L’ossessione di Boxtel per i tulipani diventa chiara, Rosa e Cornelius capiscono che vuole i bulbi, non Rosa. Nonostante le difficoltà, tra Cornelius e Rosa nasce un sentimento forte, legato alla speranza del tulipano nero. La gelosia e le incomprensioni mettono alla prova il loro amore, soprattutto quando Cornelius sembra pensare più al tulipano che a Rosa. Dopo un periodo difficile, si riappacificano, promettendosi amore, ma Cornelius mette da parte l’ossessione per il tulipano per tre giorni. Grifo, sempre più sospettoso, perquisisce la cella di Cornelius ma non trova niente, non sapendo del bulbo che ha Rosa. Il tulipano nero fiorisce, portando grande gioia a Cornelius e Rosa. Rosa promette di avvisare subito il presidente della Società di Orticoltura di Haarlem. Ma la loro felicità è minacciata dall’invidia di Boxtel, che li spia e vuole rubare il fiore. Boxtel riesce a fare una copia della chiave della stanza di Rosa e, approfittando di un momento, prende il tulipano nero appena fiorito. Rosa, disperata, decide di andare di persona ad Haarlem per reclamare il fiore e smascherare il ladro. Arriva ad Haarlem e si presenta al presidente della Società, Van Systens, dicendo che il tulipano nero mostrato da un certo Boxtel è suo e di Cornelius. Mentre Rosa cerca di convincere Van Systens, arriva il Principe d’Orange, interessato alla storia del tulipano nero. Rosa, davanti al Principe e a Boxtel, accusa apertamente quest’ultimo di furto. Boxtel si difende parlando male di Rosa e Cornelius, ma la ragazza, con coraggio, dice che esiste un terzo bulbo, conservato, e mostra una lettera di Cornelio de Witt che prova l’innocenza di Van Baerle e il loro diritto sul tulipano. Il Principe, colpito dalla verità e dalla disperazione di Rosa, prende in mano la situazione, promette giustizia e manda via Boxtel, mentre Rosa resta con Van Systens, aspettando. Intanto, nella fortezza, Cornelius, non sapendo niente, subisce le prepotenze del carceriere Grifo, che lo aggredisce violentemente. Cornelius van Baerle viene a sapere la storia di Mattia, giustiziato velocemente per una piccola mancanza. Poco dopo, un ufficiale lo prende dalla cella, non sa cosa gli succederà. Non lo portano al patibolo, ma in carrozza verso Haarlem. Haarlem è una città in festa, dedicata ai fiori, specialmente ai tulipani. La città celebra la scoperta del tulipano nero con una grande festa e un premio di centomila fiorini. Rosa, dopo aver incontrato il principe Guglielmo d’Orange, si trova anche lei ad Haarlem. Isaac Boxtel, il rivale di Cornelius, è alla cerimonia, pronto a prendere il premio per il tulipano nero. L’arrivo di Cornelius ad Haarlem è nel momento più importante della festa. Dalla carrozza vede il tulipano nero ed è così emozionato che chiede di fermarsi per vederlo meglio. Il principe Guglielmo, presente, nota la sua insistenza e lo fa scendere. Durante la premiazione, il principe dice che la vera scopritrice del tulipano nero è Rosa, non Boxtel. Boxtel, smascherato come imbroglione, cade a terra e muore. Allo stesso tempo, l’innocenza di Cornelius viene riconosciuta grazie alle prove portate da Rosa. Il principe unisce Cornelius e Rosa, dà loro il premio in denaro e riabilita la memoria di Cornelio e Giovanni de Witt. Cornelius e Rosa si sposano e tornano a Dordrecht, dove Grifo, anche se all’inizio non vuole, accetta Cornelius come genero. La coppia vive felice, coltivando tulipani e crescendo i loro figli, chiamati Cornelius e Rosa. I fogli della Bibbia, che raccontano la loro storia, diventano oggetti importanti nella loro casa, simbolo del loro amore nato nelle difficoltà e finito con la felicità.
1. Il Prezzo dell’Ingratitudine Popolare
L’Olanda del 1672 è una nazione divisa. Il desiderio di un ritorno allo statolderato, con Guglielmo d’Orange al potere, si scontra con la repubblica dei fratelli Giovanni e Cornelio de Witt. L’odio popolare contro i De Witt cresce, alimentato da false accuse, come quella del chirurgo Tyckelaer, che portano all’arresto di Cornelio con l’accusa di aver complottato contro Guglielmo. Nonostante le torture, Cornelio non cede e non confessa colpe inesistenti, ma viene comunque condannato all’esilio. La folla, tuttavia, assetata di vendetta e sobillata dagli orangisti, reclama un castigo più severo. Giovanni, accorso all’Aia per aiutare il fratello, si trova intrappolato in una situazione sempre più pericolosa. Rosa, la figlia del carceriere, impietosita dalla sorte dei due fratelli, tenta di aiutarli a fuggire, ma Guglielmo d’Orange, determinato a eliminare i suoi rivali, ha già ordinato di bloccare ogni via di fuga. I fratelli De Witt, caduti nelle mani della folla inferocita, vengono brutalmente linciati. I loro corpi, straziati, vengono appesi come macabri trofei. Guglielmo d’Orange osserva la scena da lontano, appagato dal compimento della sua vendetta. Nel frattempo, a Dordrecht, Cornelius van Baerle, figlioccio di Cornelio de Witt, vive la sua vita tranquilla, dedito alla coltivazione dei tulipani, ignaro della tragedia che si è appena consumata e del destino che lo attende.
2. L’Invidia e la Prigione dei Tulipani
A Dordrecht, Cornelius de Witt, ormai inviso a molti, fa visita al figlioccio Cornelius van Baerle. Quest’ultimo, un appassionato coltivatore di tulipani, non si cura delle questioni politiche. La sua unica preoccupazione sono i fiori, ma questa passione scatena l’invidia del vicino, Isaac Boxtel. Quando Van Baerle costruisce una nuova serra, l’ombra di questa danneggia i tulipani di Boxtel, dando inizio a una vera e propria ossessione. Boxtel inizia a spiare Van Baerle, scoprendo che il giovane è vicino a creare tulipani sempre più rari. La Società di Orticoltura di Haarlem ha promesso un premio a chiunque riesca a coltivare un tulipano nero, e l’invidia di Boxtel cresce a dismisura. Un giorno, Cornelio de Witt affida a Van Baerle un misterioso pacchetto. Boxtel, convinto che si tratti di documenti compromettenti, denuncia anonimamente Van Baerle, accusandolo di essere un traditore. Van Baerle viene arrestato e condotto nella stessa prigione in cui si trova Cornelio de Witt. Boxtel, nel frattempo, entra di nascosto nella casa di Van Baerle per rubare i preziosi bulbi, ma non li trova. In prigione, Van Baerle conosce Rosa, la figlia del carceriere, e tra i due nasce un legame speciale. Van Baerle, condannato a morte, affida a Rosa i bulbi del tulipano nero, chiedendole di farli fiorire e di chiamare il fiore “Rosa Baerlensis”. Il giorno dell’esecuzione, tutto è pronto, ma all’ultimo istante arriva la grazia del principe d’Orange: la condanna a morte è trasformata in ergastolo.
La fioritura del tulipano nero è un trionfo per Cornelius e Rosa, un momento di gioia pura. Rosa, entusiasta, decide di informare subito il presidente della Società di Orticoltura di Haarlem. Ma l’ombra dell’invidia si allunga sulla loro felicità: Boxtel, roso dall’ossessione, li spia, pronto a tutto pur di impossessarsi del fiore. Con astuzia, Boxtel riesce a replicare la chiave della stanza di Rosa e, in un attimo di distrazione, ruba il tulipano. La disperazione di Rosa è immediata e profonda. Decide di non perdere tempo e si reca di persona ad Haarlem, determinata a rivendicare il fiore e a smascherare il ladro. Arrivata ad Haarlem, si presenta a Van Systens, presidente della Società, e dichiara che il tulipano nero esposto da Boxtel è, in realtà, frutto del lavoro suo e di Cornelius. L’arrivo del Principe d’Orange, incuriosito dalla vicenda, complica la situazione. Di fronte al Principe e a Boxtel, Rosa accusa apertamente il rivale. Boxtel si difende, ma Rosa, con coraggio, rivela l’esistenza di un terzo bulbo e mostra una lettera di Cornelio de Witt. La lettera è una prova dell’innocenza di Cornelius e del loro diritto sul tulipano. Il Principe, toccato dalla verità e dalla passione di Rosa, decide di intervenire, promettendo giustizia. Boxtel viene allontanato, mentre Rosa rimane sotto la protezione di Van Systens. Cornelius, intanto, nella fortezza di Loewestein, è ancora all’oscuro di tutto, e subisce le angherie del carceriere Gryphus.
5. Il Premio Inatteso
Cornelius van Baerle viene a sapere della tragica sorte di Mattia, giustiziato per un’insignificante insubordinazione. Un ufficiale lo preleva dalla cella, lasciandolo nell’incertezza del suo destino. Invece di avviarsi verso il patibolo, Cornelius si ritrova su una carrozza diretta ad Haarlem, una città in festa, cuore pulsante della floricoltura e del culto del tulipano. Qui, l’intera comunità celebra la scoperta del tulipano nero, con una festa e un premio di centomila fiorini. Anche Rosa, dopo un importante incontro con il principe Guglielmo d’Orange, giunge ad Haarlem. Intanto, Isaac Boxtel, l’eterno rivale di Cornelius, pregusta già la vittoria e il premio per il tulipano nero. L’arrivo di Cornelius coincide con il culmine dei festeggiamenti. Dalla carrozza, scorge il tulipano nero e, sopraffatto dall’emozione, implora di potersi fermare per ammirarlo. Il principe Guglielmo, presente alla cerimonia, nota la sua passione e acconsente. Durante la premiazione, il principe svela che la vera artefice del tulipano nero è Rosa, smascherando Boxtel, che, incapace di reggere all’umiliazione, crolla a terra, privo di vita. Grazie alle prove presentate da Rosa, l’innocenza di Cornelius viene finalmente riconosciuta. Il principe, unendo Cornelius e Rosa, consegna loro il premio, riabilitando così la memoria di Cornelio e Giovanni de Witt. Cornelius e Rosa, uniti in matrimonio, fanno ritorno a Dordrecht, dove persino il burbero Grifo accoglie Cornelius come genero. La coppia vive felice, coltivando tulipani e crescendo i figli, Cornelius e Rosa. I fogli della Bibbia, testimoni silenziosi della loro storia, diventano il simbolo di un amore sbocciato tra le avversità e trionfante nella felicità.
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