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Informazioni
“Al cinema. Centoquarantotto film d’autore” di Alberto Moravia non è solo una raccolta di recensioni, ma un vero viaggio nella critica cinematografica dove Moravia analizza il cinema come un linguaggio potente e complesso, capace di esplorare ogni sfaccettatura della realtà umana e sociale. Attraverso lo sguardo critico di Moravia, vediamo come i film d’autore affrontino temi universali: dalla psiche umana con le sue nevrosi e desideri, alle dinamiche sociali e politiche, passando per la storia, la cultura e le contraddizioni della vita moderna. Il libro ci porta dentro l’analisi film per film, mostrando come il cinema rappresenti il conformismo e la ribellione, le condizioni marginali, il razzismo, l’amore, la violenza e la ricerca di significato. Moravia confronta il cinema con altre arti come il teatro e la letteratura, evidenziandone la specificità e la capacità di riflettere l’anima moderna attraverso diversi generi e stili, dal neorealismo alla commedia, dal dramma al surrealismo. È un’indagine profonda su come il cinema, con i suoi mezzi specifici, diventi uno specchio multiforme del mondo, stimolando la riflessione critica e offrendo rappresentazioni complesse della condizione umana.Riassunto Breve
Il cinema funziona come un linguaggio con punti forti e deboli, capace di affrontare temi diversi come la società , le idee, la mente umana, la storia e la cultura. Esplora contrasti come l’essere conformisti o ribelli e condizioni di vita difficili. Rispetto al teatro o ai libri, ha un suo modo di fare le cose, e a volte è difficile rendere certe esperienze artistiche. La commedia e il dramma sono usati per mostrare i difetti delle persone e i problemi della società . Si guarda a quanto i film riescono a comunicare idee ed emozioni, vedendo cosa funziona e cosa no. Il cinema è uno strumento potente per capire la realtà umana, fa pensare e mostra la realtà in modi complessi, ma sempre usando i suoi mezzi specifici. Cerca di rappresentare cose come il teatro, le storie, la psicologia, la politica e la società , con risultati diversi. La sua bellezza sta spesso nel suo essere fatto in un certo modo, nel suo essere proprio cinema, più che nelle cose che fa vedere. Il cinema interpreta la realtà in tanti modi, usando stili e modi di raccontare diversi. Alcuni film raccontano la storia trasformando eventi passati in una specie di cerimonia, altri rendono eventi di gruppo come grandi storie epiche, usando anche il neorealismo per parlare di lotte per la libertà . Il cinema va a fondo nella mente delle persone, mostrando proteste silenziose dentro di sé o rapporti intensi tra le persone. Anche una semplice commedia romantica può far vedere come pensa un certo regista. Il neorealismo, usato oggi, racconta storie che partono da situazioni sociali vere, ma spesso si concentrano più sui problemi delle singole persone che sulla denuncia sociale chiara. Il dolore umano si vede anche confrontandosi con tragedie storiche, come nei film che parlano delle conseguenze del nazismo. La comicità assurda e le prese in giro servono a rifare classici o modi di raccontare soliti. I miti vengono rivisti dal cinema, a volte in modo realistico, a volte più artistico. Il cinema guarda anche alla morale e ai costumi, parlando di cose come il tradimento o avere più mogli, a volte in modo divertente, a volte sentimentale. Il razzismo e l’odio verso gli ebrei possono essere mostrati in modo strano e simbolico o diventare troppo sentimentali. L’omosessualità , un argomento difficile, viene trattata in modo indiretto o evitato, anche quando si racconta la vita di qualcuno famoso. Il surrealismo nel cinema esplora il confine tra sogno e realtà , entrando nelle ossessioni e nelle visioni interiori. Il cinema si chiede anche cosa deve fare di fronte ai grandi problemi di oggi, come le guerre, usando a volte lo stile del documentario o del giornalismo d’autore, cercando di far pensare tutti nel mondo. Così, il cinema è come uno specchio con tante facce, capace di mostrare e capire quanto sono complicate la realtà e la vita delle persone. L’analisi del cinema va oltre il semplice racconto di cosa succede nel film. È diversa dal giornalismo: l’analisi va in profondità , come la poesia, mentre il giornalismo informa e cerca di convincere. Alcuni film mostrano bene questa differenza, riprendendo idee da libri importanti ma in modo più semplice o didattico, perdendo la profondità dell’originale. Molti film analizzati fanno commenti forti sulla società . Parlano di razzismo nascosto nella gente ricca, lo confrontano con il problema delle classi sociali. Criticano la società moderna e la sua inefficienza con la comicità . Presentano personaggi che si sentono soli e senza morale. Usano storie simboliche per parlare della crisi della famiglia ricca e della ricerca di un senso nella vita. Alcuni film entrano nella mente umana. Raccontano storie di crescita personale in tempi difficili come l’occupazione nazista. Cercano di essere film che spiegano la psicanalisi, ma a volte sembrano troppo costruiti. Analizzano autori famosi usando la psicanalisi, con registi che danno interpretazioni personali e un po’ irriverenti. Esplorano la psicologia legata alle idee e ai rapporti di potere in posti chiusi, anticipando temi legati ai campi di concentramento. Si discute anche se un film è arte o solo un prodotto commerciale. Alcuni film sono visti come prodotti di alta qualità , diversi dalle vere opere d’arte, mostrando che hanno scopi diversi. Altri film sono visti come storie non perfette ma piene di tensione, che parlano della fine del mondo e del futuro dell’umanità . Si nota anche come i film storici possano parlare di problemi di oggi, nascondendo situazioni familiari moderne dietro storie medievali o rileggendo grandi opere teatrali alla luce di eventi storici recenti, pur mantenendo un certo distacco. Alcuni film mostrano la vita difficile in città , a volte in modo realistico, a volte un po’ sentimentale. Si analizzano film che parlano di orgoglio e rimorso, dicendo che sono sentimenti lontani da come ci si sente oggi, e come vengono mostrati in modo quasi banale. Altri usano la presa in giro per mettere in dubbio come si rappresentano cose considerate grandi o sacre, mostrando le ambizioni non riuscite di chi li fa. Un film analizza il contrasto tra l’idea romantica della natura e la dura realtà del dover sopravvivere, mentre un altro mostra come il potere politico manipola le cose oggi con i mezzi di comunicazione. Un film fa vedere come le dicerie e l’idea che il potere non sbaglia mai possono rovinare una persona innocente, e un altro dà uno sguardo complicato sulla mafia, tra l’idealizzazione e la critica sociale. Un film critica l’autorità religiosa attraverso la ribellione di un ragazzo, mentre un altro esplora l’odio verso le persone nella città di oggi. Un film si concentra solo su come avviene un omicidio politico, senza guardare alla storia o alla psicologia. Un altro dà una visione non storica di come viene repressa la gente, e un altro ancora indaga quanto il sesso sia diventato poco importante nella società moderna. Un film riscopre l’amore ideale in un contesto contemporaneo, e un altro mostra una città eterna in modo strano e corrotto. Un film classico mantiene la sua attualità parlando di problemi di sempre con buon senso, mentre un altro mostra teorie sull’aggressività umana. Un film esplora l’erotismo e la ricerca di qualcosa di vero in un mondo dove le persone si sentono sole, e un altro denuncia lo sfruttamento dei lavoratori che si spostano. Si riflette sul rapporto tra l’immagine pubblica di un attore e la persona che interpreta. Un film analizza come un intellettuale che era contro il fascismo prende coscienza della sua classe sociale. Un altro si chiede se il cinema riesce a rendere la complessità dei libri, e un altro fallisce nel mostrare la tragedia dell’erotismo. Un film mostra la bruttezza della prostituzione, e un altro rivela la nostalgia per i vecchi valori contadini attraverso film di un altro paese. Un film ritrae la tragedia di un genio che nessuno capisce, e un altro critica l’incapacità della gente ricca di godersi la vita. Un film molto famoso mantiene la sua forza denunciando la dittatura e promuovendo l’umanità , e un altro usa l’ironia per smontare le idee comuni. Un film esplora la crisi di identità di un paese, e un altro trasforma un inseguimento in strada in una storia simbolica della lotta contro il male. Un film analizza un gruppo sociale ribelle, e un altro mostra la crudeltà nascosta in certi tipi di film. Un film riflette sull’impossibilità di prendere in giro un capolavoro, e un altro critica la società dei consumi mostrando in modo simbolico l’eccesso nel mangiare e nel desiderio. Alla fine, il cinema si presenta come uno specchio critico e vario della realtà umana e sociale, capace di far pensare in modo profondo e spesso scomodo.Riassunto Lungo
1. Il Cinema al Vaglio: Potenza, Limiti e Riflessioni
Il cinema come linguaggio
Il cinema viene analizzato come un vero e proprio linguaggio, dotato di punti di forza e debolezze specifiche. Le recensioni cinematografiche dimostrano come il cinema affronti una grande varietà di argomenti. Tra questi, spiccano temi come la società , le ideologie politiche, la psiche umana, gli eventi storici e le diverse culture. Attraverso questi temi, il cinema esplora spesso contrasti profondi e universali, come la tensione tra il conformismo e la ribellione, oppure si concentra su condizioni di marginalità , come l’omosessualità o le nevrosi.Specificità del cinema e confronto con altre arti
Quando si confronta il cinema con altre forme d’arte come il teatro e la letteratura, emergono sia la sua unicità , sia la difficoltà che incontra nel tradurre certe esperienze artistiche. La comicità e il dramma diventano strumenti essenziali per analizzare le fragilità umane e le contraddizioni presenti nella società . La critica cinematografica si impegna a valutare quanto efficacemente i film riescano a comunicare idee ed emozioni al pubblico. In questa valutazione, si prendono in considerazione sia i successi che i limiti espressivi propri del linguaggio cinematografico.Il cinema come strumento di indagine sulla realtÃ
Il cinema si rivela uno strumento potente per indagare la realtà umana in tutte le sue sfaccettature. Stimola la riflessione critica negli spettatori e offre rappresentazioni complesse del mondo. Tuttavia, è importante ricordare che il cinema realizza tutto questo attraverso i suoi mezzi espressivi specifici, che lo distinguono da altre forme di comunicazione. La teatralità , la narrazione tipica della letteratura, la psicologia, la politica e la società sono tutti ambiti che il cinema cerca di rappresentare. I risultati di questo tentativo possono essere variabili a seconda dei casi e dei film. In conclusione, la vera essenza poetica del cinema risiede spesso nella sua natura tecnica, nel suo essere intrinsecamente cinema, più che negli argomentiSpecificamente che sceglie di rappresentare.Se il cinema è un linguaggio, quali sono le sue regole grammaticali e sintattiche specifiche, che lo distinguono da altri linguaggi artistici e comunicativi?
Il capitolo afferma che il cinema è un linguaggio, ma non chiarisce i meccanismi specifici che lo rendono tale. Se intendiamo il cinema come un linguaggio, dobbiamo interrogarci sulle sue componenti fondamentali: ha una grammatica visiva? Una sintassi narrativa? Come si articolano questi elementi per creare significato? Per rispondere a queste domande, potrebbe essere utile approfondire gli studi di semiotica del cinema di autori come Christian Metz, che ha esplorato la “grande sintagmatica” del film narrativo, o le teorie sulla narratologia applicate al cinema.2. Riflessioni sullo Schermo
Il cinema è uno strumento complesso. Può interpretare la realtà in molti modi diversi. I film che sono stati analizzati mostrano come il cinema possa essere vario negli stili e nei racconti.Cinema e Storia
Alcuni film si concentrano sulla storia. Trasformano eventi del passato in cerimonie, come ha fatto Rossellini con il regno di Luigi XIV. Altri film rendono grandi eventi collettivi come monumenti epici. Pontecorvo, usando il neorealismo, ha celebrato le lotte contro il colonialismo.Cinema e Psiche
Il cinema guarda anche dentro la mente delle persone. Esplora proteste silenziose e rapporti intensi tra persone, come si vede nei film di Bergman. Anche la commedia romantica, che sembra semplice, può mostrare lo stile unico di un regista, come Chaplin.Neorealismo e Dramma Umano
Il neorealismo, visto in modo moderno, può raccontare storie ambientate in luoghi specifici come la Sicilia mafiosa. Però, invece di denunciare i problemi sociali in modo diretto, si concentra di più sui sentimenti e le psicologie dei singoli personaggi. Il dolore delle persone può nascere anche da grandi tragedie storiche. Un esempio è il film sull’uomo del banco dei pegni, che racconta le conseguenze del trauma causato dal nazismo.Comicità e Mito al Cinema
La comicità che sembra assurda e le parodie possono essere usate per dare un nuovo significato a storie classiche e modi di raccontare conosciuti. Un esempio è l’adattamento di Plauto. Anche i miti possono essere rivisti attraverso il cinema. Pasolini, con il suo film Edipo Re, mostra come un mito può essere raccontato in modo realistico ed estetico allo stesso tempo.Cinema e Questioni Morali e Sociali
Il cinema affronta temi legati alla morale e alle abitudini delle persone. Parla di argomenti come l’adulterio e la poligamia usando toni ironici o sentimentali, come fa Germi. Il cinema riflette sul razzismo e l’antisemitismo in modi diversi: a volte in modo strano e simbolico, come nei film di Kadar e Klos, altre volte in modo più sentimentale, come nei film di Lumet.Temi Delicati e Surrealismo
L’omosessualità è un tema ancora difficile da trattare. Anche quando si parla della vita di personaggi come Oscar Wilde, il tema viene affrontato in modo indiretto. Il cinema surrealista, invece, esplora il confine tra sogni e realtà . Si immerge nelle ossessioni e nelle visioni interiori delle persone, come Buñuel nel film Belle de Jour.Cinema e Temi Contemporanei
Infine, il cinema si chiede quale ruolo deve avere di fronte ai grandi problemi di oggi, come la guerra del Vietnam. Oscilla tra il documentario e il giornalismo d’autore, cercando di far nascere una coscienza comune in tutto il mondo. In questo modo, il cinema si dimostra uno specchio con molte facce. Riesce a mostrare e interpretare la complessità del mondo e di ciò che significa essere umani.Ma definire il cinema come “specchio dalle molte facce” è un modo efficace per analizzarne la complessità , o è solo una metafora generica che elude la necessità di un’analisi più strutturata?
Il capitolo introduce una varietà di temi cinematografici, ma manca un filo conduttore argomentativo che li colleghi in modo più stringente. L’immagine dello “specchio dalle molte facce”, sebbene evocativa, rischia di semplificare eccessivamente la natura complessa del cinema, suggerendo una passività del mezzo che forse non gli appartiene. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire le teorie della narrazione cinematografica e semiotica, studiando autori come Christian Metz o Umberto Eco, per comprendere come il cinema costruisce significato e non si limita a rifletterlo.3. Sguardi Critici sul Cinema
Analisi del cinema: andare oltre la trama
Si guarda al cinema come un’arte complessa, non solo come racconto. Studiare un film è diverso dal giornalismo. Il giornalismo informa in modo rapido, come farebbe un annuncio. L’analisi del cinema invece spiega in profondità , un po’ come la poesia. Per capire meglio, si possono confrontare due opere: il film “La cinese” di Godard e il libro “I demoni” di Dostoevskij. Godard prende spunto dai temi di Dostoevskij, ma li usa per insegnare qualcosa in modo semplice, quasi scolastico. Il libro invece è molto più profondo e ricco di informazioni.Il cinema come critica della societÃ
Molti film esaminati offrono spunti di riflessione sulla società . “Indovina chi viene a cena?” parla del razzismo delle persone ricche, un tema simile al classismo presente nel romanzo “Il padrone delle ferriere”. “Playtime” di Tati, invece, critica la società moderna che produce oggetti inutili, usando la comicità per far riflettere sull’inefficienza. “Poor Cow” presenta un personaggio che vive ai margini, senza morale e alienato, tipico della classe operaia. “Teorema” di Pasolini usa una storia simbolica per mostrare la crisi della famiglia borghese e la difficoltà di trovare un senso nella vita.Esplorare la mente umana attraverso il cinema
Alcuni film entrano nel profondo della psiche. “Treni strettamente sorvegliati” racconta la storia di un ragazzo che diventa adulto, sia dal punto di vista sessuale che civile, sullo sfondo della guerra e dell’occupazione nazista. “I misteri di un’anima” vuole essere un film che usa la psicoanalisi, ma risulta un po’ forzato e didattico. “Tre passi nel delirio” analizza lo scrittore Poe attraverso le teorie della psicoanalisi. In questo film, Fellini si distingue per la sua interpretazione originale e libera. “I turbamenti del giovane Torless” esplora la psicologia legata alle ideologie e ai giochi di potere all’interno di un collegio, anticipando i temi dei campi di concentramento.Arte, commercio e cinema
Si parla anche del valore artistico e commerciale del cinema. “2001: Odissea nello spazio” è un film fatto molto bene, ma diverso da opere d’arte come “I pugni in tasca”. Questi due film hanno obiettivi e nature differenti. “Il seme dell’uomo” viene visto come un racconto morale non perfetto, ma pieno di tensione e capace di anticipare la fine del mondo e il futuro dell’umanità .Il cinema storico e i temi moderni
Il cinema storico può parlare del presente. Ad esempio, “Il leone d’inverno” racconta storie familiari di oggi, ambientate nel Medioevo. “La caduta degli dei” rilegge Shakespeare attraverso il nazismo, mantenendo però una certa distanza critica e usando toni melodrammatici. “Un uomo da marciapiede” mostra la prostituzione maschile e la tristezza delle città , con uno stile che mescola realtà e sentimentalismo.Il capitolo descrive il cinema come uno specchio della società , ma non rischia di sottovalutare il ruolo attivo che il cinema ha nel plasmare la società stessa?
Il capitolo sembra presupporre che il cinema rifletta passivamente la società e la natura umana, senza considerare a fondo come il cinema, in realtà , contribuisca attivamente a costruire narrazioni, ideologie e rappresentazioni che a loro volta influenzano la società . Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire gli studi sui media e la sociologia del cinema, esplorando le teorie di autori come Stuart Hall, che ha analizzato il ruolo attivo dei media nella costruzione della realtà sociale.6. Riflessioni Cinematografiche: Uno Studio Comparato
Il Cinema come strumento di analisi
Il cinema si dimostra un mezzo efficace per esaminare a fondo la natura umana e le dinamiche che regolano la società . Attraverso diverse opere cinematografiche, vengono esplorati temi universali e sempre attuali. Tra questi, spiccano l’ambizione, il rimorso, le diverse forme di violenza e la complessità che caratterizza le relazioni tra persone.Ambizione e rimorso sullo schermo
In Macbeth, l’ambizione e il rimorso si presentano come sentimenti lontani dal modo di sentire contemporaneo. La regia di Polanski in questo film riesce a cogliere e rappresentare questa dimensione in una prospettiva quasi piccolo-borghese. In contrasto, Salomè di Carmelo Bene utilizza la parodia come strumento per mettere in discussione la rappresentazione tradizionale del sublime e del martirio. Attraverso questa scelta stilistica, il film rivela le ambizioni frustrate e inespresse del suo stesso autore.La natura e la violenza
Un tranquillo week-end di paura analizza il forte contrasto tra l’immagine idealizzata e romantica della natura e la realtà più dura e violenta legata alla sopravvivenza. L’attentato, invece, porta alla luce i metodi subdoli di manipolazione utilizzati dal potere politico, specialmente nell’era dei mass-media, svelandone le dinamiche nascoste. Girolimoni il mostro di Roma è un esempio di come la credenza popolare infondata e la presunta infallibilità di chi detiene il potere possano unirsi per distruggere la vita di una persona innocente. Il Padrino offre una visione ambivalente del fenomeno mafioso, oscillando tra momenti di idealizzazione e una critica sociologica più profonda.Critica sociale e autoritarismo
In nome del padre si pone come critica all’autoritarismo religioso, narrando la storia di ribellione di un giovane adolescente contro questo sistema oppressivo. Piccoli omicidi, con uno sguardo acuto e disincantato, esplora il tema della misantropia che caratterizza la vita urbana contemporanea. L’assassinio di Trotsky si concentra sugli aspetti più pratici e meccanici dell’omicidio politico, tralasciando però le complesse motivazioni storiche e psicologiche che ne sono alla base. Bronte cronaca di un massacro offre una lettura originale e anticonvenzionale della repressione sociale, allontanandosi da una prospettiva puramente storica. Heat di Andy Warhol indaga la superficialità e la mancanza di significato del sesso nella società moderna, offrendo uno sguardo provocatorio e nichilista.Sentimenti e relazioni umane
Domenica, maledetta domenica riporta in auge il concetto di amore platonico, ambientandolo in un contesto contemporaneo e mostrando come questo sentimento possa ancora esistere e resistere. Roma di Fellini dipinge un ritratto della città eterna, mostrandone sia il fascino esotico sia gli aspetti più corrotti e decadenti. Tempi moderni di Chaplin, nonostante il passare degli anni, mantiene intatta la sua capacità di affrontare problemi universali con un approccio basato sul buon senso e sulla saggezza popolare. Cane di paglia porta sullo schermo le teorie scientifiche sull’aggressività animale e sulla territorialità , applicandole al comportamento umano. Ultimo tango a Parigi si addentra nell’esplorazione dell’erotismo e della ricerca di autenticità in un mondo che appare sempre più alienato e privo di valori. Trevico-Torino – Viaggio nel Fiat-Nam è una denuncia efficace dello sfruttamentoLinked to emigration of working class people, mettendo in luce le difficili condizioni di vita degli emigrati.Figure e rappresentazioni
Anna Magnani offre una riflessione profonda sul rapporto complesso e spesso conflittuale tra la figura pubblica di un personaggio famoso e l’interprete che lo incarna sullo schermo. La villeggiatura analizza il processo di presa di coscienza di classe da parte di un intellettuale che si oppone al fascismo, mostrando il suo percorso di consapevolezza politica e sociale. Mattatoio 5 si interroga sulla capacità del cinema di tradurre e rendere sullo schermo la complessità e la ricchezza di un’opera letteraria. Paolo il caldo, invece, viene indicato come un esempio di fallimento nel tentativo di trasporre la tragedia dell’erotismo dal piano letterario a quello cinematografico. La fessura offre uno sguardo crudo e realistico sulla degradazione e sullo sfruttamento della prostituzione. Con una mano ti rompo e con due piedi ti spezzo rivela una certa nostalgia per i miti e i valori idealizzati della civiltà contadina, utilizzando il linguaggio e le forme espressive tipiche del cinema di Hong Kong. Non ho tempo ritrae la tragedia di un genio incompreso, evidenziando le difficoltà e le frustrazioni che spesso accompagnano il talento non riconosciuto. Il fascino discreto della borghesia critica l’incapacità della classe borghese di abbandonarsi al piacere e di godersi appieno la vita, mostrando le sue ipocrisie e le sue nevrosi. Il grande dittatore di Chaplin mantiene ancora oggi la sua forza e attualità nel denunciare la dittatura e nel promuovere un messaggio di umanitarismo e fratellanza tra i popoli. Prendi i soldi e scappa di Woody Allen utilizza l’understatement e l’ironia leggera per smontare e mettere in ridicolo i luoghi comuni e le convenzioni sociali. Electra Glide in Blue – Electra Glide esplora la crisi d’identità americana, sullo sfondo di un paese in profonda trasformazione e alla ricerca di nuovi valori. Duel trasforma un semplice e banale duello stradale in una potente allegoria della lotta eterna tra il bene e il male. Manson e la famiglia di Satana analizza da vicino la sottocultura eversiva e deviata che si sviluppò negli anni ’70, portando alla luce i suoi aspetti più oscuri e inquietanti. L’ultima casa a sinistra svela il sadismo latente e nascosto che può emergere anche all’interno del cinema di genere, spesso considerato di puro intrattenimento. Un Amleto di meno riflette sull’ardua sfida di realizzare una parodia di un capolavoro assoluto come l’Amleto di Shakespeare, mettendo in luce i rischi e i limiti di questa operazione. La grande abbuffata offre una critica radicale e provocatoria della società dei consumi, utilizzando una rappresentazione allegorica e grottesca della bulimia e della lussuria per smascherarne gli eccessi e le contraddizioni.Il cinema si conferma quindi uno strumento critico e versatile per comprendere la realtà umana e sociale. Esso è in grado di stimolare riflessioni profonde e spesso scomode, invitando lo spettatore a confrontarsi con tematiche importanti e a mettere in discussione le proprie certezze.Se il cinema è uno strumento di analisi, come possiamo essere certi che le riflessioni tratte dai film non siano mere proiezioni delle nostre preesistenti categorie interpretative, piuttosto che autentiche rivelazioni sulla natura umana e sociale?
Il capitolo presenta il cinema come uno “strumento di analisi” della natura umana e delle dinamiche sociali. Tuttavia, questa affermazione appare eccessivamente assertiva senza un’adeguata problematizzazione. È fondamentale interrogarsi sulla validità epistemologica di utilizzare opere di finzione, intrinsecamente soggettive e mediate da processi creativi e ideologici, come fonti dirette per comprendere realtà complesse. Per rispondere a questa domanda, sarebbe opportuno approfondire le teorie della ricezione cinematografica e le discipline sociologiche che studiano l’influenza dei media sulla percezione della realtà , come gli studi di Bourdieu sulla sociologia della cultura o gli scritti di Morin sul cinema e l’immaginario sociale.Abbiamo riassunto il possibile
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