“11” di Giancarlo Marinelli ti immerge nella Sicilia post-unitaria e nella Roma di fine Ottocento, un’epoca di profonde tensioni sociali e politiche. Questo romanzo storico dipinge un affresco vivido di un’Italia in transizione, intrecciando le vite di personaggi indimenticabili, dall’aristocrazia in decadenza della famiglia Laurentano, con il principe Ippolito e suo figlio Lando Laurentano, ai rivoluzionari dei Fasci Siciliani, passando per politici corrotti come Francesco D’Atri e Corrado Selmi, e figure tragiche come Roberto Auriti e Dianella Salvo. Ambientato tra le ville siciliane di Valsanìa e Colimbètra, la città di Girgenti e i palazzi romani, il libro esplora temi potenti come la corruzione politica, la lotta di classe, la follia, l’amore proibito e la vendetta, sullo sfondo di scandali come quello della Banca Romana e violenti tumulti. Vediamo la disillusione di chi ha creduto negli ideali, la fedeltà incrollabile di vecchi patrioti come Mauro Mortara, e il destino crudele che lega tutti in un vortice di intrighi e passioni. È una storia avvincente che cattura lo spirito di un’epoca complessa e tormentata.
Riassunto Breve
La strada di campagna è impraticabile per la pioggia, mentre il capitano Sciaralla, con la sua divisa borbonica, si muove a cavallo con una guardia fedele al principe Ippolito Laurentano, ritiratosi in protesta contro il nuovo governo italiano. Sciaralla subisce scherno e umiliazioni, ma cerca di mantenere un contegno. Incontra Marco Prèola, che gli rivela notizie sul matrimonio del principe e sulla candidatura del nipote Roberto Auriti. Lungo la strada, incrocia anche i rivoluzionari Luca Lizio e Nocio Pigna. Giunto a Valsanìa, Sciaralla affronta l’ostilità di Mauro Mortara. Intanto, a Roma, il segretario Cao osserva la disillusione del ministro D’Atri, coinvolto in uno scandalo politico e tormentato da problemi personali, tra cui il matrimonio con la giovane Giannetta e la relazione di lei con Selmi. D’Atri cerca di aiutare Roberto Auriti, implicato nello scandalo bancario, chiedendo aiuto al fratello Giulio. Giannetta, dal carattere forte, ha rotto con la famiglia per orgoglio e si sente offesa dalla mancanza di fiducia del marito. Dopo aver vissuto uno scandalo con Selmi, scopre il marito piangere e si prende cura della figlia. Mauro Mortara arriva a Roma, ignaro del cinismo, e parla con Lando Laurentano, figlio del principe, del padre e del suo matrimonio. Lando si sente sterile e incapace di agire, ma l’amico Lino Apes lo spinge a considerare la situazione in Sicilia. Lando è ossessionato da Selmi e dallo scandalo bancario. Giulio Auriti chiede aiuto a Lando per salvare il fratello Roberto, ma Lando rifiuta, sentendosi tradito dai suoi ideali. Lando ospita una riunione di socialisti siciliani, tra cui Celsina Pigna. La riunione è tesa e interrotta dalla scoperta di spie, tra cui Antonio Del Re, nipote di Lando. Antonio, turbato, medita vendetta. Celsina arriva a Roma, accolta dai Passalacqua, e decide di inseguire il sogno di diventare cantante. Antonio è pieno di rabbia, mentre Celsina è fiduciosa. L’onorevole Capolino è soddisfatto, mentre Aurelio Costa è indignato per l’indifferenza verso il suo progetto sulle zolfare e torna in Sicilia. Flaminio Salvo arriva a Roma con la figlia Dianella, raccontando dei disordini in Sicilia. Capolino e sua moglie Nicoletta discutono di un possibile matrimonio tra Dianella e Costa. Nicoletta, che era stata corteggiata da Costa, vuole impedire il matrimonio. Salvo vede la passione della figlia per Costa come un male. Lando Laurentano arriva dai Vella, dove si trova Dianella sofferente. Nicoletta annuncia che partirà con Costa. Capolino parla di una denuncia contro Roberto Auriti. Nicoletta offre latte a Lando e Costa, avvertendo quest’ultimo. Corrado Selmi, sconvolto, decide di aiutare Roberto accusandosi al suo posto. Si reca da Roberto, dove trova Olindo Passalacqua e Mauro Mortara. Un delegato arriva per arrestare Roberto. Mauro, indignato, calpesta le sue medaglie. Roberto viene portato via. Selmi decide di suicidarsi, ma prima scrive una dichiarazione per scagionare Roberto. Dopo aver letto dell’eccidio di Aragona, dove sono stati uccisi Nicoletta Capolino e Aurelio Costa, Corrado si avvelena e consegna la dichiarazione a Antonio Del Re. Mauro cerca Lando e scopre che Dianella è impazzita dopo che Ignazio Capolino le ha rivelato le macchinazioni del padre. Flaminio Salvo confessa di aver ostacolato l’amore tra Dianella e Aurelio. A Girgenti, la folla attende i resti di Nicoletta e Aurelio, sconvolta dalla brutalità. Leonardo Costa, padre di Aurelio, accusa Flaminio Salvo. Ignazio Capolino torna a Girgenti, cercando di sfruttare la situazione e pianificando di sedurre Donna Adelaide. Due sorelle chiedono aiuto a Capolino per i loro parenti arrestati, ma lui rifiuta. Monsignor Montoro legge una pastorale che ignora le sofferenze del popolo. La notizia dello stato d’assedio e dell’arresto dei capi dei Fasci, tra cui si dice ci sia il figlio del principe, getta tutti nello sgomento. Lando Laurentano si rende conto dell’errore nel fomentare la rivolta. Don Ippolito riflette sulla morte e concede alla moglie di andarsene. Don Salesio muore improvvisamente. Lando, indignato dalla repressione, fugge con altri compagni, ma poi decide di non fuggire più e si dirige verso Santa Caterina Villarmosa, dove scopre la rivolta repressa nel sangue. Visita il cimitero e prova profondo dolore. Nel palazzo dei De Vincentis, Vincente ha paura, mentre don Jaco Pàcia trama per i suoi interessi. Ninì è angosciato per Dianella e la rovina della casa. Flaminio Salvo riceve una lettera disperata dalla sorella Adelaide e va a trovarla a Colimbètra. Tornato a casa, trova Dianella tra le braccia di Ninì, ma lei lo chiama Aurelio. Mauro Mortara, deluso da Roma, si unisce ai veterani per difendere la patria, nonostante i tentativi di Don Cosmo e Leonardo Costa di trattenerlo. Costa porta notizie della scarcerazione di Roberto Auriti e della fuga di Landino. Mauro prepara la cena per Costa, che porta notizie della fuga della sorella del principe e della sconfitta di Salvo. L’arrivo di Lando e dei suoi compagni in fuga interrompe la cena. Mauro li caccia via, ma trovano rifugio nella villa grazie a Don Cosmo. Mauro, sentendosi tradito, lascia la villa e si dirige verso Favara. Apprende della ribellione dei membri del Fascio e si unisce ai soldati. Durante gli scontri, viene ucciso. Don Cosmo riceve una lettera dal fratello Ippolito che chiede di ospitare Flaminio Salvo a Valsanìa. Mauro si oppone, ma Don Cosmo accetta. Capolino e Ninì De Vincentis arrivano per preparare la villa. Capolino deride il matrimonio di donna Adelaide. Don Cosmo si mostra disinteressato. Capolino rivela che Dianella è malata nell’anima e che Salvo non la farebbe sposare con Ninì. Marco Prèola annuncia l’arrivo di Roberto Auriti per le elezioni. Le tensioni politiche si intensificano con l’arrivo di Guido Verònica e Giambattista Mattina. Marco Prèola racconta di uno scontro con Mortara. Arrivano Dianella e Donna Vittoria. Mattina e Verònica incontrano il canonico Agrò, che rivela un piano per contrastare Salvo. Verònica aggredisce Capolino per un articolo diffamatorio scritto da Prèola. La madre di Roberto, Caterina, esprime dissenso verso la candidatura del figlio. Roberto aggredisce Prèola. Nella villa del principe Laurentano, la compagnia borbonica di Sciaralla attende fuori dalla cappella. La statua di una dea distrae le guardie. Don Ippolito si dedica allo studio delle antichità. Don Illuminato lo informa dell’arrivo di Monsignor Montoro per discutere delle elezioni e della candidatura di Roberto Auriti, che il principe disconosce. Don Ippolito, sostenitore dei Borboni, è pronto alla lotta. La visita inaspettata della sorella, donna Caterina, lo sconvolge. Chiede al fratello di combattere il figlio Roberto senza scorrettezze. Rivelano che Roberto ha aggredito il figlio di Prèola. Il principe ordina a Prèola di far tornare il figlio. Ribadisce che combatterà il nipote. Monsignor Montoro arriva con Vincente De Vincentis, che rivela la rovina della famiglia. Il vescovo spiega che Salvo ha aiutato i fratelli De Vincentis ed è disposto a dare terre alla sorella Adelaide, promessa sposa di don Ippolito. Il vescovo cerca di convincere il principe a chiedere a Salvo di favorire il matrimonio tra il figlio di Salvo e il fratello di De Vincentis. Don Ippolito si sente oppresso. La presentazione della sposa avverrà a Valsanìa. Mauro Mortara, vegliando la vigna, si è ammorbidito per la presenza di Dianella. Dianella mostra malinconia. Mauro le mostra i vigneti. Leonardo Costa arriva con notizie di uno sciopero nelle zolfare. Flaminio Salvo reagisce con rabbia. Costa racconta la storia di Salvo e del figlio Aurelio. Dianella, turbata, riflette sulla sua infanzia e sul rapporto con il padre e Aurelio. Si sente come un ruscello deviato. Si ritrova nel “camerone” con Mauro, che le mostra una lettera del Generale Laurentano e le sue medaglie. Mauro racconta la sua vita avventurosa, i viaggi e i pericoli. Racconta di essersi unito ai garibaldini e di aver combattuto per l’Italia. Esprime soddisfazione per i progressi del paese. Dianella è commossa. Il padre torna con Aurelio Costa. Salvo rivela di aver rifiutato una richiesta di matrimonio per Dianella, usando Ninì come pretesto. Dianella piange. A Girgenti, le elezioni non suscitano interesse. Si parla del duello tra Capolino e Verònica, complicato dall’intervento di Roberto Auriti. Ninì De Vincentis è testimone. Capolino si allena. Nocio Pigna cerca di organizzare un Fascio. La figlia Celsina si prepara per una conferenza. Un contadino incappucciato chiede a Pigna se si dividono le terre. Pigna nega ma cerca di convincerlo ad unirsi al Fascio. A casa di Pigna, studenti discutono. Celsina litiga con Antonio Del Re. Celsina invita tutti alla sua conferenza. Antonio si sente escluso e scappa. Mita e Annicchia preparano la biancheria per il viaggio di Antonio a Roma. Corrado Selmi arriva a Girgenti per sostenere Roberto Auriti. Selmi critica la mentalità pessimista della madre e della sorella di Auriti e riflette sulla situazione della Sicilia. Incontra Nicoletta Capolino e la trova affascinante. Nicoletta si prepara per una festa a casa di Flaminio Salvo. Vive una vita di apparenze. Incontra Aurelio Costa. Aurelio Costa si trova nello studio di Salvo con Nicoletta Capolino. Nicoletta si mostra interessata ad Aurelio. Arriva donna Adelaide, eccitata per le nozze. Alla villa di Valsanìa, fervono i preparativi per le nozze di Adelaide. Don Cosmo è infastidito. Arriva il vescovo. Arriva il principe Don Ippolito. Dianella mostra interesse per il principe. Durante i festeggiamenti, si scopre che il marito di Nicoletta è stato ferito in un duello. Nicoletta parte subito, seguita dal principe e da Salvo. Adelaide rimane alla villa. A casa di donna Caterina Auriti Laurentano, gli amici di Roberto si riuniscono il giorno delle elezioni. Ricordano i tempi passati. Arrivano i risultati: Roberto è sconfitto da Zappalà. La sconfitta è vista come un simbolo della loro sconfitta personale. Filippo Noto critica i socialisti. Una lettera rivela il tradimento del figlio di Rosario Trigòna. Mauro Mortara arriva da Valsanìa, ignaro delle elezioni, e annuncia la sua partenza per Roma. Roberto decide di scrivere alla sua amante a Roma. Il nipote parte con lui. Donna Caterina chiede notizie del fratello Cosmo e di Sara Alàimo. La città celebra la vittoria di Ignazio Capolino. Pigna è maltrattato. Celsina e Antonio Del Re si salutano prima della partenza di lui per Roma. A Colimbètra, don Ippolito discute della vittoria di Capolino. Nicoletta Capolino cerca di sedurre don Ippolito. Tormenta Ninì, rivelando che Dianella non sarà sua. Aurelio Costa arriva a Colimbètra per annunciare la vittoria ed è sedotto da Nicoletta. Tornato alla villa di Salvo, Aurelio è confuso dalle parole ambigue di Salvo. La notte prima della partenza di Roberto e del nipote, Anna Del Re si preoccupa per il figlio. Vorrebbe trasferirsi a Roma. La famiglia si prepara per la partenza.
1. Un’Alba di Tensioni e Novità
La strada di campagna è ridotta a un pantano dopo la pioggia notturna, segno evidente della trascuratezza in cui versa il luogo. In questo scenario desolato, il capitano Placido Sciaralla avanza a cavallo, indossando un’uniforme borbonica. Guida una guardia di venticinque uomini, tutti fedeli al principe don Ippolito Laurentano, il quale si è ritirato nel suo feudo per protesta contro il nuovo governo italiano. La divisa di Sciaralla è oggetto di scherno e indignazione, ma lui si sforza di mantenere un contegno marziale, nonostante le continue umiliazioni. Il capitano è diretto a Valsanìa per consegnare una lettera a don Cosmo Laurentano, fratello del principe. Lungo il tragitto, incontra Marco Prèola, un giovane dal carattere dissoluto, che non perde occasione per deriderlo. Prèola gli rivela anche alcune notizie sorprendenti: il principe è in procinto di sposarsi e il nipote, Roberto Auriti, si candiderà come deputato. Queste rivelazioni gettano Sciaralla nello sconforto, mentre cerca di comprendere se siano vere o solo frutto della malizia di Prèola. Il viaggio prosegue e Sciaralla incrocia Luca Lizio e Nocio Pigna, due rivoluzionari locali di ritorno da una missione a Porto Empedocle. Anche in questo caso, Prèola interviene, provocando i due e mettendo in luce le loro contraddizioni e la loro inefficacia. La discussione si anima, rivelando le tensioni sociali e politiche che agitano la regione. Arrivato a Valsanìa, Sciaralla deve affrontare l’ostilità di Mauro Mortara, un vecchio burbero che vive nel feudo di don Cosmo. Mortara, con i suoi cani, accoglie Sciaralla con disprezzo, sottolineando ulteriormente le difficoltà e le umiliazioni che il capitano deve sopportare. La consegna della lettera avviene in un clima di tensione, con Sciaralla sempre più a disagio e confuso di fronte agli eventi che si susseguono.
2. Partenze, Scandali e Segreti
Ninuccio, giovane e pieno di speranze, si appresta a lasciare la sua casa per trasferirsi a Roma e intraprendere gli studi. La madre Anna, pur con il cuore colmo di apprensione, lo sostiene nel suo desiderio di spiccare il volo. La nonna, donna Caterina, osserva con occhio critico i tumulti politici e sociali, presagendo un futuro incerto per il paese. A Roma, il cav. Cao, segretario del Ministro, contempla con amarezza la figura di Francesco D’Atri, un tempo fulgido esempio di eroismo e ora ombra di sé stesso, invecchiato, stanco e al centro di uno scandalo politico. Cao riflette sul dilagare della corruzione e sulla perdita dei valori patriottici, un male che ha contagiato molti uomini della rivoluzione, spingendoli a errori tardivi e gravi. D’Atri è un uomo tormentato, intrappolato in una rete di problemi personali e politici. Il suo matrimonio con Giannetta, una donna molto più giovane di lui, è diventato oggetto di pettegolezzi e la relazione di lei con un certo Selmi lo espone al ridicolo. Come se non bastasse, D’Atri si trova coinvolto in uno scandalo di corruzione che vede, tra gli altri, il nome di Roberto Auriti, un uomo innocente. D’Atri prova disgusto per la corruzione che lo circonda, ma si sente impotente, incapace di trovare una via d’uscita. La situazione precipita quando D’Atri incontra Giulio Auriti, fratello di Roberto, il quale, indignato per l’ingiustizia subita dal fratello, minaccia di rivelare la verità. D’Atri, logorato dal senso di colpa, cerca di aiutare Roberto, ma si scontra con la sua stessa impotenza. In un disperato tentativo di salvare il salvabile, D’Atri suggerisce ad Auriti di trovare una somma di denaro per coprire il debito di Roberto, magari rivolgendosi a parenti facoltosi. L’incontro con Auriti lascia D’Atri ancora più amareggiato e solo. Cerca conforto nella moglie Giannetta, ma lei, incompresa e distante, si addormenta durante la conversazione. Il matrimonio di D’Atri, un tempo forse felice, è ora un guscio vuoto, pieno di segreti e incomprensioni, e il futuro appare incerto e denso di nubi oscure per tutti i personaggi coinvolti.
3. Un intreccio di destini e passioni
Donna Giannetta possiede un carattere forte, incline a decisioni rapide e irrevocabili, in modo simile al padre, che osò ribellarsi ai Borboni e per questo fu diseredato. Seguendo un percorso analogo, anche Giannetta, spinta dall’orgoglio, interruppe ogni rapporto con il cugino Lando, scegliendo di trasferirsi da Palermo a Roma. La madre di Giannetta, un’attrice, morì nel darla alla luce, e questo passato legato al mondo del teatro era sempre stato considerato un tabù in famiglia. Nonostante un intimo ribrezzo, Giannetta sarebbe disposta a tutto pur di sfidare il cugino e lo zio. Si innamorò di Francesco D’Atri, ma si sentì profondamente offesa dalla sua mancanza di fiducia. Dopo la morte del padre, in un momento di sconforto, arrivò a offrirsi a Lando, solo per essere respinta. Per vendicarsi, si gettò tra le braccia di Corrado Selmi, vivendo un anno di scandali. Il marito, Francesco, le confessò di vedere in lei e nella loro figlia due sciagure. Una notte, Giannetta, dopo aver finto di dormire, scoprì il marito in lacrime e, mossa da un impulso improvviso, si prese cura della figlia, comprendendo il profondo desiderio del marito di vederla finalmente madre. Nello stesso periodo, Mauro Mortara, un anziano patriota, giunge a Roma carico di gioia e ammirazione, ignaro del cinismo che pervade l’ambiente circostante. Le sue medaglie di guerra vengono accolte con scherno, ma lui, immerso nella sua felicità, non se ne rende conto. Lando, pur provando una certa invidia per la sua purezza d’animo, si immerge nei suoi discorsi, cercando un rifugio dalla corruzione dilagante. Mauro, ignaro delle tristi realtà siciliane, parla con Lando del padre e del suo imminente matrimonio, esprimendo il suo disprezzo per il futuro genero. Lando, amareggiato dal suo tempo, si sente sterile e incapace di agire, trovando rifugio nello studio e nella critica sociale. Si sente intrappolato in una situazione senza via d’uscita, incapace di cambiare il corso degli eventi. L’arrivo di Lino Apes, un amico sincero, lo spinge a riflettere sulla situazione in Sicilia, dove la tensione sociale è sul punto di esplodere. Lando, tuttavia, è ossessionato dallo scandalo bancario e dalla figura di Corrado Selmi, che considera il responsabile della rovina della sua vita. Inizialmente, decide di rimandare la partenza, ma la notizia del salvataggio di Selmi lo convince a partire immediatamente per la Sicilia. Prima di partire, riceve la visita del cugino Giulio Auriti, che gli chiede aiuto per salvare l’onore della famiglia, ormai compromessa dallo scandalo bancario. Giulio, combattuto tra l’orgoglio e la necessità, rivela a Lando di aver bisogno di un grande sacrificio da parte sua per risolvere la situazione.
Nello studio di Salvo, Aurelio Costa incontra Nicoletta Capolino, promessa sposa di un altro uomo, che mostra un rinnovato interesse per lui, forse per gelosia verso Dianella, la figlia di Salvo, a sua volta interessata ad Aurelio. Nonostante il suo passato rifiuto, Nicoletta cerca di instaurare un’amicizia con Aurelio, ma il loro dialogo è interrotto dall’arrivo di donna Adelaide, sorella di Salvo, eccitata per le sue imminenti nozze con un principe, un evento che lei paragona a una fiera. I preparativi per il matrimonio fervono alla villa di Valsanìa, un vecchio casale solitamente abbandonato che per l’occasione viene addobbato. Don Cosmo, fratello del principe, si mostra infastidito da tutto il trambusto e dall’arrivo del vescovo, Monsignor Montoro, che parla della fede, mentre Don Cosmo è immerso in ricordi dolorosi. L’arrivo di Don Ippolito, il principe, porta con sé critiche all’abbigliamento di Don Cosmo e l’interesse di Dianella, mentre Adelaide si preoccupa della barba del futuro sposo. Durante i festeggiamenti, giunge la notizia che il marito di Nicoletta è stato ferito in un duello. Sconvolta, Nicoletta parte immediatamente, seguita dal principe e da Salvo, lasciando Adelaide alla villa, frustrata per l’accaduto. Nel frattempo, a casa di donna Caterina Auriti Laurentano, gli amici di Roberto si riuniscono nel giorno delle elezioni, ricordando i tempi passati e constatando come la vita li abbia cambiati. La conversazione si tinge di malinconia mentre arrivano i risultati delle elezioni: Roberto è sconfitto, superato da un candidato emergente, Zappalà. Questa sconfitta elettorale diventa il simbolo della loro sconfitta personale di fronte al tempo che passa e alle nuove generazioni che avanzano. Il canonico Agrò, infine, paragona i candidati politici a degli aquiloni, mossi da forze oscure e incontrollabili.
18. L’Addio e le Ambizioni
Dopo la sconfitta elettorale, Roberto Auriti, amareggiato dal silenzio della madre, minimizza l’accaduto, sostenendo di aver agito per un dovere superiore, ma i suoi amici, tra cui Mattia Gangi, lo deridono, proponendo l’elezione di un candidato improbabile. Filippo Noto esprime il suo disprezzo per i socialisti, le cui teorie, a suo dire, mancano di fondamento scientifico e logico, e afferma che lo stato non dovrebbe occuparsi del proletariato. La tensione cresce quando una lettera rivela il tradimento del figlio di Rosario Trigòna, che ha diffuso false voci sulla ritirata di Auriti. Mauro Mortara, ignaro degli eventi, arriva da Valsanìa e annuncia la sua partenza per Roma. Roberto, sopraffatto, decide di scrivere alla sua amante a Roma, mascherando i suoi veri sentimenti per tenerla a sé. Nonostante la partenza del nipote per Roma, Roberto vuole mantenere segreta la sua relazione. Nel frattempo, donna Caterina si informa sul fratello Cosmo e su Sara Alàimo. La città è in festa per la vittoria di Ignazio Capolino, e il Pigna, confuso tra la folla, viene maltrattato. Celsina e Antonio Del Re si salutano prima della partenza di lui per Roma, giurandosi amore eterno e un futuro insieme. A Colimbètra, don Ippolito Laurentano discute della vittoria di Capolino con Salesio Marullo e Ninì De Vincentis. Nicoletta Capolino, dopo aver curato il marito ferito, decide di restare a Colimbètra e cerca di sedurre don Ippolito, tormentando Ninì e rivelandogli che Dianella Salvo non sarà mai sua. Aurelio Costa, giunto a Colimbètra per annunciare la vittoria, viene accolto con entusiasmo da Nicoletta, che lo seduce. Tornato alla villa di Flaminio Salvo, Aurelio è confuso dalle parole ambigue di quest’ultimo, che sembra volerlo mettere in guardia. Salvo si lamenta della servilità degli altri e della sua incapacità di esprimere i suoi veri sentimenti. Aurelio, turbato, si rifugia nella sua coscienza, sentendosi inadeguato. La notte prima della partenza di Roberto e del nipote, Anna Del Re è preoccupata per il figlio, temendo l’influenza della vita romana e della compagna di Roberto. Vorrebbe trasferirsi a Roma con la madre per proteggerlo, ma la madre rifiuta. Mentre la famiglia si prepara per la partenza, Anna riflette sulla vita difficile e sulle speranze per il futuro del figlio.
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