Letteratura

Undici novelle

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1. Riflessioni sul Tempo, l’Amore e la Memoria

I giardini delle Tuileries e di Versailles, dove la natura si fonde con l’arte, evocano un senso di gioia mista a malinconia, mentre una passeggiata primaverile rivela l’energia vitale della natura che rinasce dopo la spoliazione invernale. In una famiglia, la musica unisce gli animi ed evoca emozioni profonde e personali in ciascun membro, mentre la condizione della donna oscilla tra la moralità teorica e gli istinti naturali. Il desiderio e l’ambizione possono inebriare più della gloria stessa, e la storia di un bambino che si getta dalla finestra per amore illustra come la vita reale possa deludere i sogni. Un capitano in pensione trova conforto nei ricordi del passato, custoditi in lettere e oggetti, e un uomo cerca di rivivere il ricordo di una donna attraverso i suoi oggetti personali. Un sogno rivela un amore inaspettato, trasformando la percezione della realtà, e i ricordi sono come quadri di genere, scene semplici ma cariche di significato. Il vento di mare sulla campagna evoca un senso di libertà e nostalgia, mentre i profumi hanno il potere di risvegliare ricordi sopiti. L’amore è effimero, come perle che brillano solo nel calore del corpo amato, ma la morte di un amore può portare a una nuova comprensione e al perdono. Un viaggio in Engadina diventa simbolo di un amore spirituale e intenso, e un tramonto interiore rivela la ricchezza del mondo interiore. La speranza, soprattutto in amore, è spesso illusoria, ma nella tristezza si può trovare una bellezza inaspettata. La quiete di un sottobosco e la maestosità degli ippocastani diventano simboli di rifugio e contemplazione, mentre il mare è un luogo di consolazione e mistero, un’entità che riflette l’anima umana. Infine, le vele al porto sono un simbolo di viaggi e di un destino incerto, e per ritrovare il senso delle parole è necessario immergersi nella natura.

2. Una Serata di Snobismo e Riflessioni

Honoré si trova a una cena, un evento ricco di personalità diverse e contrastanti. Un giovane, curioso, gli chiede informazioni sugli invitati. Tra questi, emergono due letterati che si ignorano, ostili a causa di antiche rivalità. Una donna spagnola, visibilmente irritata, si lamenta di aver sacrificato un appuntamento per presenziare a questa serata mondana. Un umanista, con fare vorace, si immerge nel cibo mentre cita classici, creando un’immagine quasi grottesca. Madame Lenoir, con un’aria snob e nostalgica, rievoca con affetto i Buivres, rappresentanti di un passato che lei idealizza. Il socio di Fremer riceve attenzioni particolari da Madame Fremer, la quale, a sua volta, mostra una tenerezza quasi incomprensibile per il marito. Madame Fremer, donna ambiziosa, si trasforma a seconda di chi la osserva, dedicandosi alla carità, forse per placare i rimorsi di una coscienza inquieta. La duchessa di D…, figura malinconica ma dotata di un’intelligenza acuta, esprime idee anticonformiste, distinguendosi dalla massa. Honoré, con occhio critico, descrive gli invitati al suo vicino, sottolineando la loro diversità, ma tralasciando un tratto che li accomuna: lo snobismo. Madame de Torreno, inizialmente distante e altera, si avvicina con umanità a un semplice contabile, abbattendo, almeno per un momento, le barriere sociali. La conversazione a tavola scorre piacevole e armoniosa, fino a quando un commento su Heredia crea un breve momento di imbarazzo, subito risolto con maestria da Madame Fremer. Anche una discussione sugli anarchici viene abilmente smorzata da Madame Fremer, la quale afferma con sicurezza che ricchi e poveri esisteranno sempre, come se fosse una legge naturale immutabile. Dopo cena, Honoré, euforico per il vino, si allontana dalla compagnia. Le strade gli appaiono improvvisamente cariche di mistero e le persone che incontra gli suscitano un’inspiegabile simpatia. La vita gli si presenta come un’esperienza nuova, affascinante, ma questa sensazione è offuscata dalla consapevolezza che si tratta solo di un’illusione, un inganno dei sensi. Le sue emozioni sono intense, profonde, ma le sue parole, quando cerca di esprimerle, risultano banali, inadeguate. Il benessere fisico, dato dal vino e dalla cena, lo distrae dai pensieri più cupi e lo spinge a vagare per i boulevard, offrendo la sua simpatia a ogni sconosciuto che incontra. Si sente ammirato e ricambia con affetto lo sguardo dei passanti, in un momento di comunione effimera e illusoria.

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10. Riflessi di Luce e Ombra nei Ritratti

Il sole al tramonto di Cuyp crea un’atmosfera di quiete, dove le colombe increspano l’aria come se fosse acqua. Una luce dorata e umida si posa su buoi e betulle, mentre l’azzurro dei cieli sereni si riflette nei colli e nelle lagune. I cavalieri, ornati di piume rosa, si muovono vivacemente in questo paesaggio, che invita a respirare profondamente. Passando a Potter, i suoi cieli sono grigi e le sue pianure desolate, illuminate da un sole tiepido che sembra intristire ogni cosa. Non c’è gioia in queste distese, e gli alberi e le capanne non offrono alcun riparo. Un contadino torna con i suoi secchi, mentre una giumenta, inquieta, fiuta il vento. Watteau ritrae un crepuscolo che invecchia alberi e volti, dove anche i baci lasciano un segno di stanchezza. L’incertezza si fa tenera, e ciò che è vicino sembra allontanarsi. Le sue feste mascherate diventano luoghi di malinconia, in cui l’amore appare più falso e la grazia più triste. L’amore, in queste scene, ha bisogno di ornamenti come barche, rinfreschi, silenzi e musiche per potersi esprimere. Infine, Van Dyck celebra la fierezza e la grazia attraverso occhi scintillanti, velluti e boschi. I gesti e le pose esprimono un orgoglio ereditario, e le figure, pur destinate a morire, offrono le loro mani con dignità. I cavalieri sostano sotto i pini, presso acque calme, con un’amarezza che pervade le loro anime. Tra queste figure, un viandante in camicia celeste, con un frutto in mano, cattura l’attenzione, mentre il duca di Richmond, con uno zaffiro al collo, emana uno sguardo di calma compostezza.

11. La fine della gelosia

Honoré e Françoise condividono un amore profondo, un legame che si esprime attraverso un linguaggio intimo e una connessione che trascende le norme sociali, suscitando ammirazione. Tuttavia, Honoré è inquieto, tormentato dal timore che questo amore possa svanire come le sue passioni precedenti, e prega Dio di poterla amare per sempre, pur dubitando dell’eternità dell’amore. Un amico insinua che Françoise possa avere relazioni con altri uomini, scatenando in Honoré una gelosia profonda che lo porta a dubitare della fedeltà di lei. Nonostante le rassicurazioni di Françoise, la gelosia diventa un’ossessione, spingendolo a comportamenti irrazionali e notti insonni, cercando di controllare ogni suo movimento, ma sentendosi in colpa per i suoi sospetti. Un incidente in cui Honoré si rompe entrambe le gambe cambia radicalmente la sua prospettiva, e di fronte alla possibilità della morte, comprende che la sua gelosia è legata al desiderio fisico e non all’amore vero, e inizia a desiderare un amore puro e disinteressato. Honoré cerca di convincere Françoise a sposarsi subito, ma lei rifiuta, non credendolo in pericolo di vita. La malattia di Honoré peggiora e, avvicinandosi alla morte, la sua gelosia svanisce, sostituita da un amore universale. Honoré muore serenamente, avendo trovato la pace interiore e liberandosi dalla gelosia che lo aveva tormentato.

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